Pinuccio Brenzini: «Va aperta un’inchiesta sulla “visita” di Pulvirenti»

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Per sviscerare lo sciagurato pomeriggio di Catania, Pianetagenoa1893.net ha scelto una delle firme più autorevoli della “materia Genoa”. Stiamo parlando di Pinuccio Brenzini, voce simbolo delle domeniche genoane su Radio Nostalgia e narratore delle vicende del Grifone su Telenord, dove dipinge di rossoblù il mercoledì sera con We are Genoa. Tanti gli argomenti da toccare del “Mezzogiorno di fuoco” catanese, apparso ancora più rovente di quello di Hadleyville.

Pinuccio Brenzini, cosa è successo a Catania?
«A Catania il Genoa ha fatto harakiri da solo. Si è visto in campo il più bel primo tempo di quest’anno da parte della squadra rossoblù, che poteva chiudere i primi 45’ con un vantaggio più ampio. Gli episodi discussi sono stati molti, ma non me la prendo con l’arbitro, perché il Genoa avrebbe potuto vincere tranquillamente. Quello che va chiesto è una punizione per il presidente del Catania Pulvirenti, che ha continuato ad insultare il direttore di gara fino ad arrivare al suo spogliatoio. Cose “da Moggi”. Se fosse successo alle varie Roma, Milan, Inter e Juventus di calcio non se ne sarebbe più parlato. Con questo, però, l’arbitro non ha influito sul risultato».

E in effetti le tv nazionali hanno snobbato parecchio l’argomento. Ma adesso cosa c’è da aspettarsi dal giudice sportivo?
«Se il Giudice Sportivo non punisse Pulvirenti, o quantomeno creasse un’indagine, ci sarebbe da andare in piazza, con tutto il rispetto del caso per l’argomento “calcio”. Ma sarebbe una vergogna se non arrivasse almeno un’inchiesta. Se qui non si vedesse una punizione, allora saremmo tutti autorizzati ad andare nello spogliatoio dell’arbitro. Non sappiamo cosa abbia detto il presidente del Catania a Giannoccaro, se ha protestato, se lo ha insultato, se gli ha offerto dei soldi… Sia chiaro, sto scherzando, ma in questa maniera si falsa il giudizio dell’arbitro».

Nella baraonda, si è capito cosa possa aver detto Ballardini per rimediare l’allontanamento?
«Ritengo che il motivo sia sempre lo stesso dell’espulsione di Floro Flores».

In poche parole per proteste. Ma spostandoci al campo, cos’è mancato al Grifone?
«Il Grifone ha disputato un primo tempo da 8, forse 9, e il Catania è apparso come una squadra di due serie inferiori: Simeone ha sbagliato tutto, rinunciando alle fasce laterali, dove i giocatori del Genoa hanno trovato le praterie che cercavano per le loro scorribande. Nel secondo tempo ci sono stati troppi errori nell’atteggiamento e un po’ di sfortuna, in particolare quando Criscito ha deviato col piede il pallone del 2-1 e la situazione si è ribaltata nel giro di 10’. Peccato per l’uscita di Kucka, ma non era nelle migliori condizioni. Il fattore negativo è rappresentato dal fatto che questa squadra crea tanto e fa fatica a realizzare, ma è comunque un Genoa in forte crescita».

Nonostante abbia giocato ancora poco, con Paloschi il Genoa ha finalmente trovato il terminale offensivo che cercava?
«Credo che Paloschi, se continuasse così, possa diventare il centravanti titolare di un ipotetico 4-3-2-1, “l’albero di Natale”, nella prossima stagione».

Sempre con Ballardini allenatore?
«La conferma Ballardini se la giocherà da qui alla fine del campionato. È arrivato come un traghettatore, sta facendo bene, e oggi si gioca la possibilità di essere ancora l’allenatore del Genoa nella prossima stagione».

Tra squalifiche e infortuni ci sarà da reinventare nuovamente il centrocampo per la sfida di San Siro. Quali possono essere le soluzioni?
«Tutto sommato, visto e considerato che non ci sarà Milanetto, il “fosforo” in mezzo al campo non si potrà schierare. Bisognerà appoggiarsi su un centrocampo prevalentemente muscolare e “di corsa”: i nomi sono quelli di Rossi, Konko (sperando che recuperi), Antonelli, e Kucka. Tra questi verranno scelti i quattro titolari, ammesso che il modulo non cambi. Dietro non dovrebbe cambiare nulla, con la conferma di Mesto a destra, Dainelli e Kaladze al centro, Moretti a sinistra. Questo permetterebbe a Ballardini di tenere Antonelli come esterno sinistro di centrocampo».

Nonostante abbia mostrato un po’ di stanchezza, Palacio resta il candidato numero uno per un posto a fianco a Paloschi?
«Penso di sì. Potrebbe anche profilarsi, ma è difficile, un 4-3-1-2, con Palacio dietro alle due punte. Ci sta che possa concretizzarsi l’esordio di Boselli, a partita in corso ovviamente. Per lui sarebbe già la terza panchina. Non è nel suo momento migliore, ma è comunque pronto per scendere in campo. Io credo che parta dall’inizio Paloschi, penso che lo meriti per quanto ha dimostrato, confermandosi un giocatore dall’eccellente avvenire».

[Fabio Aronica – Fonte: www.pianetagenoa1893.net ]