Mercato, Milan e … la ricetta per la salvezza

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Equilibrio tra i reparti, aggressività, ritmo alto e la mentalità dimostrata a Roma, quella di provare sempre a ripartire, di giocare la palla appena possibile. Col Milan il Cesena dovrà interpretare assolutamente questo copione, altrimenti il valore tecnico traccerà un solco profondissimo. Poi la convinzione fissa che ogni partita può essere persa ma anche quella più proibitiva, prima va disputata.

Certo i rossoneri hanno caratteristiche e potenziale per tenere palla a volontà ma se si riesce a evitare che stendano in fretta il tappettino rosso sul quale ha fatto subito splash il Lecce, penso che qualche volata fatta bene di Giaccherini, Schelotto e qualche altro di compagnia galoppante possa diventare un’importante alternativa bianconera. A Roma la squadra mi è piaciuta come collegamento tra i reparti e soprattutto la mentalità di provare sempre a giocare palla con razionalità e intensità. Velocità e intensità se con il Milan non saranno al massimo, allora lo spettacolo sarà tutto dei campioni rossoneri.

Sul mercato del Cesena un plauso e un paio di perplessità sperando di essere smentiti al volo. Dire no all’ultima ora di trattative a 4.2 milioni per Giaccherini serve sangue freddo. Una cifra enorme, che a mio avviso comunque potrebbe anche elevarsi più avanti. Se Campedelli avesse ceduto sarebbe stato nella logica di una società di provincia ma probabilmente decisiva è risultata la considerazione che in quel momento non c’era tempo nemmeno per poter provare poi a rimediare all’ingente perdita tecnica. Credo poi che con la multinazionale si sia esagerato: tante culture calcistiche e non solo diverse sportivamente possono complicare a Ficcadenti il compito già delicato di creare un gruppo omogeneo senza il quale non si va nemmeno in cortile.

Nonostante il presidente Campedelli sostenga che in A nessuna delle punte da almeno 10 reti garantite potessero approdare a Cesena, replico che è vero ma che a questa squadra sulla carta manca un elemento con la porta nel mirino. Bogdani infatti aiuta tanto ma gol pochi lo dicono Roma e soprattutto le ultime annate a salve, Budan poi non si sa quando arriverà e soprattutto quando sarà davvero pronto. Non si chiedeva una garanzia da A ma un attaccante che avesse segnato tanto in B e potesse giocarsi la chance della vita nella massima serie poteva essere una idea perseguibile. Il giorno dopo la promozione a Piacenza, l’assalto a Mastronunzio (andato poi a Siena) e a un’Ancona ormai fallita poteva essere più di una idea.

[Luca Serafini – Fonte: www.tuttocesena.it]