N° 11: dal mito Corso alla speranza Alvarez. E poi Nyers, Kalle, Sosa…

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Oggi è l’11 novembre 2011. Una data palindroma che scritta in cifre risulta essere così: 11/11/11. Nella storia nerazzurra in tanti hanno indossato il numero undici, ma il più grande è senza ombra di dubbio Mario Corso, uno dei pilastri della mitica Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrera, con la quale vinse 4 scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali. Mariolino ha una parte importante delle storia nerazzurra, incastonato nella sua leggenda.

Ma non sono pochi i numeri 11 che vengono ricordati con estremo affetto nella storia nerazzurra. Tra il 1948 e il 1954 la prestigiosa maglia fu vestita sovente da Istvan Nyers, che realizzò ben 133 reti in 182 presenze, vincendo due Scudetti e regalando giocate d’altissima scuola. Uno Scudetto e 39 reti, invece, per Carlo Muraro, altro funambolo della fascia. A metà degli anni ’80 spicca Karl-Heinz Rummenigge: nonostante i continui infortuni, il tedesco chiuse la parentesi nerazzurra con 24 reti in 64 presenze. Aldo Serena viene ricordato soprattutto per il suo grande apporto nella stagione ’88-’89, quella dello Scudetto dei record del Trap: capocannoniere con 22 gol. Di recente, il numero 11 è stato vestito dall’ottimo Ruben Sosa (una Coppa Uefa nel ’93-’94), dallo sfortunato Nwankwo Kanu, da Sinisa Mihajlovic e, per un anno, da Dejan Stankovic, il primo della sua lunga permanenza. Andres Guglielminpietro la vestiva nell’anno stregato (o altro…) del celeberrimo 5 maggio 2002. Con la medesima casacca si ricordano anche le non splendide apparizioni di Andrea Pirlo nella stagione 2000/2001 e quelle sufficienti di Fabio Grosso nell’anno 2006/2007, Scudetto con tanto di record nel post-Mondiale.

Ricardo Alvarez, l’undici odierno, vorrebbe tanto essere parte della storia recente. Forse un altro Mario Corso non ci potrà mai essere, ma l’argentino ha le doti per poter fare una grande carriera. Dopo un po’ di empasse iniziale, dovuto ai diversi ritmi rispetto al campionato di casa, sta cominciando a mettere in mostra le sue qualità, nella speranza che possa esplodere e consacrarsi a grandi livelli, con la maglia nerazzurra addosso e l’undici sulle spalle.

[Alberto Casavecchia e Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]