Inter: Sneijder resta l’ago della bilancia

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L’equilibrio innanzitutto. Gli sfortunati recenti tentativi di Ranieri di proporre un’Inter più spregiudicata con Sneijder e due punte in campo contemporaneamente sono naufragati in un mare di magre figure. Esperimenti da non replicare nel match che rappresenta lo spartiacque della stagione nerazzurra, quello del Vélodrome. Domani sera il dubbio amletico del tecnico testaccino non riguarda difesa e centrocampo, due reparti che si presenteranno in linea, bensì l’attacco.

WES, L’AGO DELLA BILANCIA – Posto che Sneijder sia insostituibile e irrinunciabile in questo momento, al di là dell’enigma tattico che si trascina dietro, Ranieri dovrà decidere se schierarlo dietro un’unica punta o a sinistra del centrocampo a quattro, come accaduto spesso ultimamente sia all’inizio sia a partita in corso. Il borsino, al momento, prevede che l’olandese agisca alle spalle di Milito, favorito su Pazzini per questioni tecnico-tattiche, il che porterebbe il numero 10 a essere il collante tra mediana e attacco di una squadra che baderà innanzitutto a coprirsi le spalle per poi cercare spiragli nell’altra metà campo. Facile ipotizzare, dunque, l’atteggiamento dei nerazzurri al Vélodrome: squadra raccolta, attenta a chiudere le fasce laterali e a ripartire rapidamente approfittando di eventuali sbilanciamenti degli uomini di Deschamps.

PIÙ COPERTI – In quest’ottica, probabilmente sarebbe più consono il 4-4-1-1 sopra citato, perché rinforzerebbe il centrocampo interista arricchendolo di un giocatore di ruolo. Allo stesso tempo, però, c’è il rischio che l’attacco rimanga penalizzato da questa scelta strategica, un po’ come accaduto nel primo tempo di Napoli-Inter di Tim Cup. Un pericolo, dunque, perché abbassare troppo il baricentro concederebbe campo ai padroni di casa, impedendo agli ospiti di allentare la pressione portando lontano dalla propria area il pallone. Certo, un giocatore in più in mezzo rinvigorirebbe la diga contenitiva, privando però l’attacco di un punto di riferimento si agevolerebbe i compiti difensivi del Marsiglia, che salirebbe anche con i propri difensori aumentando la propria presenza in zona offensiva.

PIÙ OFFENSIVI – L’altra soluzione vorrebbe Sneijder centrocampista largo a sinistra, con compiti di accentrarsi per concludere in porta o cercare una delle due punte. In tal caso, potrebbe esserci una chance anche per Forlan, tatticamente più eclettico di Pazzini e in grado, in caso di bisogno, di arretrare in posizione di trequartista andando a comporre con l’olandese il duo alle spalle di un’unica punta (4-3-2-1, lo stesso proposto contro il Novara). Evidentemente una decisione del genere ‘tradirebbe’ le intenzioni di Ranieri: presentare un’Inter offensivamente insidiosa ma più fragile in mediana, in totale antitesi con la sua necessità di equilibrio. È chiaro che, comunque, questa soluzione tattica potrebbe essere utile anche a partita in corso, qualora l’Inter avesse bisogno di alzare il baricentro e mettere in difficoltà la difesa marsigliese, scoprendo tuttavia il proprio fianco.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]