Esclusiva-mente: tutti spiazzati

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Due mesi di esperti di mercato, di contatti, di indiscrezioni. Agenti intercettati manco fossero 007, dichiarazioni che filtrano come in procura. Per chi ha fatto del calciomercato un lavoro e sull’anticipazione le proprie fortune, deve essere stato un brutto colpo scoprire solo alle due di ieri pomeriggio, a cosa fatte, che il primo nome nuovo in casa Catania fosse “Keko”.

Ci sono squadre che fanno del mercato una vetrina mediatica, perché serve, perché funziona. Poi però, ci sono squadre che lavorano nell’ombra o non lavorano proprio. Accade così che dopo estenuanti aggiornamenti su trattative, presunte o reali, l’addì Lo Monaco spiazzi tutti… ancora una volta, dimostrando come sia possibile sottacere una trattativa fino alla firma e che anzi, si proprio sua volontà dimostrare come spesso ogni “esperto” di calciomercato finisca col portare avanti un candidato, un’ipotesi, piuttosto che un nome realmente avvicinato dal Catania, una notizia.

Ancora una volta ha colpito a modo suo. Un uomo in fuga. In solitaria la scalata è più faticosa e prima o poi il gruppone potrebbe rientrare, ma non si può soffocare lo scatto. Lontano dai favori dei media, che sfigurano di fronte agli ordinari depistaggi e masticano bocconi amari se non tutte almeno il più delle volte. Se non fa così pare non provarci gusto, come a voler dimostrare che a giocare d’anticipo su un fuoriclasse spesso si finisce per andare a vuoto: dribblati e superati.

Eppure in questa fuga non ha staccato solo qualche giornalista. Ha staccato anche buona parte di tifoseria, non tanto quella in cerca “del nome conosciuto” quanto quella che rigetta “il nome sconosciuto”. Indipendentemente dai profili che godono già di una certa considerazione, a Catania sono arrivati anche quelli che la considerazione se la sono costruita. Sottolineiamo “anche”, perché un anno e mezzo fa a Catania è approdato un certo Maxi Lopez che come nome non era proprio da scoprire. Con lui si è potuto conciliare l’aspetto della valorizzazione a quello della reputazione.

Ma va da sé, non tutti i colpi possono rappresentare la sintesi perfetta tra le due componenti e se proprio se ne deve scegliere una, la corsia preferenziale è data alla “componente crescita” tra le fila rossazzurre per tutta una serie di motivi: I costi di gestione complessivi, trasferimento e ingaggio, sono molto più bassi; Un giocatore giovane è probabile che si prenda nella fase ascendente della sua carriera; Una volta esaurito il suo ciclo a Catania è ancora nel fiore degli anni, la svalutazione sarà solo legata ad un eventuale cattivo rendimento e non all’età dunque; Per avere le giuste motivazioni in questa piazza, tutta d’amare ma che non rappresenta il sogno nell’immaginario di molti professionisti, servono le giuste leve, e la migliore è certamente la voglia d’affermarsi.

Ancora un giovane, ancora un prospetto che ricorda a tutti come sia importante pensare ad oggi ma programmando il domani. Il responso lo darà l’unico giudice competente, il campo, ma nei tempi che il buonsenso suggerisce. Chi lo ha preceduto coi gradi di “giovane promessa” si ritrova oggi nel giro di qualche grande club o a fare il capitano rossazzurro. Hanno tutti in comune una cosa, sono stati la scommessa di quell’uomo in fuga.

[Daniele Lodini – Fonte: www.mondocatania.com]