Lazio: si avvicina il momento di Anderson

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logo-lazioCorre, suda, regala magie. E si prepara finalmente a deliziare i nuovi tifosi in campo. Felipe Anderson sta riacquistando condizione atletica e ritmo, in questi primi allenamenti biancocelesti ai massimi regimi. Come riporta l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”, il talentino di Brasilia ha recuperato a pieno dalla distorsione alla caviglia destra con interessamento della capsula e dei legamenti patita lo scorso 6 giugno nella gara con il Criciuma. Come dimenticare la foto postata sul suo profilo Twitter, che ritraeva l’arto estremamente gonfio.

Ha recuperato pian piano, stringendo i denti e nonostante abbia saltato sia amichevoli che buona parte della preparazione si sta allineando al ritmo dei compagni, seppur con la dovuta cautela. Mister Petkovic, con tutta probabilità, lo convocherà già domenica, per la gara interna con il Chievo. Difficile vederlo in campo, al massimo ci sarà spazio nello spezzone finale. Occorre un altro pizzico di pazienza, dopo 8 mesi di attese. Il ragazzo era stato individuato dal ds Tare come spalla ideale di Hernanes già lo scorso gennaio ma, dopo un’estenuante trattativa, l’affare sfumò negli ultimi minuti del calciomercato. Colpa della Doyen Sport, fondo inglese proprietario di una consistente fetta del cartellino e che ha sempre temporeggiato convinto di poter poi rivendere il ragazzo ad esplosione avvenuta.

Con un blitz in luglio Tare ha convinto sia il fondo che il Santos e con una cifra poco inferiore ai 9 milioni di euro ha messo le mani sul ‘fratellino’ di Neymar. Già perché il nuovo asso del Barcelona è da sempre molto legato a Felipe Anderson, rivale di Playstation e complice di mille scorribande con la maglia del Peixe, condite da diversi trofei. Il buon Felipe, nonostante la tenera età, ha collezionato ben 100 presenze in bianconero (con 9 gol), conquistando due titoli nazionali, una Coppa Libertadores, una Recopa Sudamericana ed un secondo posto al Mondiale per club del 2011. Una storia d’amore iniziata nel 2010, con l’esordio a 17 anni. Il coronamento di un sogno, dopo un’infanzia difficile. Padre netturbino, madre casalinga, quattro fratelli da sfamare a fatica. Ed un ragazzo che cresceva a testa alta determinato a diventare il numero uno. Oggi è arrivata l’opportunità in Italia, con la maglia della Lazio. Felipe ha preso casa all’Olgiata, sta studiando l’italiano già da gennaio, non ha paura delle difficoltà. Al suo fianco ha la famiglia, la fidanzata Camilla ed una fede smisurata nel Signore (è evangelico, ndr). In campo il ragazzo può fare di tutto.

Nasce trequartista, ma ha agito anche come regista ed esterno a tutto campo. Sebbene per caratteristiche tecniche e fisiche possa far pensare ad un nuovo Hernanes più dinamico, la sua collocazione attuale dovrebbe essere quella di esterno. Con la squalifica di Mauri, il 4-1-4-1 di Petkovic urge di ali capaci di saltare l’uomo e rendersi pericolose in zona gol e Felipe Anderson, seppur differente come giocatore rispetto al brianzolo, può garantire maggior peso ad un attacco che talvolta è parso abulico e un po’ spuntato. Partendo largo può rientrare sull’interno e cercare la conclusione o l’assist smarcante (specialità della casa). Nel frattempo i tifosi  aspettano un assaggio sul campo, pronti a sognare.

[Davide Capogrossi – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]