Rom-Fiorentina: difese a confronto

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Due difese all’opposto quelle di Roma e Fiorentina, che sabato sera saranno l’una di fronte all’altra. I numeri raccontano la solidità viola e la fragilità giallorossa: 14 i gol subiti dalla squadra di Montella (terza miglior difesa del campionato), ben 10 in più quelle a carico della banda Zeman e con una gara in meno giocata (quella vinta a tavolino a Cagliari). Anche se poi, andando a vedere le ultime tre giornate, ci si accorge che l’andamento si è quasi invertito: 5 reti incassate dalla Fiorentina (contro Atalanta, Torino e Samp) contro appena 1 al passivo per la Roma (a Siena).

Su un aspetto però i due reparti restano profondamente diversi, ed è quello del contributo di reti all’attivo offerto. La difesa della Fiorentina è di gran lunga la più prolifica del campionato con ben 7 gol segnati: 1 da Roncaglia, 4 da Gonzalo Rodriguez e 2 da Savic. All’appello manca, insomma, solo Tomovic (con Hegazy che ha segnato in Coppa Italia, prima del grave infortunio) e senza considerare Pasqual – 1 gol anche per lui – che quest’anno gioca sulla linea dei centrocampisti. La difesa della Roma, da Piris a Balzaretti, Castan & co. è invece a quota 0.

In compenso l’attacco della Roma è alquanto spietato, come da tradizione zemaniana: dei 31 gol segnati dalla squadra giallorossa, ben 24 sono stati firmati dalle punte. Si va dagli 8 di Lamela all’1 di Nico Lopez, passando per i 7 di Osvaldo, i 4 di Totti e i 4 di Destro. La Fiorentina risponde con “soli” 13 centri firmati da Jovetic & co. e proprio l’assenza del montenegrino si è fatta sentire nelle ultime uscite della squadra di Montella. Perchè se è vero che i viola hanno comunque collezionato 8 punti in 4 partite segnando ben 11 reti, andando più a fondo si nota che solo in un caso il gol di un attaccante è stato decisivo per il risultato (quello di El Hamdaoui a Torino). Poi altri due gol delle punte (il 4-1 di Toni con l’Atalanta e l’altra rete di Mounir, per il 3-1 a San Siro) quando la Fiorentina era già in vantaggio e le difese avversarie erano costrette a concedere più spazi. Contro Torino e, ancor più, Sampdoria, è parsa invece evidente la difficoltà della squadra viola di far male con i suoi “avanti”. E per fortuna che, allora, è arrivato ancora una volta l’aiuto dei difensori con la firma di Gianni Vio, l’uomo delle punizioni. Una grande risorsa, ma che non deve diventare l’unica.

[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.com]