Marilungo: “Cassano urlava ma mi aiutava, Pazzini? Ottimo ragazzo”

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L’ex attaccante blucerchiato attualmente in forza all’Atalanta Guido Marilungo, ospite l’altro ieri sera a Sportitalia durante la trasmissione Solo Calcio con Michele Criscitiello e Alfredo Pedullà, ha parlato di molte cose riguardanti la sua carriera a livello personale ed ha anche citato la sua esperienza alla Sampdoria, vissuta accanto a gente del calibro di Pazzini e Cassano.

Tra l’altro la società blucerchiata ha sempre preferito non acquistare giovani talenti dall’estero o da zone lontane (si sta cominciando adesso con questa politica, si veda l’ingaggio di Icardi) ma per Guido ci fu un’eccezione, come lui stesso afferma:

“Sì, era una storia che poi ho saputo dopo, che mi aveva raccontato il mio procuratore Silvio Pagliari, all’epoca responsabile del Settore Giovanile. Ha lavorato molto per portarmi a Genova, poiché lì alla Samp non volevano ragazzi così giovani da fuori, poi alla fine sono andato ed eccomi qua”.

Quindi Marilungo, dopo aver ribadito di essere concentratissimo sull’obiettivo da raggiungere con la maglia atalantina, ovvero la promozione in serie A, ha parlato anche di Cassano e Pazzini, ceduti dalla Sampdoria rispettivamente a Milan e Inter nella sessione di mercato invernale: “Cassano? sta facendo molto bene, ha avuto problemi a Genova, non era facile cambiare squadra e giocare bene in un club importante come sta facendo lui; nello spogliatoio mi riprendeva quando serviva, anche urlandomi, ma mi aiutava tantissimo”.

“Per quanto riguarda Pazzini invece, gli capita mezza palla in area e la butta dentro, sono contento per lui che sia partito alla grande; avevo un grande rapporto con lui, un ottimo ragazzo, si merita tutto questo”.

Infine chiude parlando della sua attuale squadra, ovviamente l’Atalanta, analizzando il campionato e facendo riferimento a Novara e Siena come pericoli principali con i quali darsi battaglia per la promozione.

Bel periodo quello di Marilungo in maglia blucerchiata, tante soddisfazioni a livello giovanile ma anche di prima squadra, con il suo esordio dal primo minuto due anni fa, sotto la guida di Mazzarri, che è coinciso con la prima doppietta, contro il Cagliari in un roccambolesco 3-3. Quindi quest’anno, dopo l’annata trascorsa a Lecce, sotto gli ordini di Di Carlo, allenatore che credeva in lui; ingresso in campo contro la Juve e partita pareggiata grazie al suo assist per Pozzi, prima di giocare da titolare in pianta stabile a seguito della vicenda Cassano.

Lì qualcosa s’inceppa, Guido ci mette carattere, determinazione, impegno, ma manca il goal, quello che l’avrebbe forse liberato, sbloccato e fatto rendere al meglio. Dopo il match contro la Roma che ha visto l’esordio di Macheda (entrato proprio al suo posto) l’Atalanta ha offerto 5 milioni di euro e Doriano Tosi si è lasciato convincere. Il resto è storia recente, il goal in nerazzurro l’ha già trovato e le qualità per emergere nel grande calcio ci sono. In bocca al lupo Guido.

[Stefano Sommariva – Fonte: www.sampdorianews.net]