Pescara: la magia di un gol …

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Il tempo smette di scorrere per un po’, il cuore accelera la sua corsa. Togni si prepara per la battuta. Ancora qualche secondo, il pallone piroetta nell’aria e va a gonfiare la rete come in un abbraccio tra due ballerini. Il resto è confusione. Forse alcuni hanno pensato, rapiti dall’incantesimo, che se in quel preciso istante ci fosse stata la fine del mondo, per loro non avrebbe fatto molta differenza. Nel calcio il momento più affascinante e magicamente irrazionale è quello del gol – ancor più se segnato all’ultimo minuto – quando migliaia di persone si spogliano delle loro vesti quotidiane e condividono quell’innocente desiderio di gridare, saltare, abbracciarsi come bambini. Potrebbe sembrare la cosa più stupida al mondo o forse lo è solo agli occhi di chi crede di essere troppo grande, troppo adulto per lasciarsi andare.

E tanto più quel momento è irrazionale e inspiegabile, tanto più affascina. È bello vedere il mister correre come un ragazzino con i pugni chiusi quasi a voler trattenere l’emozione, per paura che gli sfugga via tutta e troppo in fretta. È bello vedere Togni arrendersi alle lacrime del riscatto e pensare che il calcio, in tutte le sue contraddizioni e sbavature, è anche e soprattutto questo. E sorridere di quel tifoso a petto nudo sotto la pioggia – per quanto fosse “Mbriac di Weiss”, come recita un ormai celebre striscione, è un mistero come abbia potuto resistere in una fredda giornata di dicembre. Questa pagina dell’avventura pescarese è breve e finalmente a lieto fine. Se Togni non avesse spedito il pallone in rete, probabilmente si sarebbe parlato di altro. Ma così non è stato. Godiamoci la vittoria e…Buon Natale!

[Alessandra Pelliccia – Fonte: www.lavocedeipescaresi.net]