Catania: infermeria, la situazione: pazienti e lungodegenti

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MASCALUCIA (CT) – A quasi sette giorni dalla sfida del Massimino, contro l’Inter, mister Montella fa la conta degli infortunati, ascolta i pareri dello staff medico e spera di recuperare almeno qualcuna delle pedine temporaneamente indisponibili, specie quelle facenti funzioni nel settore difensivo, il più falcidiato in assoluto: Ben 5 effettivi su 8 divisi tra acciaccati ed infortunati. I numeri sono eloquenti, le speranze vive ma ancora tutt’altro che concrete tanto da indurre il tecnico a provare come terzini Izco e Lanzafame, due che non nascono in quel ruolo (Lanzafame ancor meno dell’argentino), adattando in allenamento Marchese al ruolo di terzino destro, lui che è un sinistro “naturale”.

Ma facciamo la conta, uno per uno, infortuni e tempi di recupero dei rossazzurri fermi in infermeria.

Nicola Legrottaglie: Appena quattro allenamenti con la squadra, dopo un periodo di inattività di otto mesi. A Novara è stato gettato nella mischia in condizioni precarie, tanto da destare le perplessità, almeno alla vigilia, dello stesso giocatore che per 80′ ha stretto i denti e retto il campo primo di accusare un indurimento muscolare, preludio d’una contrattura. Sostituito, nei giorni seguenti l’impegno, il suo ritorno al calcio, ha lavorato a parte sia per recuperare dall’indolenzimento che per raggiungere la piena forma che, in estate, la fascite plantare gli ha impedito di traguardare. Contro l’Inter figurerà tra i giocatori disponibili ma, come a Novara, potrebbe non avere i 90′ sulle gambe. Montella potrebbe/dovrebbe optare allora per il 3-5-2 già cucitogli addosso al Piola.

Pablo Alvarez: Un infortunio muscolare serio. Probabilmente uno stiramento. Nel bel mezzo del primo tempo di Catania – Juventus è costretto ad alzar bandiera bianca, uscendo dal campo in barella. Rientrato in panchina ad inizio secondo tempo, gamba avvolta in una vistosa fasciatura con ghiaccio, le sue condizioni sono apparse poco incoraggianti sin da subito. A seconda del grado della problematica muscolare (dal primo al terzo in gravità) i tempi di recuperano variano dalle due alle quattro settimane circa. Due le ha già “scontate”, ma in campo non ha ancora messo piede. Complicato, viste anche le sue prerogative (corsa e fisicità) vederlo in campo Sabato prossimo.

Alessandro Potenza: Infortunio alla vigilia della sfida contro la Juventus. Lui che sperava solo di non incappare nell’ennesimo stop, patisce della fragilità muscolare che raramente gli ha lasciato tregua, incidendo parzialmente sulla sua ascesa in carriera. Poche le nuove sulle sue condizioni, anche venerdì ha lavorato in differenziato, terminando la sua seduta prima che iniziasse quella dei suoi compagni. Determinante la sua presenza o meno alla ripresa degli allenamenti, prossima settimana.

Nicolas Spolli: La sua defezione, la più destabilizzante in ordine tattico. Ha costretto Montella a cambiar modulo e numero di difensori, facendo magie per trovare in organico dei facenti funzioni anche solo da ipotizzare nella sua posizione: A Novara il Catania ha chiuso con Almiron difensore centrale. Fermatosi nell’amichevole in famiglia del giovedì antecedente la sfida di Novara, ha seguito uno specifico programma riabilitativo ma, come per gli altri suoi colleghi, determinante il test che sosterrà, parere dei medici permettendo, alla ripresa degli allenamenti, prossima settimana.

David Suazo: Un allungo bruciante sul sintetico del Piola, ed è nuovamente infermeria. Stiramento di primo grado, due settimane per rimarginare le fibre (il tempo potrebbe ridursi a seconda dell’efficacia delle terapie ed alla risposte del fisico dell’atleta), almeno un’altra, anche due, per recuperare la forma dopo il periodo di stop. Le cifre parlano da sole, a Novembre.

Mario Paglialunga: Ristabilito pienamente dall’infortunio, rimane ai margini della prima squadra più per una questione di opportunità che altro. L’integrazione nel campionato italiano, come per Keko, parte dalla trafila con la formazione Primavera, utile anche per riprendere tono muscolare e ritmo partita dopo tanti mesi di inattività.

Marco Biagianti: Tra i degenti recuperabili in tempi brevi è quello da più tempo fermo in barella. Stop nel corso della trasferta di Genova, anche per lui problemi muscolari. E’ il giocatore che Montella conta di recuperare in tempo per la gara contro l’Inter, ma anche per lui niente allenamenti in gruppo nel corso di questa settimana.

Cristian Llama: Il Catania lo aspetta da due anni, da quando nell’undici di Mihajlovic ha fatto sfaceli per poi infortunarsi ai crociati. Rientrato, pulizia al ginocchio, rientro, pulizia alla caviglia. Morale? Incognita, almeno quanto i suoi tempi di recupero. Non possiamo che fargli un in bocca al lupo. A lui più che agli altri compagni di “corsia”.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]