Pescara: una boccata di ossigeno ma traguardo molto lontano

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Chi conosce bene i pescaresi non si meraviglia dell’entusiasmo che può risvegliare in loro anche una sola vittoria, seppur importantissima. É cosa nota che la brace nel camino biancazzurro non smette mai di covare e così i tre punti di domenica scorsa hanno avuto su di essa l’effetto di un soffio di mantice.

La giornata è stata di quelle che restano più impresse, ma non a chi bada solo alle partite cosiddette di cartello, bensì ai veri tifosi del Pescara, coloro che non hanno mai avuto paura di sfidare i climi rigidi pur di sostenere la propria squadra. Per questo, è stato ancora più bello, ritrovarsi in pochi, ma sicuramente i migliori, a goderci quella che forse potrà risultare per il nostro campionato la giornata più importante e che ci fa riscoprire più ottimisti, abbandonando quell’aria quasi di rassegnazione che le partite di Napoli e Cagliari avevano contribuito a suscitare.

Adesso però l’attenzione dovrà essere ancora maggiore. Se è indubbio che i tre punti sono stati un toccasana per la nostra classifica, è altrettanto vero che il traguardo da raggiungere è ancora lontano così come è sempre impervia la strada da percorrere. Non vorremmo che qualcuno si possa adagiare sugli allori pensando che tutto è risolto, che i problemi non esistono più e che non siano più necessari quei rimedi che solo qualche ora fa erano ritenuti indispensabili. Il fieno che stiamo mettendo in cascina, anche se di enorme importanza, non è ancora sufficiente per dormire sonni tranquilli, bensì rappresentano l’appiglio che ci mantiene agganciati a quella salvezza che dovrà essere il nostro imprescindibile obiettivo. Gli sforzi promessi dalla Società, dovranno essere mantenuti, così come dovrà essere garantito alla nostra dirigenza il nostro supporto, abbandonando quelle critiche alimentate più da supposizioni che non da certezze. Si badi bene, qui nessuno nega quelle che possono essere state le loro pecche organizzative e tecniche, ma di pensare, come fa qualcuno, che questo sia stato generato dalla mala fede, noi non ce la sentiamo assolutamente.

In molti hanno dimenticato che chi sta amministrando i nostri colori, lo sta facendo con solo cinque anni di esperienza in un mondo che oggi tutti riconosciamo a dir poco “torbido”, così come in molti hanno dimenticato (o forse non l’hanno mai saputo), che non molto tempo fa passavano le nostre domeniche calcistiche allo stadio di Vasto, mentre la prossima la vivremo nel tempio del calcio nazionale.

Ora più che mai è il momento di fare gruppo, di sentirci tutti ancora più uniti, perché solo così potremo arrivare a scrivere un’altra pagina importante della nostra storia. Ogni partita dovrà essere vissuta come la decisiva, con l’impegno e con la rabbia di chi sa riconoscere i propri limiti ma che nello stesso tempo vuole rendere più delle proprie possibilità. E chissà che non riusciremo a toglierci presto anche qualche imprevedibile soddisfazione ………. a buon intenditor ………

[Redazione La Voce dei Pescaresi – Fonte: www.lavocedeipescaresi.net]