Dietro front di Moratti per portare all’Inter Marco Re

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logo-interCos’hanno in comune Marco Fassone, Giorgio Ricci ed Edwin Leusink? Oltre ad essere attuali manager dell’Inter, tutti e tre prima di arrivare in Corso Vittorio Emanuele hanno ascritto a curriculum un’esperienza a Torino, nello specifico in Corso Galileo Ferraris, sede della Juventus. Lo ricorda l’edizione odierna di Tuttosport: Fassone, arrivato dal Napoli, fu scelto in sostituzione di Ernesto Paolillo in quanto Massimo Moratti fu attratto dalle sue capacità gestionali, anche e soprattutto in funzione stadio di proprietà. Giorgio Ricci, arrivato dopo Fassone, è l’attuale direttore commerciale nerazzurro in luogo di Mario De Vivo, ma è stato anche responsabile marketing e sponsorizzazioni del club bianconero. Ultimo della lista è Edwin Leusink, oggi travel manager dell’Inter (responsabile della logistica per viaggi e trasferte) dopo esserlo stato alla Juve per cinque anni.

Una sorta di esodo da Torino a Milano, al quale però il presidente nerazzurro ha voluto imporre un freno: prova ne è lo stop nelle trattative per portare all’Inter Marco Re, che si occupa della pianificazione, della finanza e del controllo. Anche lui indicato da Fassone, il suo arrivo è stato stoppato da Moratti, che non avrebbe gradito un’eccessiva juventinizzazione del suo club. Un discorso che può essere benissimo riallacciato alle intenzioni espresse dal presidente dell’Inter relativamente a una dirigenza più interista: la stima per il dirigente di Pinerolo, ex direttore marketing della Juventus, non viene certamente meno, anche perché a Fassone è affidato il progetto per la costruzione del nuovo stadio dell’Inter, che va avanti pur fra non pochi ostacoli. Ma le intenzioni del d.g. di ricreare anche all’Inter uno staff di uomini di sua fiducia con i quali ha condiviso l’esperienza bianconera deve adeguarsi ai desideri, da tifoso oltre che da presidente, di Moratti che, è facile capirlo, non vuole dare ai tifosi l’immagine di un’Inter troppo dipendente da uomini cresciuti in altre società, nello specifico nella rivale storica.

Inter e Juventus possono comunque collaborare per il calcio italiano, possono portare avanti una loro lotta comune sul fronte della Lega Calcio (entrambe fuori dalle poltrone del Consiglio), ma la sfida resta sempre sfida, a pochi giorni da quella che andrà in scena sul campo.

[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]