Napoli-Chelsea: una vittoria costruita con il gioco

227

Gli azzurri mettono la prima pietra sullo storico passaggio del turno agli ottavi di Champions. Una gara perfetta anche sotto il profilo tattico. Lavezzi e Cavani trascinano ma anche Maggio, Inler, Gargano e Aronica regalano una grande prestazione. Una gara vinta soprattutto con il gioco, preparato per mettere in difficoltà la difesa del Chelsea. I movimenti di Cavani e Lavezzi hanno poi concretizzato in avanti la strategia del Napoli.

Tagli alla difesa – Il gioco del Napoli sin dalle prime battute è chiaro. Gli azzurri verticalizzano in modo frequente verso le punte che provano ad eludere il fuorigioco della retroguardia inglese con tagli dall’esterno verso la porta o viceversa. L’obiettivo è quello di rubare il tempo ai lenti difensori inglesi. Arriva così la prima grande palla del match. Il perfetto taglio di Inler, autore di un gran primo tempo, arriva a Cavani che entra dalla sinistra anticipando tutti, ma trova un grande Cech. L’azione si ripete poi, sulla rete di Cavani che porta avanti gli azzurri. La stessa strategia libera anche Maggio, sempre nel primo tempo, che chiama ancora l’estremo difensore dei blues ad un grande intervento. E’ sempre il taglio, ma stavolta verso l’esterno dell’area di Cavani, dal quale nascono i due gol di Lavezzi. Il primo è frutto di uno scambio stretto tra le due punte con il Matador che trascina l’attenzione di ben tre difensori lasciando il corridoio giusto a Lavezzi che trova un gran destro a giro dal limite. Sul secondo gol del Pocho, Cavani corre verso l’esterno del campo, riceve il lancio dalle retrovie e strappa con ardore la palla all’avversario prima di servire ancora Lavezzi.

Le corsie e i quattro dietro – Nella prima parte della gara, l’esterno destro basso Ivanovic soffre con Lavezzi e Zuniga. Il colombiano è bravo a lanciarsi nello spazio creato dall’argentino con le sue puntate verso il centro. Villa-Boas è costretto, così, a chiedere maggiore copertura all’esterno offensivo Sturridge e a Ramires che frenano le sortite azzurre di Zuniga. In questa fase i partenopei di base difendono a quattro dietro con Maggio che si vede di meno in fase propositiva perchè attende le proiezioni del veloce Bosingwa in sovrapposizione a Mata. L’infortunio del mancino dei blues e il contestuale raddoppio in copertura sulla sinistra, invertono il gioco sulle fasce del Napoli. Zuniga è più basso, quasi in linea con la retroguardia, mentre Maggio dalla destra inizia la sua grande gara propositiva con i tagli che fanno soffrire il nuovo entrato Cole.

Villas Boas come Mancini – Il Napoli ha giocato una grande gara riuscendo soprattutto a pungere dove i londinesi avevano delle lacune. L’allenatore portoghese non è riuscito a resistere all’istinto e alla mentalità di un calcio propositivo agevolando così, il gioco azzurro. Alzando troppo la linea di una retroguardia lenta, il tecnico dei blues non ha fatto altro che esaltare le caratteristiche degli azzurri e agevolare il suddetto gioco ben preparato da Mazzarri. Villas Boas avrebbe dovuto emulare Hodgson e il Liverpool di un anno fa, ma ha preferito ripetere gli errori del City di Mancini.

[Marcello Pelillo – Fonte: www.tuttonapoli.net]