Per la Lazio è prezioso più dell’oro. Fin qui ha dimostrato di avere numeri da campione, con otto gol realizzati, tutti pesantissimi. Come in base a una formula magica, ogni volta che segna lui, i biancocelesti vincono. Proprio per questi motivi, quando Hernanes va incontro a una battuta d’arresto le conseguenze per l’undici di Reja si fanno sentire in maniera più evidente. Sembra quasi che si sia instaurata una sorta di telepatia gemellare tra il brasiliano e l’altro grande pezzo da novanta a disposizione del tecnico friulano, il bomber Miroslav Klose: i due assi vanno in coppia tanto nell’offrire prestazioni maiuscole quanto nel tirare un pò il fiato.
Come sottolineato da Daniele Magliocchetti del Messaggero, è lo stesso Hernanes a essersi reso conto del rendimento opaco dimostrato domenica contro il Catania: il numero 8 biancoceleste è sembrato stanco, svagato, in certi momenti quasi assente. Reja ha finito per toglierlo dal campo prima del tempo, inserendo al suo posto Tommaso Rocchi. Una circostanza, del resto, che ha ormai i tratti dell’abitudine: nei 37 incontri che la Lazio ha disputato finora (tra campionato e coppe), il brasiliano è stato sostituito ben 19 volte, stabilendo un record tra tutte le squadre della Serie A. Per un campione come lui, capace di tirare fuori dal cilindro la giocata che risolve la partita, è un dato che in generale appare troppo alto.
Con il Catania, nello specifico, la sua prestazione ha però suggerito senza troppi dubbi il richiamo in panchina. L’intelligenza di Hernanes rappresenta comunque una certezza rispetto al fatto che il Profeta sa bene quando può offrire ancora di più per la propria squadra. Il finale di campionato, con un terzo posto da difendere con i denti e con le unghie, è un palcoscenico adatto agli acuti dei grandi campioni. I cromosomi di Hernanes hanno quella forma. Serve solo una maggiore dose di continuità in più per confermarlo definitivamente.
[Stefano Fiori – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
