Napoli: inizia la rimonta tra spettacolo e tabù sfatati

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Il 2012 del Napoli inizia come meglio non si potrebbe. Sebbene il Palermo fosse in formazione rimaneggiata da squalifiche ed infortuni, il Barbera, per i partenopei inespugnabile dal lontano 1969, rappresentava un ostacolo davvero difficile. Oltre alla storia, a giocare contro il Napoli erano i risultati delle “concorrenti” che, se si eccettua la Lazio protagonista di un clamoroso capitombolo a Siena, hanno conquistato tutte i 3 punti. Larga la vittoria dell’Inter su un Parma che si è sciolto con tutte le grandi, giocando la partita della vita solo al San Paolo, convincente anche l’Udinese sul Cesena, aiutata da un Antonioli che non aveva ancora svestito i panni di Babbo Natale. Vincono, con qualche patema, le due capoliste Milan e Juve rispettivamente a Bergamo e Lecce, successo anche per la Roma che, di rigore, supera il Chievo.

INIZIA LA RIMONTA – Tornando a casa nostra però è inutile negare come un risultato diverso dalla vittoria avrebbe reso ancora più complicato il progetto remuntada della Mazzarri’s band. Un solo risultato dunque per Cavani e compagni che, con una prestazione da grande, hanno portato a casa i 3 punti senza troppi patemi. In un primo tempo equilibrato, con occasione da ambo le parti, è stata una splendida azione iniziata dal solito Cavani, proseguita da un insolito Gargano, ottima la sua prova anche questa sera, assist-man e finalizzata dal quarto tenore – ormai è cosi a tutti gli effetti – Pandev che con un gol simile al terzo realizzato con la Juve, manda fuori tempo il difensore e insacca sul primo palo. Il Palermo avrebbe le sue occasioni con Miccoli e Budan ma la sosta natalizia sembra aver fatto bene anche alla difesa dove il leader Cannavaro, un rinfrancato Campagnaro e un solido Aronica concedono si qualcosa, ma alla fine De Sanctis dovrà sporcarsi i guantoni in ben poche occasioni.

THE SHOW – Il secondo tempo è uno spettacolo. Cavani si conferma tra i più forti dell’intero campionato con un gran gol da fuori area che costringe gli spettatori del Barbera a spellarsi le mani per applaudire l’odiato-amato ex. L’ultimo dei campionissimi a timbrare il cartellino è ovviamente Marek Hamsik che brucia nello stretto la difesa siciliana e manda i titoli di coda su un match mai apparso in discussione. Il gol finale di Miccoli serve solo per il fantacalcio, forse per le agenzie di scommesse. Due gli spunti da segnalare al termine di questo primo successo del Napoli, che ritrova una dolce trasferta dopo la Milano nerazzurra. Il primo: con Vargas e Britos in tribuna ma pronti a dare il loro contributo già dal match in coppa col Cesena, con Pandev mattatore in campo e Zuniga e Dzemaili lusso in panchina, sale vertiginosamente il numero dei titolarissimi che sta diventando quello di cui dispone una grande squadra attrezzata per disputare tutte le competizioni al massimo.

Secondo, che fa sognare i tifosi napoletani: c’è un’abbondanza offensiva che può far smettere di rimpiangere l’orobico Denis e il suo palo a porta vuota di quest’oggi. Quale squadra, eccetto il Milan probabilmente, può disporre di un reparto con Cavani, Vargas, Pandev, Hamsik e Lavezzi? Una furia offensiva che può esplodere in qualsiasi momento e che, davvero, permette di pensare in grande. A proposito di Pocho. L’idolo del San Paolo, croce e delizia di questo Napoli, dovrà ancora aspettare prima di tornare in campo. Se questo, qualche tempo fa, era vista come una tragedia stavolta preoccupa molto meno. Il Napoli senza l’argentino, seppur perdendo ovviamente in velocità ed imprevedibilità, dimostra di poter vincere e convincere. Vargas è pronto a mettere in mostra le sue potenzialità, Pandev a confermarsi come quarto tenore, il Pocho tornerà a fine mese. Dai tre tenori, si sta passando ad un vero e proprio coro.

[Michele Botti – Fonte: www.tuttonapoli.net]