Inter: l’occasione di Marko Livaja

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Dietro il no di Lotito per Floccari, si nascondono le speranze di un ragazzo arrivato in punta di piedi in prima squadra e destinato – inevitabilmente – a trovare spazio. Marko Livaja fino a pochi mesi fa non avrebbe mai immaginato una situazione così favorevole: l’approdo a Interello dal Cesena,  i successi con la Primavera. Il croato è stato un’ottima spalla di Samuele Longo, pur non rivelandosi un grande goleador.

Adesso l’occasione è ghiotta. In rosa ci sono pochi attaccanti puri, anzi in realtà ce n’è solo uno: Milito. Palacio si adatta alla grande, Cassano è una seconda punta. Sicuramente l’allungamento delle panchine (da 7 a 12 giocatori) assicura una convocazione fissa all’ex attaccante dell’Hajduk. Marko Livaja “vice Milito” resta tuttavia un’ipotesi poco credibile. Il croato non può considerarsi un bomber di razza, bensì un giocatore molto duttile in grado di ricoprire diverse posizioni del reparto offensivo. Stramaccioni ha voluto tenerlo proprio per questo motivo: con Livaja diventa un attacco imprevedibile, dove si potranno mischiare compiti e posizioni, in base alle necessità e all’avversario.

Numericamente parlando però, non c’è tanto da star tranquilli. Il rischio è quello di andare incontro a una stagione sfortunata – tra gli infortuni e la poca brillantezza sotto porta (come fu lo scorso anno) – senza poter apportare le dovute modifiche. Probabilmente nei piani della dirigenza nerazzurra c’è l’idea di operare sul mercato a gennaio, lasciando scivolare via questi primi mesi di campionato. Da non trascurare però l’impegnativa Europa League: il calendario impone trasferte rognose all’Est. La stanchezza è un rischio non troppo remoto.

A Livaja, l’arduo compito di mostrarsi pronto per una grande squadra come l’Inter e per un inevitabile turnover. Non ha avuto l’opportunità di crescere con tutta calma, ma si è trovato subito davanti al grande appuntamento. Stramaccioni dovrà tutelare il suo talento, senza bruciarlo. Marko Livaja – giovane di istinto – è pronto a farsi spazio in questo nuovo corso nerazzurro, con coraggio e con perseveranza: lo chiamavano e lo chiameranno, il tappa-buchi.

[Mario Garau – Fonte: www.fcinternews.it]