Milan-Udinese 2-0: gara a senso unico, difesa in crescita

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logo-milanOggi c’è poco da criticare o da star scontenti. Milan-Udinese è stata una partita a senso unico, con un solo padrone e un solo meritato vincitore. Non facciamo l’errore di esaltarci per ogni volta che si porta a casa una vittoria, sia chiaro: ma così com’è giusto fare i musi lunghi dopo una brutta partita, è altrettanto corretto sottolineare le buone prestazioni, ancor più quando arrivano a margine di un periodo piuttosto difficile. Fine del “mal di pareggio”, quindi, almeno per ora, aspettando la partita fondamentale contro il Genoa per agguantare il terzo posto, in attesa del Napoli domani impegnato con la Samp. Adesso godiamoci quanto visto nel pomeriggio di San Siro, con un Milan decisamente convincente, che non ha mai rischiato nulla e concesso pochissimo all’avversario. Arrendevolezza degli uomini di Stramaccioni o arrembaggio rossonero? Sembrerebbe più il secondo, visto che quando Di Natale e compagni avevano provato a mettere il muso fuori dalla loro metà campo e cercare di far gioco (all’inizio del secondo tempo) la reazione dell’undici milanista non si è fatta aspettare, arrivando veemente e puntuale. Menez mattatore, seppur sempre un po’ egoista con la palla tra i piedi, Rami impeccabile, Bonaventura perfetto come sempre, e addirittura anche l’apparentemente incorreggibile Bonera ha fatto vedere buone cose sulla fascia.

É finalmente arrivata la scossa? Tutto il popolo milanista lo spera vivamente. Era da un po’ che il Milan “alternava cose buone a cose meno buone” (per dirla alla maniera dell’ex Allegri): serviva mettere insieme le qualità dimostrate da questa squadra nel suo cammino, dimostrarle contemporaneamente nei singoli 90′ e con continuità. La difesa sta crescendo, con Rami e Mexes che hanno ben figurato in attesa di Alex, ancora ai box. Zero gol subiti, solo con il Chievo era già successo, ma l’Udinese ha un attacco ben più talentuoso ed aver mantenuto la porta di Lopez inviolata appare come un traguardo di non poco conto. In generale, però, tutta la squadra ha girato a meraviglia, con un centrocampo che ha ben supportato la manovra e con i movimenti d’attacco ottimamente eseguiti per andare spesso e volentieri alla conclusione da lontano o a ridosso dell’area piccola. Una solidità così è un messaggio importante alle dirette concorrenti per la zona Europa: il Milan c’è, è vivo e cresce partita dopo partita. Nessun tiro in porta subito, sei quelli effettuati, con un possesso che va oltre il 60% e sette corner a favore contro gli zero calci d’angolo dell’Udinese: certe volte le statistiche non rispecchiano la realtà del match, questa volta decisamente sì. A poco servono le recriminazioni arbitrali dei friulani (come se il gol fantasma di Rami fosse un’invenzione), oggi non c’è stata partita.

Resta quindi da vedere se questa piacevole prestazione potrà ripetersi anche nei match a seguire: tante volte abbiamo fatto i complimenti al Milan, gridando alla maturità finalmente raggiunta per poi ritrovarci con un ennesimo pareggio o peggio una sconfitta. La partite che attendono la società di Via Aldo Rossi non sono da sottovalutare: Genoa, Roma e Torino fuori casa, Napoli, Sassuolo e Atalanta in casa prima dell’inizio del girone di ritorno; bisognerà sfruttare gli scontri diretti per arrivare, al giro di boa, al terzo posto o per lo meno a ridosso, e se si segue la strada tracciata a partire da oggi le possibilità di riuscita sono più che buone. A livello di organico, i rossoneri non hanno nulla da invidiare nè ai partenopei nè tanto meno al Grifone: dipende tutto da Inzaghi e dai suoi uomini, con i tifosi che in questi mesi sono stati vicini alla squadra anche nei momenti bui e che continueranno a farlo anche in futuro. Si è avuta pazienza, si è atteso per anni, adesso è giunta l’ora di raccogliere i frutti, e l’aiuto deve venire da tutti: anche Mexes e Armero che erano dati per “finiti”, hanno dimostrato di poter dire la loro; Pazzini ha sempre lottato e sgomitato ogni volta che ha visto il campo, oggi compreso; Van Ginkel deve trovare continuità, anche se è parso un po’ timido, mentre Essien e Montolivo sembrano finalmente pronti per prendere per mano questa squadra. Il momento è propizio: che l’assalto alla Champions abbia inizio.

[Davide Rapisarda – Fonte: www.ilveromilanista.it]