Pavel nel CDA Juve

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Abbandonata solo sul prato e mai con il cuore, parola sua, Pavel Nedved ritrova oggi la Juve su un foglio di carta che lo inserirà nel prossimo consiglio di amministrazione bianconero: la finanziaria Exor, azionista di riferimento della società, ha infatti inserito l’ex campione ceco nella lista che verrà consegnata a mezzogiorno nella sede del club, per poi essere votata (e approvata) dall’assemblea degli azionisti, in programma il 27 ottobre. Insieme a lui, ci sono anche i nomi di Beppe Marotta, 53 anni, già direttore generale bianconero, Aldo Mazzia, 54, responsabile amministrazione e bilancio di Exor che era uscito a maggio dal cda in seguito alla cooptazione di Agnelli, e l’avvocato Michele Briamonte, 33, dello studio Grande Stevens, da tempo consulente legale del club. Con il loro ingresso, e la conferma degli attuali membri, sette, il numero dei componenti del cda salirà a undici, dunque con una robusta presenza dell’azionista di riferimento.

La quotazione ieri impediva parole ufficiali, ma queste sono le scelte, palesi dalle 12 di oggi, come da normativa, che fissa a due settimane di anticipo sull’assemblea il deposito della lista. Toccherà poi all’assemblea votare l’allargamento del cda e le singole nomine. Da settimane si parlava di un nuovo incarico per Nedved, confidente e fedele amico del presidente bianconero, e sempre più vicino alla squadra, tanto da seguirne il riscaldamento prepartita sull’erba di San Siro, per la sfida all’Inter. Nessuno però aveva pronosticato l’ingresso in cda. All’inizio, Pavel non dovrebbe avere ruoli operativi, da non escludere invece in futuro: sarebbe una sorta di ambasciatore bianconero, e potrebbe curare in particolare i rapporti con l’Europa dell’est, senza escludere una collaborazione con la gestione sportiva. Scelta strategica e furba, anche. Con Nedved il board della società avrà quell’icona del pallone che avrebbe dovuto essere Marco Tardelli, e non fu per diverse ragioni, nel dopo Calciopoli, o Roberto Bettega, travolto dal disastro della scorsa stagione. Pure un bello spot di juventinità, insomma, cui votarsi in mezzo alla sventura. O esperienza cui attingere. In fondo, l’incoronazione di un antico idolo è anche quello che chiedeva rumorosamente una fetta di tifosi.

Di rilievo strategico sono anche le altre indicazioni, da Marotta a Briamonte. Con l’ingresso in consiglio, il direttore generale non avrà sostanziali poteri in più, ma di certo vedrà accresciuto il prestigio e l’importanza nel progetto bianconero: del resto Marotta già ricoprì la carica di ad nella Samp, anche se le due realtà, vista la quotazione azionaria della Juve, non sono ovviamente paragonabili. Denso di significati anche l’ingresso dell’avvocato Briamonte, che al fianco di Agnelli ha praticamente pilotato in Lega la battaglia per la riforma del contratto collettivo dei giocatori. Di pari importanza l’attività del legale con Exor: dalla difesa (vincente) di Gianluigi Gabetti nella causa con Margherita Agnelli alla tutela di Franzo Grande Stevens nel processo sull’equity swap di Fiat.

Dietro i nomi indicati nella lista, si può anche leggere l’espressione, e la comunione, delle diverse anime bianconere: se Nedved è stato etichettato come l’uomo fidato del presidente, e lo è, e Marotta il “tecnico”, Mazzia e Briamonte sono limpida espressione dell’azionista di riferimento, che ribadisce così l’importanza della Juve. Come ne sottolinea la bontà del nuovo progetto partito in estate, che verrà confermato con il voto alla lista in assemblea, dove Exor ha evidente maggioranza (62% delle azioni). Come detto, il 27 ottobre in quella sede saranno confermati tutti gli altri amministratori: Andrea Agnelli, Jean-Claude Blanc, Carlo Barel Sant’Albano, Khaled Fared Zentuti, Marzio Saà, Camillo Venesio e Riccardo Montanaro. Alti manager, avvocati e banchieri: tra poco, ci sarà anche un (ex) grande calciatore. Dibattendo di pallone, sibilavano da tempo le critiche, aiuterà.

[Massimiliano Nerozzi – Fonte: www.nerosubiancoweb.com]