Sassuolo, Carnevali: “Mancano indicazioni chiare, il calcio è un’industria”

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Le parole dell’amministratore delegato del Sassuolo nel corso di un’intervista rilasciata poco fa ai microfoni di Sky Sport 24.

REGGIO EMILIA – Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24. Queste le sue parole: “Oggi la possibilità che alcune squadre possano riprendere è una grande gioia. Io ho visto stamattina con che spirito i ragazzi abbiano affrontato questa prima giornata, con grande emozione. Penso che sia stata fatta una cosa molto intelligente: dobbiamo dare atto al nostro governatore, il presidente Bonaccini, di aver fatto una cosa di buonsenso. Non si poteva fare altro. Speriamo che con il consiglio federale si possa portare avanti il discorso per poter iniziare il finale di campionato”.

Carnevali ha, poi, aggiunto: “C’è sempre stata grande confusione e non si riesce a capire cosa si può fare. Non c’è nessuno che ci da un’indicazione precisa. Bisogna distinguere tra industria sportiva e sport. Oggi c’è grande preoccupazione: parliamo di un’industria tra le più grandi del Paese. È normale cercare di fare di tutto per ricominciare, è come una fabbrica: se smette di produrre fallisce. Dobbiamo ricominciare quando ci saranno i tempi e le modalità adatte, ma bisogna essere concreti perché l’industria calcio rischia il fallimento. Qui si parla di giocare a calcio, ma le preoccupazioni sono ben diverse. Speriamo che ci siano delle decisioni che vengano prese, ognuno deve prendersi le sue responsabilità”.

Questa settimana sarà cruciale: “Anzitutto, vorrei ribadire che qui in gioco è la sopravvivenza di un’azienda, che se non va avanti rischia di grosso. Io spero soltanto che chi prenderà le decisioni conosca la materia, sappia di cosa sta parlando. Probabilmente non si conosce bene il sistema. Bisogna sperare che i contagi diminuiscano, poi si vedrà e si continuerà un passo importante fatto oggi: diamo la possibilità a ragazzi giovani di non andare nei parchi. Non possiamo mandare i nostri calciatori in giro per i parchi, che sono pieni di persone. Per fortuna ci sono persone di buonsenso, che hanno fatto aprire il centro sportivo: è come il giardino di casa nostra, sanificato e con tutte le precauzioni del caso. Serie B e Serie C a rischio? Ma infatti bisogna guardare al sistema. La Serie A è il traino di tutto il movimento e dobbiamo pensare a tutto il sistema che è da mantenere. Oggi non si tratta di divertirsi, ma di mantenere in piedi l’azienda calcio”.