Personalità Gasp: il coraggio di una scelta ai limiti dell’impopolarità

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Di Gasperini si può dire che abbia poca esperienza in campo internazionale, che applichi un gioco forse troppo votato all’offensiva, che sia un allenatore più adatto alla ‘provincia’ eccetera eccetera. Ma nessuno può sostenere che il tecnico da Grugliasco manchi di personalità. Già dal primo mese da allenatore nerazzurro Gasperson ha dimostrato di sapere come muoversi anche in un ambiente impegnativo come quello dell’Inter, tenendo testa anche ai campioni della rosa nerazzurra e facendosi apprezzare dal gruppo per i suoi modi professionali ma anche votati alla disponibilità di interpretare il proprio ruolo. A qualcuno Gasperson ricorda persino Gigi Simoni, che in poco più di una stagione ha lasciato il segno dalle parti di Appiano Gentile.

Avvio positivo, dunque, per l’ex allenatore del Genoa, che in attesa di sapere su quali giocatori potrà contare nella stagione a breve al via (Branca e Ausilio lavorano per questo) si è già distinto per una personalità forte. Basti pensare alla decisione di rinunciare ai reduci della Copa America per il derby del 6 agosto a Pechino, primo vero appuntamento stagionale che mette in palio la Supercoppa ma anche una buona fetta di credibilità al cospetto dei campioni d’Italia. Sarà un assaggio di ciò che potrà fare la sua Inter, anche se è prematuro stabilire già le gerarchie. I tifosi e la società però tengono molto a questo trofeo, considerato anche l’avversario, pertanto Gasperini proporrà la migliore formazione possibile. Orfana, però, di molti dei big che il tecnico ha ‘costretto’ a una vacanza forzata, nonostante molti di loro (gli argentini) sperassero in una convocazione e si erano detti disposti a ridurre le proprie ferie pur di sfidare il Milan. Che, va aggiunto, non farà a meno dei suoi brasiliani.

Nulla da fare, Gasp è stato intransigente, anche se con modi gentili. La sua è una decisione di certo concordata con il club, che però lascia perplessi soprattutto i giocatori ‘vittime’ della scelta e i tifosi, che si sarebbero aspettati Milito e Cambiasso contro i rivali concittadini. Zanetti ci sarà solo per via dell’infortunio di Nagatomo, a conferma di quanto detto prima, circa la personalità del tecnico che ha richiamato un totem come il capitano solo a seguito della lussazione alla spalla del giapponese. Grande coraggio, dunque, per Gasperson, ai limiti dell’impopolarità. Ma è giusto sottolineare le motivazioni di tale decisione: non si tratta di autolesionismo, ovviamente a lui avrebbero fatto comodo i sudamericani (solo Julio Cesar, causa allarme portieri, potrebbe essere della partita), ma alla luce di come sono andate le cose la scorsa stagione, con una squadra che fino a dicembre e da aprile in poi è parsa stanca e senza energie, è giusto pensare al futuro e dare riposo a calciatori che, di certo, verranno utilizzati molti nei prossimi mesi.

Campionato e Champions League sono competizioni fondamentali e Gasperini preferisce rischiare in Supercoppa pur di avere tutti al massimo delle condizioni e riposati per l’inizio dei due tornei. Una logica che va apprezzata, in contrasto con le aspettative della tifoseria che però dovrà rassegnarsi: a contendere la Supercoppa al Milan ci saranno i giocatori visti finora nel ritiro di Pinzolo e ad Appiano Gentile. Gli altri, consumate le meritate ferie, si aggregheranno un po’ alla volta e si prepareranno nel modo giusto per le sfide che contano e che nessuno vuole fallire.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]