Giancarlo Camolese: «A Bologna ho visto un buon Genoa»

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Domenica allo stadio “Renato Dall’Ara”, Giancarlo Camolese, dalla consueta postazione di commentatore per Mediaset Premium, ha seguito la sfida tra Bologna e Genoa. Pianetagenoa1893.net ha intervistato in esclusiva l’ex allenatore di Torino, Reggina, Vicenza e Livorno, per approfondire il momento della squadra rossoblù e avere, inoltre, un parere su Giandomenico Mesto, lanciato in serie A proprio dal tecnico piemontese, quando sedeva sulla panchina degli amaranto di Calabria.

Mister Camolese, domenica ha seguito Bologna – Genoa. Come giudica la prestazione del Genoa?
«Credo che abbia fatto una buona partita. È stata una sfida non facile, tra due squadre ben messe in campo, entrambe combattive. Nessuna delle due voleva perdere per alimentare la propria classifica, soprattutto in questi momenti decisivi della stagione. Come ho detto in telecronaca, alla fine il risultato è stato giusto, ma, per come è stato in campo, il Genoa ha fotto vedere qualcosa in più».

Il Grifone con Ballardini è cambiato molto, oggi è una squadra più quadrata rispetto a prima. Concorda?
«Quest’anno per il Genoa è finito un ciclo molto bello, quello di Gianpiero Gasperini, e, chiaramente, ogni allenatore porta il suo modo di vedere il calcio. Il Genoa è cambiato molto, c’è un altro Genoa, che gioca in maniera più ordinata, più vicino alle idee di Ballardini. È un processo normale questo».

Col tecnico ravennate i rossoblù hanno aumentato la loro pericolosità, cercando di più la verticalizzazione, ma segnano poco rispetto al numero di occasioni create. Come si può spiegare tutto ciò?
«La ricerca della verticalizzazione è dettata dalla presenza di giocatori come Palacio e Floro Flores, veloci e bravi ad attaccare lo spazio. L’idea di cercarli in fretta è giusta, Ballardini vuole maggiormente la ricerca delle due punte. Sul fatto di segnare poco c’è da considerare che, alle volte, un giocatore trova la sua annata perfetta, mentre in altre stagioni, spesso, la palla esce sempre di qualche centimetro».

Gli infortuni hanno falcidiato il centrocampo: Kucka starà fuori a lungo e per Veloso la stagione è praticamente finita. Come si può rimediare a questa situazione?
«Chiaro che le alternative Ballardini le conosca bene, dato che vede i suoi giocatori tutti i giorni. Ci sono centrocampisti nella rosa del Genoa che sanno adattarsi al ruolo di centrale, come Rafinha, Milanetto, che è un perno del centrocampo, o anche Rossi, che in passato ha ricoperto quel ruolo. Le alternative non mancano».

Quale giocatore del Genoa l’ha impressionata di più?
«Il Genoa è una squadra costruita con ottimi giocatori. In questo momento Floro Flores e Palacio si integrano bene e mi sembrano in crescita».

In questo Genoa c’è quel Giandomenico Mesto che lei ha lanciato in serie A, nella Reggina. Quest’anno è partito un po’ sottotono e ora sta dimostrando di essere un giocatore molto utile. Lei, che lo conosce bene, cosa ne pensa?
«Posso solo parlare bene di un ragazzo che ho conosciuto quand’era molto giovane. Mi fa piacere che si sia affermato a livelli sempre più alti. Ha migliorato il suo bagaglio tecnico e ha dimostrato di saper fare molti ruoli: in questi anni ha giocato da esterno basso, esterno alto e al centro. È una bella maturazione per un ragazzo intelligente come lui. Sono molto contento, perché se lo merita».

Meriterebbe anche la Nazionale?
«Io faccio il tifo per lui. Deciderà Prandelli. Penso che in Italia non ci siano molti esterno con le sue caratteristiche. Dovrà essere bravo lui a giocarsi le sue chance».

[Fabio Aronica – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]