Dzeko e la Juve, solo rimpianti. Il Genoa è scatenato. Viola con Neto e Behrami

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Forse potevo restare in Brasile. Non per continuare a prendere il sole ma per seguire da vicino il ritorno in patria di Ronaldinho (al Gremio) e soprattutto braccare e pedinare Enrico Preziosi, in vacanza sì ma col telefono incollato all’orecchio, scatenato –come sempre- per il suo Genoa. Aveva un obiettivo, da tempo: prendere anche l’altro Milito, il fratello che da giovane era più forte, sperando magari un giorno di riunirli davvero. Adesso può riuscirci, Gabi ha deciso di lasciare il Barcellona e Diego lo ha convinto a scegliere il rossoblù. Ci lavora da un mesetto il Genoa, adesso ci crede davvero, potrebbe (dovrebbe) essere lui l’erede di Ranocchia.

Sul taccuino i nomi erano/sono tanti: Garay del Real Madrid ma soprattutto Bell, un difensore promettente che gioca in Germania e che era stato ad un passo dall’Inter, storia dello scorso Aprile quando lo videro persino alla Pinetina. Adesso Genoa e Inter stanno lavorando in collaborazione per prenderlo, operazione da fare ora per Giugno visto che ha giocato in questa stagione sia col Mainz che col Monaco 1860, i lavori sono in corso. Preziosi cerca anche una punta, il divorzio con Toni è probabile, le piste sono quelle di Matri (difficilissimo), Floro Flores e Petric (Amburgo) dato che Hugo Almeida, trattato in gran segreto, ormai è sfumato, tutta colpa del Besiktas.

Lo Sparta Praga ha invece dato il via libera definitiva per Kucka: costo 4 milioni, intesa perfezionata nella notte, Ballardini può sorridere. Non è stato solo un martedì a tinte rosso e blu, la Fiorentina ha preso il portiere brasiliano Neto e lavora fortissimo su Behrami (ma c’è il solito Genoa…), il Bari ha concluso per Okaka, il Parma è in parola con l’Inter per portare da Marino subito Nwankwo, il Brescia ha battuto la concorrenza per Lanzafame e sta pensando di cedere Drapelà all’Udinese. I Pozzo poi lavorano su più tavoli: con la Lokomotiv Mosca c’è un’intesa per cedere Isla ma dipenderà anche dal recupero di Basta, col Napoli resta in piedi la trattativa per Inler (15 milioni cash, niente contropartite, affare non facilissimo) e con l’Inter quella per Sanchez.

ùA Gennaio è difficile (quasi impossibile) che il cileno raggiunga Leonardo ma ci sono le basi –soprattutto tecniche- per concludere l’operazione in futuro, sono state già individuate alcune possibili contropartite tecniche: oltre al solito Biabiany, ecco Caldirola, Biraghi, Alibec e Obi, il piatto è servito. A Milano è arrivato anche Riccardo Bigon, non aspetterà il Bologna e Britos all’infinito, si sta già muovendo per estrarre dal cilindro qualche nome a sorpresa, a Napoli stiano tranquilli. E’vero, per esempio, che un sondaggio è stato fatto col Liverpool per Agger: ci ha pensato e ci pensa anche la Juve ma il Liverpool per adesso dice no, la coperta dei Reds è troppo corta, chissà però che non cambi idea. Avrebbe voluto cambiare idea, Dzeko.

Ha aspettato fino all’ultimo la Juve, sperava in un rilancio, ha accettato il City (firmerà in Inghilterra oggi) solo perché ormai non poteva più rifiutare. Si era inserito forte anche il Tottenham, ma alla fine l’ha spuntata Mancini con un’offerta irrinunciabile: 35 milioni (più 3 di premi) al Wolsburg, 5 netti al giocatore, impossibile dire di no. La Juve (che sta trattando col Siviglia uno scambio Motta-Konko) ha tifato fino all’ultimo perché saltasse ma concretamente non ha avuto la possibilità (e la forza) di bloccarlo adesso per poi prenderlo a Giugno. Avrebbe dovuto “scommettere” subito quasi 100 milioni tra cartellino e ingaggio senza avere la sicurezza di andare poi in Champions, il rischio era evidentemente troppo grosso, la proprietà non se l’è sentita. Peccato, non solo per la Juve ma per tutto il nostro calcio. Solo Mancini sorride, oggi è l’unico italiano a dover imparare in fretta il tedesco.

[Gianluca Di Marzio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]