Inter: ora si deve solo pensare a vincere senza più calcoli e preferenze

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Inutile girarci intorno. Ieri sera, una buona parte delle speranze di rimonta si sono infrante contro il muro azzurro del Brescia, sulla testa di Caracciolo, autore del sesto gol in carriera ai nerazzurri, sui guanti di Arcari che ha chiuso la porta diverse volte a Sneijder e all’impreciso Pandev.

Nonostante il mezzo stop, Leonardo si mostra ottimista, anche se, ragionando in maniera più lucida e meno emozionale, lo scudetto potrebbe essere il primo obiettivo che si depenna dal taccuino nerazzurro. Gare come quelle di ieri sera, se davvero si vuole credere nella rimonta a un Milan che appare favorito, non si possono di certo buttare al vento, soprattutto se i rossoneri giocano conoscendo già il risultato dei nerazzurri. Domenica non si può far altro che sperare nel Bari, sperare che i pugliesi si trasformino nel Brescia, e sperare che il Milan si trasformi nell’Inter, incapace di chiudere la partita.

E ora? L’Inter deve sempre vincere, senza mezzi termini, per cercare di arrivare sino alla fine, laddove si faranno i conti. Martedì, a Monaco, l’Inter può ribaltare il risultato per accedere nei Quarti di Finale della competizione di cui è detentrice. Nonostante la positività di Leo, metà scudetto sembra essere andato nell’altra parte di Milano. Ciò non significa che l’Inter debba smettere di lottare anche in Italia, ma si deve concentrare anche sulle altre competizione, per cercare di arrivare più lontano, dando loro una minima precedenza. Anzitutto si deve credere nella Champions League, se non altro per onorarla al massimo in quanto campioni uscenti. Uscire al primo turno ‘Knockout’ sarebbe molto deludente, soprattutto se si viene eliminati da coloro che hai strapazzato a Madrid. Il bis europeo, se non è pura utopia, poco ci manca. Troppo forti le spagnole, Barcellona e Real Madrid, determinate a cancellare l’onta dell’eliminazione dello scorso anno la prima, e vogliosa del decimo successo la seconda. Determinato anche il Chelsea, che vede nell’Europa la chance di recuperare una stagione maledetta. Battere il Bayern e magari sfruttare un sorteggio meno duro, magari con Shaktar o Shalke, squadre di rispetto sì, ma sulla carta inferiori ai nerazzurri.

Ma c’è anche la Tim Cup. Proprio quella coppa che il ragionier Galliani bistratta e non considera come merita, può essere un obiettivo concreto per i nerazzurri, in questi anni specialisti della competizione, arrivati sempre in fondo. Quando questa competizione riprenderà (a fine aprile) i giochi in campionato saranno quasi delineati, e la possibilità di un altro derby stuzzica i nerazzurri. Non sarà facile però raggiungere la finale, perché davanti ai ragazzi di Leo c’è la Roma, avversario ‘storico’, col quale l’Inter ha disputato dei classici nelle ultime stagione. Una Roma che vede nel trofeo nazionale la possibilità di riscattare la stagione e anche quella di regalare una prima soddisfazione alla nuova proprietà americana.

Insomma, sembra che il tempo per i calcoli sia terminato. L’Inter deve guardare partita per partita, competizione per competizione, per cercare di portare a casa almeno un titulo. Il campionato, nonostante la marcia record di Leonardo, era già un obiettivo difficile lo scorso 6 gennaio, giorno dell’insediamento del brasiliano che, nonostante i 34 punti fatti che a questo punto sono un vero e proprio miracolo, dopo la sciagurato inizio di anno con la fallimentare gestione di Rafa Benitez (forse il vero limite dell’Inter di quest’anno), non è riuscito a toccare la vetta che meritava.

[Alberto Casavecchia – Fonte: www.fcinternews.it]