Juventus, Elkann: “Vogliamo continuare una storia vincente”

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logo-juventus«Il Cda è stato rafforzato e può aiutare lo sviluppo della società»: ha comunicato John Elkann agli azionisti della Exor in merito al rinnovo del coniglio d’amministrazione della controllata Juventus.

Perché iniziare da queste parole, importanti per carità, ma poco attraenti per tifosi ed appassionati di calcio? Perché sono state le poche concesse dal giovane presidente ai temi economici. Per lo più, Elkann, infatti, si è dilungato sulla amata passione bianconera, ribadendo concetti di mercato espressi da poco e rilasciandone altri di proiezione futura.

«Preferisco i fatti alle chiacchiere»: ha detto il più grande dei nipoti dell’Avvocato. Così, non ha «mai temuto che Conte potesse andare via da Torino: vogliamo continuare una storia vincente. La Juve nella suo passato ha conquistato in media un campionato ogni tre anni: questo significa che la società ha la stessa voglia di vincere che ha Conte».

Così, non è voluto tornare sull’affare Jovetic, «un giocatore che va preso subito», aveva detto la settimana scorsa. «Senza perdersi in parole», appunto. Molto probabilmente di sangue montenegrino, però, il “top” in attacco non dovrà attecchire «la forza della Juve: il collettivo».

Ecco perché «da noi non c’è spazio per una primadonna». Chiaro riferimento ad Ibrahimovic, che proprio ora che ha i sintomi più acuti di “mal di pancia” al punto da apparire disposto addirittura a ridursi l’ingaggio pur di fuggire da Parigi, trova la porta chiusa a Torino.

«Escludo un suo ritorno in Italia – si è affrettato a comunicare l’agente Raiola, intento a difendere l’immagine del suo assistito- Del calibro di Ibra ci sono soltanto tre giocatori al mondo. Elkann non la pensa così, ma Elkann è più forte su altre cose».

Tipo sui temi organizzativi e di crescita. Non a caso, il presidente della Exor si è lanciato in un auspicio: vedere una Juve modello Bayern e un sistema-calcio più evoluto. «I bavaresi hanno dimostrato che si può essere competitivi mantenendo una finanza sostenibile. Ma le squadre italiane devono essere messe nella condizione di sviluppare maggiormente i propri ricavi, magari coinvolgendo di più i tifosi, come ad esempio avviene in Inghilterra e in Germania. In questo senso, mio cugino Andrea sta facendo un gran lavoro in Lega per aiutare il nostro sistema-calcio a crescere».

Un buon inizio sarebbe dare più valore al settore giovanile, come fa già da anni il club bianconero: «Siamo molto orgogliosi del nostro vivaio. La Juve, del resto, vuole crescere con i giocatori fatti in casa: dei 25 della rosa, quasi il 20% è stato formato da noi. Poche società italiane hanno una quota così importante di elementi cresciuti nel vivaio: ci sono Giovinco, Marrone, De Ceglie, Marchisio».

Già, Marchisio. Dopo le offerte per Vidal, quelle per Pirlo e le ultime per Pogba, sono giunti a bussare anche per il “Principino”.

Lo desiderano – luogo ideale, per uno dal suo soprannome – nel Principato di Monaco: la neo-promossa squadra biancorossa non è contenta dei già assicurati James Rodriguez, Moutinho, Carvalho e Falcao. Ha puntato il centrocampista torinese e sarebbe pronta ad avanzare una duplice proposta pesante: 25 milioni di euro alla Juve per il cartellino, 6 milioni a stagione per il giocatore.

I tifosi bianconeri, però, possono stare sereni: la quota irrinunciabile è stata fissata a 35 milioni, al di sotto di essa Marchisio resta incedibile. Come Pogba, come Vidal, come (forse non più) Pirlo.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]