Safari iridato nel Sud Africa: alla scoperta del paese ospitante

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Partono domani nello Stato del Continente Nero i Mondiali di Calcio 2010. Vediamo di conoscerne per sommi capo i tratti fondamentali, ripercorrendo anche le radici storiche

UNA SCELTA OPINABILE – Così come successe con Pechino per le Olimpiadi 2008, più o meno lo stesso avvenne a suo tempo, in occasione dell’organizzazione dei Mondiali 2010, quando la scelta del Paese ospitante ricadde sul Sudafrica, suscitando le più vispe polemiche da parte di tutti gli addetti ai lavori e di gran parte dei tifosi.

Il Sudafrica, infatti, usciva dal triste fenomeno storico dell’Apartheid che aveva leso la dignità non solo dei neri (discriminati in maniera inconcepibile) ma del Paese stesso, considerato xenofobo fino all’esasperazione, mostrando al Mondo una morale deprecabile CHE MAL SI CONFACEVA allo spirito sportivo.

Nonostante nel ’94 si fossero tenute le prime elezioni democratiche con suffragio esteso a tutte le razze, l’abolizione dell’Apartheid rimaneva formale. Inoltre il Sudafrica presentava e presenta tuttora le caratteristiche classiche dei Paesi incivili: disoccupazione, alto tasso di analfabetismo, corruzione del sistema politico, carenza dei servizi erogati alla popolazione, criminalità diffusa, mancato rispetto di molti diritti umani, presenza di molte malattie classiche dell’Africa (Aids in primis), e chi più ne ha più ne metta. Insomma, tutti fattori che remavano contro la scelta del Sudafrica come Paese ospitante della massima kermesse per Nazioni.

Ma a far stare svegli la notte organizzatori e partecipanti è soprattutto il già citato fattore sicurezza: quelli che apriranno i battenti domani saranno i Mondiali più blindati della storia, e non a caso non vi sarà il solito seguito di mogli, fidanzati e parenti per seguire i loro calciatori “di competenza”. Basti pensare che in occasione della Confederations Cup le autorità sudafricane, per garantire la sicurezza degli Azzurri, impiegarono ben 70 agenti e l’albergo dove il gruppo risiedeva, l’Irene Country Lodge, era recintato con un alto muro dotato di ferro spinato, precauzione comune per le ville delle famiglie ricche. La Federazione Tedesca, addirittura, pare abbia pensato seriamente alla questione tanto da pensare di far indossare ai propri giocatori un giubbotto antiproiettile…

E non è da escludere che ogni Nazionale possa adottare le tecniche di dissuasione più bislacche al fine di assicurarsi il rientro nelle rispettive Patrie. Insomma, pare di rivivere tempi andati che fortunatamente sono ormai avulsi dall’Europa. Certo è che la FIFA nell’assegnare questi Mondiali al Sudafrica si è presa una gran bella responsabilità, mostrando una certa superficialità di cui potrebbe pentirsene amaramente….

LA CULLA DELL’UMANITA’ – Secondo la moderna paleoantropologia, il Sudafrica fu probabilmente la “culla dell’umanità”; qui, infatti, sono stati rinvenuti fossili di australopiteci, Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens sapiens, ovvero i nostri progenitori. La storia moderna, per il Sudafrica (almeno quella a noi nota), inizia nel 1486, quando l’esploratore portoghese Bartolomeo Diaz oltrepassò il Capo di Buona Speranza, aprendo la via marittima alle Indie. Furono successivamente gli olandesi della Compagnia Olandese delle Indie Orientali i primi a stanziarsi stabilmente in Sudafrica, nel 1652, fondando quella che sarebbe poi stata ribattezzata Città del Capo.

Ciò fu solo l’inizio di un vasto processo di colonizzazione senza scrupoli a cui presero parte europei di diverse origini (soprattutto olandesi, francesi ugonotti, bavaresi e scandinavi) sviluppando una propria cultura e una propria lingua (l’afrikaans), sfruttando naturalmente il territorio ed i suoi abitanti. Nel 1795 gli inglesi occuparono Città del Capo facendo della città la base di partenza per la penetrazione nel continente africano, durante la guerra Anglo-Olandese nel 1797. Alla fine del XIX sec. il Sudafrica era tutto dominato da diversi gruppi di bianchi: attraverso l’Unione del Sudafrica i coloni (olandesi, inglesi…) strinsero un’intesa per dominare la maggioranza nera. Agli inizi del XX sec. i bianchi decideranno, sulla base di conquiste militari, di impadronirsi di quasi tutta la terra dei neri.

Nel 1931 il Parlamento inglese voterà lo Statuto di Westminster, che da piena indipendenza al Sudafrica. Nel 1951 si è pensato di dividere i bianchi dal resto della popolazione, poi di dividere i bantù (africani) in gruppi linguistici (ogni gruppo è rinchiuso nel suo bantustan): è’ la vergognosissima politica dell’apartheid che avrebbe segnato un’epoca. Tralasciando i lati negativi ricordiamo che attualmente il Sudafrica è la 23^ potenza industriale del Mondo; è’ uno dei maggiori fornitori di materie prime indispensabili all’industria strategico-militare (platino, cromo, vanadio, manganese, antimonio) nonchè il 1° produttore mondiale di oro. E’ il paese industriale più avanzato dell’Africa. In ambito strettamente sportivo rimembriamo che lo sport nazionale del Sudafrica è il rugby. La Nazionale sudafricana ha infatti vinto i mondiali di rugby 1995 (che ha anche ospitato) e quelli in Francia nel 2007 e tre edizioni del Tri Nations (1998 , 2004 e 2009). Nel calcio il Sudafrica eccelle nei tornei continentali come la Coppa d’Africa, di cui ha vinto l’edizione del 1996 giocata proprio in terra sudafricana. Ai mondiali non ha mai varcato il 1° turno.