L’Udinese chiamata all’impresa con il Liverpool

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C’era una volta l’Udinese, una squadra che sognava l’Europa ma non l’aveva mai vista, se non in qualche amichevole precampionato nei paesi confinanti. L’Udinese che trovava aria internazionale solamente negli stranieri (e che stranieri) che aveva con sé: da Zico ad Edinho, da Balbo a Sensini. Mai, però, a misurarsi in una competizione europea. E stadi come Anfield, la suggestiva tana del grande Liverpool, visti solo in tv, sognati magari con poche speranze.

Tutto questo fino al 1997, quando con Alberto Zaccheroni si è messo piede per la prima volta in Coppa Uefa: un assaggio dell’Europa più aspra, nella Polonia anni ’90 e poi la prima partita di grande prestigio, all’Amsterdam Arena, contro l’Ajax. Esperienza internazionale pressoché nulla, gambe che tremano davanti a un palcoscenico simile e sconfitta per 1-0. Udine non si arrende, perché da allora sono passati 15 anni, molti dei quali spesi nei campi europei, anche quelli più prestigiosi: Nou Camp, Westfalenstadion, Luzhniki, Emirates. Cattedrali del calcio che hanno ospitato finali di Champions, o semifinali di Mondiali.

Esperienze che hanno reso una squadra affacciatasi timidamente nel Vecchio continente ad affrontare a viso aperto qualsiasi avversario anche di rango, basti pensare all’Arsenal un anno fa, vincitore ma con grande sofferenza. Si dice che a Liverpool il fattore campo sia fortissimo, che la “Kop” incuta timore all’avversario, che difficilmente salvi la pelle. Genoa e Fiorentina, però, sono riuscite nell’impresa in passato.

E se fosse vero che non c’è due senza tre?

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]