Bellucci: “Iachini, il pubblico, Palombo, Modena, il futuro”

Sono dispiaciuto per l’esonero di Atzori, quando succedono queste cose significa che la squadra non ha ottenuto i risultati che ci si augurava. Ieri ha pareggiato in trasferta, Iachini ha chiesto aiuto all’intero ambiente, è partito con un risultato abbastanza positivo, in B si pensa che la Sampdoria debba sempre vincere, ma è un punto che fa ben sperare.

Dalla Samp ci si aspetta sempre che faccia la partita, dopo gli ottimi campionati disputati e i giocatori che ha potuto disporre in serie A in tanti attribuivano ai blucerchiati lo status di squadra “ammazza campionato”, come sta un po’ facendo il Torino in questo torneo, anche se i granata da tantissimo non militano in serie A. E’ anche giusto riconoscere che venire giocare a Marassi per le altre squadre di B rappresenti la partita della vita, personalmente l’ho provato sulla mia pelle ai tempi di Napoli, gli avversari pensavano di giocare contro il Barcellona, mettevano in campo il 200% delle proprie forze. La Samp deve capire cosa si troverà davanti in ogni gara.

Quando ci si trova ad affrontare tale situazione, si ha a che fare con un insieme di cause. Quando retrocedi un ambiente va un po’ in depressione, con il Napoli ho vissuto una situazione analoga, sentivi la pressione soprattutto nel giocare in casa, anche se Napoli e Genova sono ambienti totalmente diversi, sentivi la pressione nel dovere vincere per forza determinate gare, come accaduto alla Samp contro il Vicenza, una partita nella quale i blucerchiati sono stati puniti da una disattenzione. Quando ti rendi conto che le cose non riescono ad andare come vorresti, in campo ti scoraggi, senti le responsabilità di non riuscire a fare certe cose, ti senti colpevole un po’ di tutto, non riesci a tramutare quello che sta accadendo in qualcosa di positivo. Ai tempi del Napoli eravamo una grande squadra, arrivammo sesti con Ulivieri, disputammo un campionato normalissimo senza riuscire ad arrivare in serie A. L’anno dopo arrivò Novellino che portò un cambio di mentalità, era reduce da un paio di campionati cadetti vinti.

Sono comunque fiducioso, Iachini è un “martello” nel raggiungere i propri obiettivi, so come lavora avendo avuto Novellino, so come pensa il calcio, come lavora in settimana, è difficile che in serie B possa non raggiungere l’obiettivo, ha sempre fatto bene, è in grado di far cambiare direzione alla squadra. Non ho avuto personalmente Iachini come allenatore, ma me ne hanno parlato alcuni miei ex compagni che lo hanno avuto, ha vinto il campionato sia a Brescia che con il Chievo. Non è soltanto un “martello”, è un tecnico capace di far cambiare carattere alla squadra, in B credo sia la scelta giusta.

Il pubblico sampdoriano trasmette una passione incredibile per questi colori, una passione che dovrebbe dare la carica a chi scende in campo e invece ciò non sta accadendo in questo momento, è una cosa strana. Quando giocavo nella Samp, l’incitamento mi dava carica e tranquillità, mentre ho conosciuto ambienti nei quali la gente ti fischia dopo una partita e mezza. Contro il Vicenza la squadra ha dato tutto, seppure in maniera confusionaria e distratta, c’è tempo per recuperare, ieri sarebbe stato importante vincere per fare un filotto con la prossima gara casalinga. Anche se è facile dirlo, spero che i tifosi non si scoraggino, ma quelli sampdoriani sono troppo innamorati, mai visti dei tifosi così legati ai propri colori.

La scossa deve arrivare soprattutto da chi ha vissuto in campo la retrocessione, da chi ha più responsabilità degli altri per riportare la Samp dove le compete. Nelle settimane scorse ne ho parlato anche con Palombo, che si sente anche lui responsabile. Bisogna “ribellarsi” all’andazzo dell’anno scorso, fare mente locale, capire dove migliorare e dove mettere una pezza. Angelo è una grandissima persona, sempre disponibile con tutti, sempre pronto a prendersi le responsabilità, come se volesse prendersi tutte lui le responsabilità di una stagione infame. Ha subito la situazione, in tante occasioni ha preso la squadra per mano, l’ha diretta verso la strada giusta, non può essere sempre lui a far cambiare rotta alla squadra. Andare in panchina dopo che ha scelto di rimanere alla Samp in serie B non è un momento facile da superare. È una persona forte, come giocatore non si discute, spero che rimanga a lungo alla Samp, da tifoso blucerchiato mi auguro che il mercato di gennaio passi in fretta, leggendo dai giornali l’interessamento di Milan, Roma, Fiorentina nei suoi confronti.

A Modena ho conosciuto un ambiente bellissimo, nel quale si può fare ancora calcio, dispiace che abbiano cambiato tecnico in concomitanza con Atzori. Bergodi è un bravo allenatore e una brava persona, ieri il Modena ha pareggiato in extremis in trasferta. Sulla carta non c’è paragone, anche se sono molto legato ai miei ex compagni è giusto dire la verità. In campo il Modena darà tutto quello che ha, come gran parte delle squadre arrivate a Marassi, si difenderà, cercherà di sfruttare le occasioni e le distrazioni della Samp.

In estate avevo parlato sia con il mio procuratore, che con la famiglia, e decisi: Modena o basta. A Modena si vive bene, ho 36 anni, tre figli, là è un ambiente dove gli stimoli sono rimasti intatti, avrei dovuto andare a giocare altrove, far cambiare scuola ai miei figli per giocare un altro anno. Mi contattarono squadre di serie A, ma non volevo fare la “comparsa”, e squadre di B l’estate scorsa, ma ho voluto rispettare la mia decisione. Alla Samp? Anche ora, ma Iachini ha a disposizione dei grandi attaccanti. Mi piacerebbe fare quello che ho iniziato a fare con un anno in anticipo: l’allenatore. Lavoro nel settore giovanile della Lodigiani, uno dei più conosciuti in tutta Italia, finisco il corso da allenatore, a giugno farò il secondo corso. Dal prossimo anno spero di poter allenatore, se ci fossero possibilità alla Samp, verrei per guidare qualsiasi formazione giovanile.

[Claudio Bellucci – Fonte: www.sampdorianews.net]

Allegri: “Fondamentale ripartire bene”

Non pensa al Barcellona Massimiliano Allegri. La testa è tutta sull’importante sfida di Firenze: “Credo che sia fondamentale partire bene dopo questa sosta – ha spiegato oggi in sala stampa -, ma credo anche che la squadra abbia mostrato maturità dopo la sosta scorsa e soprattutto anche nell’ultima partita che abbiamo giocato in casa con il Catania. Stiamo recuperando un po’ tutti gli infortunati e sappiamo che questo è un mese importante prima di arrivare alla sosta di Natale. Dovremo arrivare alla sosta di Natale con più punti possibile per poter rimanere in cima alla classifica”.

Nel posticipo di domani sera i rossoneri incontreranno la ‘nuova’ Fiorentina diretta da Delio Rossi: “Affronteremo una Fiorentina che ha cambiato allenatore – ha continuato Allegri -, che ha ritrovato entusiasmo e dobbiamo fare una grande partita per portare via un risultato importante da Firenze, che è quello che conta. Ora è un altro momento della stagione rispetto, ma è comunque una partita importante e molto complicata. Affrontare le squadre di Delio Rossi è sempre difficile perché con il Palermo e con la Lazio ha fatto ottime cose. Ma al di là dell’avversario che andremo a incontare e alle difficoltà che potremo incontrare domani sera a Firenze a livello tecnico e tattico va ricordato che affrontiamo una squadra che ha ritrovato entusiasmo, che punterà sulla corsa e a crearci dei pericolosi e che la Fiorentina è una squadra dal punto di vista tecnico molto buona”.

[Redazione Il Vero Milanista – Fonte: www.ilveromilanista.it]

Bari-Sampdoria, le probabili formazioni

Per il sedicesimo turno di campionato il calendario mette il Bari di fronte alla Sampdoria, in un match che fino allo scorso anno era da serie A. Tante le novità su ambo i fronti, in primis Beppe Iachini, al suo esordio sulla panchina blucerchiata dopo l’esonero d’inizio settimana di Gianluca Atzori. Tre ora i punti di distacco fra le due compagini, dovuti all’ufficialità, avvenuta nele scorse ore, della penalità di due punti inflitta al Bari. Dirigerà l’incontro il signor Velotto della sezione di Grosseto.

Vi ricordiamo che, come di consueto, sarà possibile seguire live l’incontro sulle pagine di TuttoBari.com, grazie alla diretta testuale del match. Start alle ore 14:50 circa. In redazione Gaetano Nacci.

Qui Bari: Squalificati Polenta e Dos Santos, indisponibili i vari Sini, Masi, Forestieri, Scavone e Bogliacino, Torrente opterà per Ceppitelli nella sua posizione originale di centrale di difesa al fianco di Borghese con esterni Crescenzi e il rientrante Garofalo. A centrocampo recuperato in settimana capitan Donati e confermato Bellomo, il ballottaggio è fra Rivaldo e De Falco per il terzo posto utile. In attacco infine le non perfette condizioni di De Paula hanno fatto salire le azioni di Marotta, il quale potrà contare sull’appoggio degli esterni Defendi e Caputo.

Qui Sampdoria: Beppe Iachini parte dal modulo a tre punte per la sua “prima” in blucerchiato. Sicuri assenti l’infortunato Semioli più gli squalificati Obiang e Gastaldello: Accardi rileverà il difensore, mentre dovrebbe essere Soriano a comporre il terzetto mediano con Palombo e l’ex Bentivoglio. In attacco Bertani stringe i denti e sarà della partita, Foggia assolutamente riconfermato; da valutare se Pozzi ce la farà, altrimenti pronto Maccarone.

Le probabili formazioni:

BARI (4-3-3): Lamanna; Crescenzi, Borghese, Ceppitelli, Garofalo; Bellomo, Donati, Rivaldo (De Falco); Defendi, Marotta, Caputo. All: Torrente

SAMPDORIA (4-3-3): Romero; Rispoli, Accardi, Volta, Castellini; Soriano, Palombo, Bentivoglio; Foggia, Pozzi (Maccarone), Bertani. All: Iachini

[Renato Chieppa – Fonte: www.tuttobari.com]

Lazio, su Toloi c’è anche la Fiorentina

Un centrocampista e un difensore. Sono questi i rinforzi che servono alla Lazio per affrontare la seconda parte di stagione. Per la zona mediana sono tanti i nomi che circolano nel mondo biancoceleste, l’ultimo, più intrigante, è quello di Lassana Diarra, il francese del Real Madrid. Per il reparto difensivo invece Lotito e Tare hanno sempre seguito con particolare interesse il brasiliano Rafael Toloi, classe ’90, ragazzo di prospettiva. Il centrale però, in forza al Goias, è seguito attentamente anche dalla Fiorentina che avrebbe inviato i propri osservatori direttamente in Sudamerica per visionare il giocatore verdeoro. Il contratto di Toloi scade nel 2015 e il costo del suo cartellino si aggira intorno ai 10 milioni di euro.

[Valerio SpadoniFonte: www.lalaziosiamonoi.it]

Bologna, Portanova: “Tutti giocano per la squadra”

Dalla difesa sul campo alla difesa dei compagni, il carattere di una persona viene fuori nei momenti di difficoltà. Daniele Portanova, uno dei pilastri del Bologna degli ultimi anni, ha subito assieme al suo reparto critiche su critiche per questo avvio di stagione. Così si toglie un sassolino dalla scarpa: “Leggere ogni giorno critiche sulla difesa dà fastidio: gli attacchi nei confronti della retroguardia non aiutano, anzi. Tutti giocano per la squadra e non è giusto accanirsi su un reparto in particolare. Se fai gol il merito è dell’attaccante ma quando si subisce gol è colpa della difesa che non è capace”. Si ferma il senatore rossoblu, poi continua: “Fino a gennaio noi ci dobbiamo essere, poi valuterà la società se siamo così scarsi da non meritare Bologna.

Da parte nostra c’è sempre stata, e ci sarà sempre, la massima disponibilità: vogliamo solo essere incoraggiati e non attaccati a priori. Vorrei parlare di tante cose, ma le forze che ho le tengo per la partita contro il Cesena che è nella testa mia e dei miei compagni”. Uno su tutti, Simone Loria, autore di un gol contro l’Atalanta ma più volte preso di mira per prestazioni negative: “Loria è arrivato qui senza l’aiuto di nessuno, mette tanto amore e passione per questa maglia, l’episodio negativo durante la gara capita a tutti. Si è partiti quest’estate con il concetto che la difesa non è un reparto buono, carta alla mano un po’ di ragione c’è ma le varie situazioni che c’hanno portato a prendere gol vanno analizzate”. Sedici gol subiti in dieci partite e domenica i rossoblu affronteranno una diretta concorrente per la salvezza: “Abbiamo iniziato a lavorare, non è una partita ma è LA partita. E’ una gara importante, non sarà facile ma ci prepariamo al meglio per portare a casa il risultato. Per noi vincere significherebbe dare felicità all’ambiente: quella col Cesena deve essere la partita della città”. I bianconeri sono a quota tre punti, ultimi in classifica e con l’amaro in bocca: “Quello che succede a casa loro ci interessa poco, è una partita da sbagliare il meno possibile.

E’ una gara tesa al 100% ma dobbiamo arrivare concentrati, sereni e consapevoli della sua importanza. Vincere vuol dire prendere tre punti molto importanti per la classifica e per l’obiettivo finale che è la salvezza, poi mancano sei partite a Natale e dobbiamo dare il massimo. Non abbiamo avuto un calendario facile ma dobbiamo guardare al futuro con ottimismo”. Guardando indietro invece, ci si rende conto che è già passato un anno dal rischio fallimento e quello che è stato per il mondo rossoblu un vero e proprio incubo: “Dall’anno scorso ad oggi la società ha fatto un buon lavoro, hanno regolarizzato tutti gli stipendi, la squadra è ottima ed hanno intenzione di dare un futuro al Bologna: c’è serenità dentro allo spogliatoio, io sono contento così”. Daniele Portanova è attaccato alla maglia e non perde occasione per sottolinearlo: “Do’ tutto me stesso a questi colori e lo farò sempre. Amo Bologna, mi sento partecipe di questa squadra e cerco sempre di migliorarmi anche a 32 anni. Ora pensiamo a Cesena, sperando di prendere 0 gol.. e di farne 2”. Noi lo speriamo con te.

[Greta De Cupertinis – Fonte: www.zerocinquantuno.it]

As Bari, pericolo sventato: ora il pensiero torna alla trattativa per la cessione, sempre che…

Sospiro di sollievo. L’As Bari Calcio Spa, grazie all’intervento in extremis della Banca Apulia e della Matarrese Spa, è riuscita a pagare gli emolumenti a giocatori e dipendenti. Dopo il flop del 30 settembre scorso, dunque, il sodalizio biancorosso è riuscito nell’impresa di saldare il suo debito (circa 4.5 ml di euro), non incappando così in ulteriori, e deleterie, penalizzazioni.

Bene, anzi benissimo. Il rischio di dover perdere altro terreno in classifica, è stato sventato. I meriti, tutti della proprietà, che con quest’ultimo sforzo, ha voluto regalare l’ultima botta di serenità al suo giocattolo, messo in vendita da tempo e di cui, da settimane, si sta trattando la cessione con la Meleam Group Spa.

Questo, da oggi in poi, tornerà ad essere l’argomento principe dalle parti di strada Torrebella. Dopo i primi botti della scorsa settimana, in cui è stata avviata, non senza difficoltà, la famosa due diligence, le parti dovrebbero riprendere già oggi la loro conversazione. Il tempo stringe, e la famiglia Matarrese non ha alcuna intenzione di concedere tempo infinito alla società con sede a Bitonto. Che lavora, h24, per vederci chiaro e decifrare, attraverso la documentazione in proprio possesso, la salute finanziaria del club.

Non ci si illuda, però, di avere risposte ufficiali nelle prossime ore. I potenziali acquirenti, seppur in maniera velata e poco diretta, hanno già lasciato intendere che, il sacrificio economico necessario all’acquisizione del Bari Calcio, va ben oltre quelle che erano le più nere aspettative. E’ oggettivamente difficile, quasi anti-economico, comprare oggi il club barese, violentato da debiti e perdite che nessuno, sino a qualche tempo fa, avrebbe mai immaginato. Tantè che ci sono, e con questa poco edificante situazione bisognerà fare i conti.

Riuscirà la Meleam a subentrare ai Matarrese? Riuscirà, vorrà, la società bitontina, farsi davvero carico delle ferite e del futuro prossimo del galletto? Staremo a vedere…

[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]

Milan, il consiglio di Albertini: “Investi su Gabbiadini”

Una cartolina di mercato per Adriano Galliani, direttamente da Demetrio Albertini, attraverso le colonne di TuttoSport. “Penso che il Milan abbia già titolari a sufficienza e potrebbe fargli comodo una giovane alternativa da valorizzare. Penso a Gabbiadini, ha 20 anni e il talento per giocare ad altissimi livelli. All’Atalanta – ha detto – non ha molto spazio e per i rossoneri potrebbe essere un investimento a medio-lungo termine”.

[Alessio Alaimo – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]

Bojan: “Sono ad un livello più alto del previsto. Il futuro? Io voglio dare tutto per la Roma”

Un primo bilancio di questa Roma? Sei un pochino deluso?
“Sono molto contento. La squadra sta lavorando, certo abbiamo perso contro qualche buona squadra ma non perché siamo stati inferiori ma perché stiamo iniziando questo nuovo progetto”.

Ibrahimovic dice che Guardiola ha paura e non ha la personalità di Mourinho…
“E’ un tema di cui preferisco non parlare. E’ un tema personale”.

Quali progressi stai facendo?
“Il mister punta sulla squadra. Ci saranno opportunità per tutti di crescere insieme, voglio crescere come giocatore per dimostrare di essere un giocatore improtante”.

Quali sono gli obiettivi?
“Credo la squadra possa fare molto bene, non dobbiamo drammatizzare quando si perde, né esaltarci quando si vince, per esempio parlando di scudetto,  dobbiamo aver fiducia in ciò che facciamo”.

Cosa vorresti dire a Guardiola?
“Non voglio parlare di lui né del Barcellona, sono un giocatore della Roma”.

C’è un grande feeling con Heinze…
“E’ una persona straordinaria, aiuta sempre i giovani, in particolare me e José Angel. Ci aiuta moltissimo”.

Quanto abbiamo visto del vero Bojan? Ti senti un titolare?
“No, né titolare né panchinaro. Non ha senso poi parlare di percentuali. Sono ad un livello più alto del previsto, considerando che negli anni passati ho giocato poco”.

Il rapporto tra Totti e Luis Enrique?
“Con Francesco tutti miglioriamo. È un elemento chiave dentro e fuori dal campo, è l’elemento attorno a cui ruota il progetto”.

Gli spagnoli pensano che il nostro calcio sia solo difesa e catenaccio, le tue impressioni sul calcio italiano?
“Sicuramente è diverso, è un calcio più tattico ma questa è la filosofia che avete sempre avuto, diversa dagli altri campionati, tutte le leghe sono diverse. E’ un calcio che mi piace, mi piace stare in Italia e giocare in Serie A”.

Nel 2008 potevi andare all’Europeo ma hai rinunciato, pensi di aver perso un treno non rispondendo alla convocazione o non potevi fare altrimenti?
“Ne ho parlato già tante volte, non è una cosa di cui ho rimpianti. Più avanti si saprà il vero motivo. Non ho rinunciato per andare al mare. Avevo bisogno di riposo, avevo 17 anni e sarebbe stato un sogno per me”.

Entrando dalla panchina sembri dare di più come era già successo a Barcellona, pensi possa essere un limite?
“Al Barcellona non ho mai sentito dire che fossi un giocatore decisivo solo dalla panchina. E’ normale che ora qui si dica così perché con Palermo e Novara ho fatto bene giocando pochi minuti. Se fossi stato quel giocatore non credo sarei arrivato alla Roma”.

Oltre a migliorare come squadra a livello di gioco, avete un obiettivo?
“Ne abbiamo molti, abbiamo molti obiettivi, uno di questi è vincere lo Scudetto, poi entrare in Champions League o in Europa League. Siamo qui per raggiungerli ma per permettere a queste illusioni di realizzarsi dobbiamo lavorare tantissimo, duramente e pensare giorno dopo giorno. Manca troppo tempo a maggio e per arrivarci dobbiamo lavorare molto”.

Conoscendo il calcio del Barcellona, si può riprodurre o si può fare solo lì?
“Credo sia un errore comparare il nostro gioco con quello del Barcellona. Noi siamo la Roma e giochiamo secondo il nostro stile con la filosofia imposta dal nostro Mister. Dobbiamo trovare la nostra strada e arrivare il più in alto possibile, e questo non dipende dal Barcellona”.

Ti hanno ritirato la patente, com’è andata?
“E’ strano, sono quasi due mesi che me l’hanno ritirata, la prossima settimana me la riconsegneranno e nessuno mi aveva ancora chiesto nulla (ride, ndr). Era un venerdì prima della trasferta contro l’Inter e non sapevo che il GRA fosse così trafficato, ero in ritardo e visto che il Mister tiene molto alla puntualità ho preso la corsia d’emergenza”.

La scarsa finalizzazione dipende da voi o manca qualche variante perché il calcio italiano è molto tattico?
“E’ un problema unicamente nostro se gli attaccanti non segnano. Il calcio italiano è tattico, non si creano molte occasioni da gol, poi contro di noi le squadre si chiudono di più. Sono cicli del calcio in cui un attaccante può attraversare un periodo più o meno positivo. Possiamo comunque segnare di più e per farlo sarà importante curare i dettagli in allenamento”.

Ti stai innamorando di Roma in base alla formula contrattuale con cui sei arrivato? Pensi a Roma come meta fissa o consideri già di tornare a Barcellona?
“La mia squadra è giallorossa. Questo è cio che sento e penso. Io voglio dare tutto per la Roma, nutro questi sentimenti molto forti. Non penso al Barcellona, né al passato. Ora sono della Roma”.

Qual è la cosa più complicata che cerca di imporre Luis Enrique e le difficoltà incontrate in campo possono scoraggiarvi?
“Credo che la cosa più difficile sia assimilare questa filosofia per ottenere i risultati che stiamo cercando. Non ci scoraggiamo perché l’importante in campo è avere la palla, più si ha il possesso più è facile creare occasioni e imporre il gioco. Può risultare frustrante creare così poche occasioni da gol ma serve da stimolo per migliorare”.

E’ difficile per voi sapere la formazione solo a pochi minuti dal match?
“Nel mio caso non ho fatto molta fatica ad adattarmi perché a Barcellona era uguale. Non so qui com’era prima, magari c’è chi preferirebbe saperlo ore prima”.

E’ opportuno intervenire nel mercato di gennaio?
“Credo che siamo una buona squadra, con giocatori che vorrebbero in molti. Non sono io a dover dire se comprare nuovi calciatori o meno. E’ importante dare fiducia a chi è in rosa, mancano solo piccoli dettagli, poi il calcio è strano, se avessimo fatto più attenzione ad alcuni dettagli non saremmo qui a parlare di mercato”.

Similitudini tra Guardiola e Luis Enrique? Il secondo è cambiato nel passaggio a Roma?
“Di Guardiola non voglio parlare. Parlo solo del mio Mister, è una persona diretta, con grande personalità e che mantiene un contatto costante con i propri calciatori”.

Dopo dieci giornate con questo andamento ti aspettavi un comportamento così maturo dei tifosi?
“Io mi sento un privilegiato per giocare nella Roma. La tifoseria qui è meravigliosa, non ho mai vista nulla del genere e ti dà la forza da dentro, parlo io perché sono qui ma posso estendere questo concetto a tutta la squadra. Anche nei momenti difficili ci hanno sempre dato il loro sostegno”.

[Redazione Voce Giallorossa – Fonte: www.vocegiallorossa.it]