Milan, parla Gattuso: “Bonucci mi ha già detto cosa vuol fare”

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Le parole dell’allenatore del Milan in vista della sfida contro il Manchester United valida per l’International Champions Cup

LOS ANGELES – Giovedì mattina, ore 5 Italiane, il Milan farà il suo esordio nell’International Champions Cup affrontando il Manchester United di Mourinho. Periodo difficile per i rossoneri, divisi tra vicende societarie e quelle di mercato. Gattuso, in conferenza stampa, analizza così il momento: “Se sono l’allenatore del Milan è perché Massimiliano Mirabelli lo ha voluto fortemente, dandomi questa possibilità. Io voglio fare questo mestiere, ma c’è grande rammarico, grande amarezza per il loro addio. Però bisogna guardare avanti. Magari sarò contestato anche io, quando sbaglierò due partite. Mi dispiace comunque, andiamo avanti e affrontiamo questo lavoro, che sarà molto difficile”.

Il tecnico, poi, prosegue: “Io devo pensare a fare il mio. Lavorerò con persone nuove, affronterò le difficoltà. L’obiettivo è quello di mettere la squadra nelle condizioni migliori, non voglio fasciarmi la testa prima di spaccarmela”. Poi, spazio al mercato con l’argomento Bonucci in primo piano:  “Io e Leo ci siamo parlati, bisogna essere onesti e dire le cose come stanno. Dovrà parlare con i dirigenti. Negli ultimi 12 giorni ho visto un Bonucci professionista, che ha tirato il gruppo, da capitano. Ma spetterà a lui e alla società decidere, spero fino all’ultimo che possa rimanere. Lui ha espresso un desiderio, il compito dell’allenatore è di convincerlo a rimanere. Ma se vuole una cosa, bisogna sedersi e affrontare in maniera corretta il discorso”.

Infine una battuta sul mercato in entrata: “La società sa quali ruoli mancano per rafforzare la squadra, e io l’ho ribadito cosa serve. La cosa più importante è prendere gente che possa migliorare la squadra. La società è economicamente molto forte. Servono giocatori funzionali al modo in cui giochiamo. Poi è normale che questo, a volte, può decadere su qualche nome perché la società preferisce prendere giocatori di 24-25 anni al posto di uno da 30-31 anni perché parliamo di una proprietà diversa dalle altre e se deve fare un investimento importante, preferisce prendere un ragazzo che prende valore”.