Il giovane attaccante del Bologna premiato come sportivo abruzzese dell’anno. Orgoglioso di aver ricevuto il riconoscimento che fu del padre
RIPA TEATINA (CH) Si é svolta ieri sera a Ripa Teatina la serata conclusiva del Premio Rocky Marciano durante la quale sono salite sul palco le Stelle dello Sport abruzzesi per il 2017. Per il calcio il riconoscimento é andato a Federico Di Francesco.
Il giovane attaccante del Bologna, Federico Di Francesco, ha detto di essere lusingato di essere stato proclamato vincitore e di aver fatto veramente il possibile per poter ritirare il premio di persona. Ha ricordato quando da adolescente calcava il terreno di gioco di Ripa. Da allora sono passati alcuni anni ma la passione, la voglia di migliorare, di crescere e di realizzare i suoi sogni sono rimaste le stesse. Ha voluto sottolineare l’importanza che ha per lui il premio. Ricevere ciò negli anni scorsi era già stato assegnato a suo padre gli dà la consapevolezza di essere sulla strada giusta per fare bene.
Il rapporto padre-figlio
Di Francesco ha dichiarato che giocare contro suo papà, neo allenatore della Roma, é stata una emozione perchè lo ha sempre visto come un idolo, come un esempio da seguire. Essere stati insieme sullo stesso campo è stato un qualcosa di unico. Quest’anno lo sarà ancora di più. Si é detto molto contento che ora sia alla guida di una grande squadra, quale é quella giallorossa. “Per lui é una grande opportunità, che é giusto abbia perché è una persona che merita tanto”.
Uno sguardo al futuro
L’attaccante é poi tornato a parlare di sé. Del suo percorso, della sua voglia di realizzare tutti i suoi sogni, compresi quelli di giocare per un grande club e di vestire la maglia della Nazionale. Ha detto di lavorare per i suoi obiettivi ogni giorno, anche se adesso la cosa più bella è quella di vivere il momento. Si é reputato un ragazzo fortunato, già solo per avere l’opportunità di giocare in Serie A e misurarsi con grandi campioni. “Però, posso ancora crescere e da parte mia c’è tutta la volontà di farlo”, sono state le due parole.
