Juventus: Pogba sempre al centro dell’attenzione

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logo-juventusSuo merito e suo malgrado, Pogba è al centro dell’attenzione. Non che prima passasse inosservato: fin dai primi minuti disputati con la maglia bianconera nella amichevole in famiglia di Villar Perosa, il francese ha impressionato tutti, scettici e cauti compresi.  Le ottime impressioni sono poi state corroborate da una stagione importante, fenomenale per un classe ’93 al debutto in Italia: giocate di pura classe, gol pesanti, una costanza tale da indurre Conte al cambio modulo pur di non lasciarlo fuori, prestazioni esaltanti. L’ultima, domenica, in occasione del derby vinto nel finale.

Partita personale da incorniciare (per senso del gioco e maturità) a parte, però, Pogba resterà legato alla gara con il Toro per uno spiacevole, almeno quanto misterioso, episodio: il presunto insulto razzista rivoltogli da Riccardo Meggiorini. Sulla vicenda farà luce la Procura Federale, cui sono stati trasmessi glia atti «considerata la necessità di acquisire eventuali ulteriori elementi di riscontro», come ha disposto il giudice sportivo. In attesa delle indagini, sottolineando come già il solo fatto che ci siano è indice di qualche sospetto fondato, proviamo a ricostruire le vicenda.

Dopo un acceso primo tempo, avaro di emozioni ma generoso in quanto a scontri e durezze, le due squadre stanno per andare a trovare riparo dall’incessante pioggia negli spogliatoi. Pochi minuti prima dell’intervallo, in seguito all’ennesimo contatto con Lichtsteiner, Meggiorini sbotta e se la prende con Pogba, giunto a sostegno del compagno. È qui che l’attaccante granata proferisce una poco gentile frase nei confronti del francese: razzista o meno? Questo è il punto.

I fatti interpretabili sono le reazioni: il centrocampista è apparso colpito, quasi deluso; Lichtsteiner è scattato come una molla, difficile lo abbia fatto per un insulto qualsiasi; Meggiorini è poi apparso abbastanza imbarazzato davanti alle telecamere. Già, perché se la Juventus ha preferito non commentare l’accaduto mediaticamente, la punta del Torino, interpellata a riguardo, pur tradendo una certa sorpresa, non si è potuta tirare indietro.

«Pogba mi ha denunciato per avergli rivolto un insulto a sfondo razziale? Sono loro, gli juventini, che vogliono far credere sia andata così, far passare quindi questo messaggio: in campo mi sono venuti addosso per questa ragione e in parte hanno ottenuto cosa cercavano, visto che l’arbitro c’è cascato e mi ha ammonito».

Poi, la parziale ammissione: «L’insulto c’è stato, ma non a sfondo razziale. Basta guardare le immagini tv: è stato un normale insulto, come avviene nel calcio; anche io li ricevo, non per questo mi metto a piangere. Per me, è un caso che non esiste».

Che però ha alimentato proprio il suo tecnico, Ventura, che ha ammesso come Meggiorini sia andato a scusarsi con il francese e – pare – lontano dalle videocamere rivelato maldestramente l’insulto (“Brutto nero”).

Detto della nota del giudice sportivo a corredo del passaggio di responsabilità alla Procura («Viene segnalata una conversazione negli spogliatoi, nell’intervallo, tra dirigenti juventini e granata, circa un insulto razzista rivolto nel corso della gara da Meggiorini a Pogba») ed in attesa della verità, non ci si può esimere dal notare il triste filo nero che sta accompagnando la stagione della squadra di Conte. Lo Stadium perennemente in diffida per i beceri cori contro Balotelli (intensi quando era in Inghilterra, aumentati quando è tornato in Italia), la pesante multa per gli ululati contro Boateng nell’ultima gara con il Milan, nonostante la campagna promossa dal club e pubblicizzata da Vidal. Ora, per quanto subìto (e tutto da accertare), questo caso. Si capisse e si spezzasse questo filo che porta al buio.

 [Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]