Inter-Lecce: dove colpire?

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L’Inter, dopo i successi contro la Fiorentina, il Genoa e il Cesena, gare contraddistinte da una ritrovata forza in fase difensiva, vuole calare il poker contro il Lecce e chiudere al meglio il 2011. Sulla sua strada c’è la squadra di Serse Cosmi, da due settimane sedutosi sulla scottante panchina giallorossa, la quale ha bruciato un allenatore emergente come Eusebio Di Francesco. I salentini, nonostante l’ultima posizione, giocano un discreto calcio offensivo, hanno uomini esperti (Giacomazzi, Di Michele e Olivera) e giovani prospetti di valore (Muriel, Cuadrado e Bertolacci), motivo per cui non bisogna sottovalutarli, specie nella transizione offensiva, cosa che l’Inter soffre durante l’arco del match.

GLI AVVERSARI – Nonostante l’ultimo posto in campionato, i salentini hanno raccolto meno di quanto meritassero, conquistando sette dei loro nove punti in trasferta. Un esempio lampante è la gara buttata alle ortiche domenica passata a Parma. Dopo uno scialbo primo tempo, Cosmi ha motivato al meglio i suoi e, soprattutto, grazie al passaggio al 3-5-2 i leccesi hanno messo a segno tre gol, prima che Pellè e Galloppa riequilibrassero il punteggio. La gara di Parma è specchio fedele della situazione degli avversari dei nerazzurri: buon attacco (con Cosmi cinque gol in due gare), ma molte, troppe, amnesie difensive.

I PERICOLI – Sulla carta il Lecce è un bel misto tra esperienza e gioventù. I salentini si esprimono al meglio in velocità, visto che hanno gente rapida e di corsa che ribalta bene la manovra con buone verticalizzazioni centrali. Cosmi ha giocato la gara contro la Lazio (persa al ‘Via del mare’ per 3-2) con un 4-3-3 sfruttando il passo svelto dei vari Muriel, Di Michele e Cuadrado, molto bravi in campo aperto e soprattutto nei tagli dalla fascia verso il centro. L’allenatore perugino però, come detto prima, ha optato per il 3-5-2 nel secondo tempo di Parma, coprendo la difesa e sfruttando la superiorità numerica in mediana, oltre alla solita rapidità dei suoi avanti.

DOVE COLPIRE – La difesa è il vero tallone d’Achille. Non sono un caso i 29 gol subiti e soprattutto i due presi nel finale di Parma. La retroguardia giallorossa è il grosso neo di Cosmi. Appare distratta e sempre in confusione. Forse l’avversario ideale per poter vedere tornare al gol Diego Milito, uno che ha bisogno di segnare come il pane, oltre che Giampaolo Pazzini. L’Inter dovrà far valere il maggiore tasso tecnico e mettere da subito alle strette i rivali, evitando di esporsi al loro contropiede. Il Lecce soffre tantissimo se pressato a dovere.

OCCHI PUNTATI SU… – Il match di stasera sarà molto diverso da quello che si giocò a Milano lo scorso marzo, con i giallorossi dell’allora tecnico Gigi De Canio, preoccupati solo di non prenderle. Giampaolo Pazzini decise quell’incontro e Ranieri spera che si possa ripetere anche quest’anno. Stesso discorso per Diego Milito, che in Serie A non segna dallo scorso 24 settembre, il quale spera di sbloccarsi contro la difesa più perforata del campionato. Gli occhi, perciò, sono puntati sugli attaccanti che devono sfruttare al meglio ogni amnesia difensiva per segnare. La squadra deve mantenere un buon possesso di palla, un ritmo costante e non scoprirsi troppo per non essere poi colta in contropiede.

[Alberto Casavecchia – Fonte: www.fcinternews.it]