Confederations Cup, il Girone B è ancora aperto

Il Cile perde la sua grande occasione pareggiando per 1-1 con la Germania. Il Camerun non va l’ 1-1 contro l’Australia

Confederations_Cup 2017MOSCA – Cile è stato coraggioso ma ha commesso un fatale errore sul gol della Germania.I sudamericani meritavano la vittoria contro una Germania in evidente difficoltà, dopo essere passati in vantaggio grazie al gol di Sanchez (6’), i cileni hanno pressato ininterrottamente i tedeschi, ma sono stati puniti sull’unica azione dove hanno sbagliato i tempi del pressing e sono stati puniti dal gol di Stindl (41’).

I tedeschi non possiedono un centravanti di ruolo

La Germania è una squadra quasi perfetta. Per diventare perfetta le servirebbe un centravanti di ruolo. I principali contendenti per questo ruolo sono: Stindl (classe 1988), Sandro Wagner (1987) e Mario Gomez (1985). I vivai tedeschi hanno sfornato grandi trequartisti, ali e centrocampisti ma nessun centravanti. La Germania gioca con il “4-2-3-1” ed in questo modulo il ruolo del centravanti è fondamentale. La Germania spera nella crescità di Timo Werner (1996), il quale nell’ultima stagione ha segnato 21 gol con la maglia del Lipsia, è lui la speranza tedesca.

Aboubakar ha sprecato due palle gol clamorose

Il centravanti africano ha disputato una pessima partita ed è stato nettamente il peggiore in campo. Il Camerun crea occasioni ma non le riesce a convertire e per questo si deve accontentare di un pareggio inutile. Domenica il Camerun sarà costretto a battere la Germania, se si vuole qualificare per la fase ad eliminazione diretta.

Statistiche Camerun-Australia

Il Camerun ha dominato l’ Australia, lo dimostrano le statistiche della partita: tiri (19-5), tiri in porta (3-2), calci d’angolo (8-1). Il Camerun dovrà tentare di ripetere la stessa prestazione contro i tedeschi, Benché la Germania sia tecnicamente molto più forte dell’ Australia. L’unica consolazione per gli africani e che la difesa tedesca è mediocre, infatti ha concesso 3 gol in 2 partite.

Confederations Cup: CR7 spinge il Portogallo, Russia-Messico da dentro o fuori

A Cristiano servono 8 minuti per siglare la rete che decide il match. Il resto è davvero poco interessante. Il Messico regola la Nuova Zelanda ma con qualche rischio

MOSCA – Brutta no. Perché per dire brutta bisogna che qualcosa accada. Invece Russia-Portogallo di fatto non ha visto succedere nulla. Escluso il gol di Cristiano Ronaldo. Che poi era abbastanza preventivabile, sai alla prima non ha segnato ed è raro che faccia cilecca due volte di fila, ergo ci mette 8 minuti a segnare. E magari uno si aspetta la goleada, o almeno la reazione dei padroni di casa. Invece niente di interessante. Il Portogallo la conduce in porto senza particolari problemi. La Russia non si sforza più di tanto di trovare almeno il pareggio. Tutti contenti così.

Con la vittoria sulla Russia per Cristiano e soci si spalancano le porte della semifinale. Quattro punti come il Messico e testa del girone, la Russia (battuta) segue a 3 e la Nuova Zelanda è già fuori con la casella punti vergine. Se CR7 e soci decideranno di non voler rischiare nulla per arrivare primi nel girone potrebbe finire davvero in goleada contro i Neozelandesi. Staremo a vedere.

Il Messico vince e aspetta la Russia per giocarsi il passaggio del turno

Ammesso che il Portogallo è praticamente passato, servirebbe un particolare incastro perché esca, chi gli farà compagnia al prossimo turno? A questa domanda risponderà Russia-Messico, ultima partita del girone A. I messicani sono a pari punti con i portoghesi al comando, anzi in realtà sono primi perché a parità di differenza reti hanno siglato un gol in più. Adesso però il Portogallo ha da vedersela con la Nuova Zelanda, mentre i messicani si giocano tutto in novanta minuti contro i padroni di casa. Posizione non particolarmente comoda. Intano contro la Nuova Zelanda i centroamericani hanno faticato non poco.

In svantaggio sul finire del primo tempo a causa del gol di Wood. Nel secondo tempo i messicani sono venuti si fuori, ma hanno dovuto fare i conti  con la resistenza dei Kiwi. Anche se il gol del pareggio è arrivato appena toranti in campo, minuto 46 con Jimenez. Per effettuare il sorpasso si è dovuto aspettare il settantaduesimo, quando Peralta è infine riuscito a segnare il 2 a 1.

Nuova Zelanda che saluta già il torneo senza punti ma senza vergogna. Nelle due partite disputate fin qui ha infatti espresso un calcio funzionale seppur ruvido. A dimostrazione che il verbo di eupalla sta arrivando anche nella nazione il cui cuore è a forma di palla ovale.

Confederations Cup: Portogallo beffato, il Cile vola

Portogallo-Messico finisce 2 a 2 coi messicani che agguantano il pari nel finale. Il Cile supera il Camerun negli ultimi dieci minuti coi gol di Vidal e Vargas

KAZAN – Prima stecca per il Portogallo di Ronaldo. La Confederations della squadra lusitana si apre col pareggio beffa subito dal Messico. Lo stesso Ronaldo non è apparso brillante come nel finale di stagione. Con un Portogallo sottotono il Messico è riuscito a strappare un punto a quello che, almeno sulla carta, è l’avversario più difficile del torneo.

La partita però è molto divertente, il Portogallo passa al minuto 34 con Ricardo Quaresma. Risponde al 42′ il Messico col Cicharito Hernandez. A fine primo tempo si va al riposo sul punteggio di uno a uno. Secondo tempo che per un bel po’ non regala particolari brividi. Da segnalare al minuto 82 l’ingresso in campo del neo milanista André Silva. Il rossonero in pectore sembra portar bene ai portoghesi che quattro minuti dopo l’inizio della sua partita passano di nuovo in vantaggio con Soares. Sembra fatta per i portoghesi che cercano di gestire il risultato fine al triplice fischio. Invece ci mette lo zampino un altro neo acquisto italiano, questa volta romanista, Moreno. Proprio il giallorosso al 91′ pareggia i conti. Finisce due a due. Col girone A dominato dalla Russia che adesso cerca una vittoria per prendersi la qualificazione.

Camerun-Cile decisa da vecchie conoscenze

Se il Portogallo stecca la prima i campioni del Sud America partono subito forte. Quella che sulla carta sembrava la sfida più interessante della giornata. La forza fisica del Camerun contro il calcio veloce del Cile si equivalgono per buona parte del match. A sbloccare la situazione sono le giocate di due vecchie conoscenze del calcio italiano negli ultimi dieci minuti. Prima l’ex juventino, ora al Bayern, Arturo Vidal che mette dentro l’uno a zero al minuto 81, su assist dell’altro ex italiano Sanchez. Dieci minuti dopo è invece il turno di Edu Vargas, ex Napoli, timbrare il cartellino. Il cileno ora in forza ai messicani del Tigres continua ad alimentare le domande di chi lo ha giudicato troppo presto come inadatto al calcio europeo, visto che nelle competizioni per nazionali segna con una regolarità che a Fuorigrotta neanche sognavano.

Oggi alle 17 Germania-Australia chiuderà il programma della prima giornata del torneo. Domani pausa per tutti, si riparte mercoledì con Russia-Portogallo.

Confederations Cup: la Russia vince ma non convince

Nel match inaugurale del torneo i padroni di casa battono per due a zero la Nuova Zelanda. La partita però è così così

SAN PIETROBURGO – La tribuna autorità era di quelle davvero notevoli. Gianni Infantino, Pelè e Putin. Roba da ricchi. Non per niente la Confederations Cup, e i prossimi mondiali, si gioca in Russia. Il torneo nato anni fa come antipasto mondiale, e tappabuchi dell’anno tra europeo e mondiale, è diventato la prova generale del Mondiale stesso.

Il primo giorno di competizione è andato liscio senza incidenti, almeno per quel che filtra. La non facile situazione russa, dove i manifestanti vengono portati via di peso e da qualche parte in Crimea ancora si spara per motivi territoriali, potevano essere un handicap per l’assegnazione del mondiale. Ma alla fine, come sempre, hanno avuto la meglio le ragioni, ben motivate dai petrodollari, degli oligarchi russi.

Russia-Nuova Zelanda

Al di là dei discutibili criteri FIFA per l’assegnazione delle manifestazioni nella splendida cornice di San Pietroburgo è intanto iniziata la Confederation. Come tradizione ad aprire le danze sono i padroni di casa, ecco quindi scendere in campo la formazione russa contro la modesta compagine neozelandese. La partita parte subito bene per i russi che però, almeno nelle fasi iniziali non riescono a concretizzare la superiorità di gioco. Al minuto 31 però la formazione russa riesce a passare in vantaggio. Il gol, anzi l’autogol, nasce dal pallonetto di Glushakov che supera Marinovic, migliore in campo dei neozelandesi, ma finisce sulla traversa. Nel ricadere non si capisce se debba concludere la sua corsa in porta o verso la schiena di Marinovic. A dissipare ogni dubbio ci pensa la goffa scivolata del difensore dei Kiwi Boxxal che manda la palla in porta. 1 a 0.

Nella ripresa il copione non cambia, la Russia ci mette solo un po’ di meno a passare. Minuto 24 cross di Samedov, Marinovic non può arrivarci, Boxxal, sempre lui, la cicca completamente e Smolov appoggia comodo in porta. 2 a 0. La partita finisce praticamente qui.

Adesso per la Russia però le cose diventano più difficili. Mercoledì infatti c’è il match contro i campioni d’Europa del Portogallo, e contro CR7. Mica un Boxxal qualsiasi.

Confederations Cup 2017: domani l’inizio

Prende il via domani la Confederations Cup. In gara otto squadre, due i gironi. Finale in programma il 2 luglio. L’Italia non è presente

MOSCA – Anche quest’anno, come ogni anno che precede i Mondiali, avrà luogo la Confederations Cup. Teatro della competizione sarà la Russia, nazione che ospiterà la Coppa del Mondo la prossima estate. Un test per capire le cose che vanno migliorate a livello logistico.

Tornando al calcio giocato, sono 8 le nazionali che si affronteranno per vincere il torneo. Alle 6 vincitrici dei tornei continentali (Sud America e Nord America hanno due confederazioni diverse) si aggiungono la nazionale campione del mondo in carica e quella ospitante.

Le squadre partecipanti

Russia (nazione ospitante)

Germania (campione del mondo)

Portogallo (campione d’Europa)

Cile (campione sudamericano)

Australia (campione d’Asia)

Nuova Zelanda (campione d’Oceania

Messico (campione nordamericano)

Camerun (campione d’Africa)

Le novità di quest’anno

Molte le novità che si testeranno proprio in questa edizione, a partire dalla VAR, il supporto tecnologico alla terna arbitrale. Curiosità anche per vedere all’opera formazioni che saranno protagoniste il prossimo anno al Mondiale. A partire dalla Germania di Low e dalla Russia, nazione ospitante che quindi ha voglia di dimostrare di poter arrivare in fondo alla competizione del prossimo anno.

La formula e i gironi

La formula è molto semplice: 2 gironi da 4 squadre. Le prime due squadre passano al turno successivo e si affrontano per decidere le finaliste del torneo. Girone A composto da Russia, Portogallo, Nuova Zelanda e Messico. Una curiosità: è la prima volta che due squadre della stessa confederazione, Russia e Portogallo, si affrontano nel girone della Confederations Cup. Girone B formato da Germania, Cile, Australia e Camerun.

Il calendario

A)

17.06. 17:00 Russia Nuova Zelanda
18.06. 17:00 Portogallo Messico
21.06. 17:00 Russia Portogallo
           20:00 Messico Nuova Zelanda
24.06. 17:00 Messico Russia
           17:00 Nuova Zelanda Portogallo

B)

18.06. 20:00 Camerun Cile
19.06. 17:00 Australia Germania
22.06. 17:00 Camerun Australia
           20:00 Germania Cile
25.06. 17:00 Cile Australia
           17:00 Germania Camerun

Le semifinali si disputeranno il 28 e il 29 giugno. Le finali il 2 luglio.

Confederations Cup, Brasile-Spagna 3-0: Fred-Neymar spazzano le “Furie rosse”, verdeoro campioni

Confederations Cup 2013RIO DE JANEIRO – Il Brasile festeggia, vince la terza Confederations Cup consecutiva (quarta in totale), lo fa in casa davanti al proprio pubblico dopo una partita fantastica in cui ha travolto la Spagna Campione del Mondo. Un 3-0 che non lascia spazio a recriminazioni, il Brasile è stato superiore in tutto. Fantastico il Maracana che ha fatto venire i brividi al momento dell’inno cantato da tutto lo stadio.

Nessuna sorpresa nell’undici iniziale del Brasile, a centrocampo recuperato Paulinho, in avanti c’è supportato da Hulk, Oscar e Neymer. Nella Spagna Del Bosque cambia il tridente, preferito ancora Torres, mentre Mata relega in panchina Fabregas non al meglio, a completare il tridente c’è Pedro.

L’inizio è da favola per il pubblico brasiliano, novanta secondi cross di Hulk dalla destra, carambola fortunosa tra Neymar e Arbeloa che favorisce Fred che da terra è bravissimo nel calciare e battere Casillas. La Spagna non abituata a trovarsi sotto prova a riorganizzarsi subito facendo il solito possesso palla ma il Brasile è velocissimo nel ripartire e a creare pericoli alla porta di Casillas. All’8′ capita ad Oscar, servito da Neymer, la palla per raddoppiare ma il suo tiro finisce fuori a pochi centimetri dal palo. Quattro minuti dopo un pallonetto da fuori di Paulinho per poco non sorprende un disattento Casillas.

Al 15′ la partita si accende con una mezza rissa a centrocampo quando Neymar lanciato verso la porta viene fermato irregolarmente da Arbeloa, i brasiliani chiedono l’espulsione ma l’arbitro Kuipers estrae giustamente il giallo. Il copione del match è chiaro, la Spagna prova a gestire il pallone ma non è mai pericoloso, di contro il Brasile il pallone lo fa correre ripartendo in velocità.
Il primo tiro verso la porta di Julio Cesar arriva dopo venti minuti, è una conclusione da fuori di Iniesta, troppo poco per far male.

Ma sono ancora i verdeoro a rendersi pericoloso con Fred ma il suo diagonale si spegne di poco sul fondo. E’ clamoroso però l’errore dell’attaccante della Fluminense al 31′ quando sciupa un assist fantastico di Neymar che lo mette da solo davanti a Casillas calciandogli addosso. La grande occasione per pareggiare capita sui piedi di Pedro al 40′, Mata pesca l’attaccante del Barcellona da solo davanti a Julio Cesar ma il suo tiro viene respinto sulla linea da un recupero prodigioso di David Luiz.

Quando la Spagna sempre in crescita arriva il raddoppio, un capolavoro di Neymar. Ad un minuto dall’intervallo scambio preciso con Oscar e sinistro di una violenza paurosa su cui Casillas non può fare nulla. Fantastica l’esultanza dei brasiliani che si fanno letteralmente abbracciare dalla torcida.

Il secondo tempo comincia con Del Bosque che cambia Arbeloa, in evidente difficoltà con Neymar, con Azpilicueta. Il cambio serve a poco, come nel primo tempo l’inizio è choc per la Spagna, assist di Hulk verso Fred che viene smarcato da una finta di Neymar. Il numero nove brasiliano non si fa pregare due volte, il suo tiro a giro è imprendibile per Casillas.

TABELLINO:

Brasile: (4-2-3-1): Julio Cesar, Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva, Marcelo, Luiz Gustavo, Paulinho (43′ st Hernanes), Hulk (28′ st Jadson), Neymar, Oscar, Fred (35′ st Damiao). (1 Jefferson, 22 Cavalieri, 13 Dante, 14 Felipe Luis, 16 Rever, 15 Jean, 7 Lucas, 5 Fernando, 20 Bernard). All.: Scolari.

Spagna (4-1-4-1): Casillas, Arbeloa (1′ st Azpilicueta), Pique’, Sergio Ramos, Jordi Alba, Busquets, Xavi, Iniesta, Mata (7′ st Navas), Torres (14′ st Villa), Pedro. (12 Valdes, 23 Reina, 2 Albiol, 4 Martinez, 10 Fabregas, 14 Soldado, 19 Monreal, 20 Cazorla, 21 Silva). All.: Del Bosque. Arbitro: Kuipers (Olanda).

Reti: nel pt 2′ Fred, 44′ Neymar; nel st 2′ Fred.
Arbitro: Bjorn Kuipers

Ammoniti: Arbeloa e Sergio Ramos per gioco falloso.

Espulsi: Pique’ per gioco falloso.

Angoli: 8 a 1 per la Spagna.

Recupero: 2 minuti nel primo tempo e nella ripresa

Spettatori: 73.531.

Note: al 10′ del secondo tempo Sergio Ramos ha sbagliato un rigore concesso per fallo di Marcelo su Navaz. Il difensore ha spedendo il pallone a lato alla destra di Julio Cesar.

[Francesco Ragosta – Fonte: www.goalnews24.it]

Confederations Cup, Italia-Uruguay 5-4: bronzo per gli Azzurri

Confederations Cup 2013Riecheggiavano nella testa di tutti le parole di Buffon: “Con la Spagna, ai supplementari, è stato un supplizio: non aspettavamo altro che i rigori!“.

Chissà se anche stavolta, dopo aver visto come era andata a finire poi con le furie rosse, il portierone della nostra Nazionale avrà pensato la stessa cosa.

In ogni caso, la lotteria dei rigori, per quest’ultima occasione brasiliana, ha dato finalmente ragione all’Italia; o meglio, ha dato ragione a Buffon che ne ha parati tre (due addirittura bloccati) e ci ha consentito di insignirci almeno di una meritatissima medaglia di bronzo in questa strana e dispendiosa competizione che c’aveva visto uscire immeritatamente in semifinale contro gli spagnoli.

La partita comincia nel migliore dei modi, con il fortunoso ma meritato vantaggio dell’Italia realizzato da Astori in collaborazione con Muslera: Diamanti calcia una punizione perfetta che si stampa sulla traversa, rimbalza sulla schiena del portiere uruguayano e finisce sulla linea di porta, proprio dove arriva il difensore cagliaritano che insacca di giustezza il suo primo goal con la maglia azzurra.

Poi, l’Uruguay, tanto deciso a prendersi questo terzo posto a parole, non tramuta la sua decisione in occasioni da goal (a parte una rete giustamente annullata per fuorigioco) e, del primo tempo, restano soltanto il dominio italiano ed il salvataggio di Godin su tocco di El Shaarawy, a Muslera battuto.

Nella seconda frazione gli azzurri abbassano troppo il ritmo e si fanno sorprendere da una ripartenza di Gargano, che al 58′ serve Cavani, il quale realizza appoggiando il pallone alla sinistra di Buffon. A questo punto è proprio il capitano dell’Italia a tirare fuori gli artigli pochi minuti dopo, respingendo in una sola azione due conclusioni pericolosissime e ravvicinate di Forlan. Al 73′ la punizione gioiello di Diamanti che ci riporta in vantaggio, ma dopo appena cinque minuti è di nuovo Cavani a rispondere (con la stessa arma, calcio piazzato) mettendo a segno la sua doppietta che fissa il risultato sul 2-2.

Si va ancora ai tempi supplementari, come in semifinale con la Spagna, e nemmeno stavolta i 30 minuti aggiuntivi servono a cambiare il punteggio (giusto il tempo di far espellere Montolivo per doppio giallo, con conseguente forcing finale dell’Uruguay in superiorità numerica); così si torna sul dischetto per la lotteria dei rigori.

Stavolta vanno Aquilani, El Shaarawy, De Sciglio e Giaccherini: sbaglia solo il terzino milanista, ma non importa perché un super-Buffon para le conclusioni di Forlan (secondo errore dai 16 metri dopo quello con il Brasile, nell’arco dei 90 minuti), Caceres ed infine Gargano, regalandoci un po’ di quella gioia che c’era rimasta in gola dopo la sconfitta immeritata con gli iberici.

Ecco quindi il riscatto del portiere di Carrara (semmai ce ne fosse stato bisogno) ma soprattutto dell’Italia, che torna a casa con un ottimo terzo posto (per come è arrivato) e tante certezze in più in vista del prossimo Mondiale, dove probabilmente il peggior avversario saranno il caldo e l’umidità.

TABELLINO:

Italia (4-3-3): Buffon; Maggio, Astori (95′ Bonucci), Chiellini, De Sciglio; Candreva, De Rossi (70′ Aquilani), Montolivo; Diamanti, Gilardino, El Shaarawy. All. Prandelli.

Uruguay (4-3-3): Muslera; Maxi Pereira (81′ Pereira), Godin, Lugano, Cacares; Gargano, Arevalo Rios (2′ sts), Rodriguez (56′ Gonzalez); Forlan, Cavani Suarez. All. Tabarez.

Arbitro: Djamel Haimoudi (Algeria)

Reti: 58′ Cavani 78′ Cavani (U), 24′ Astori 73′ Diamanti (I)

Ammoniti: M. Pereira, Suarez (U), Chiellini, Montolivo (I)

Espulsi: Montolivo (I)

Rigori: Forlan sbaglia (U), Aquilani gol (I), Cavani gol (U), El Shaarawy gol (I), Suarez gol (U), De Sciglio sbaglia (I), Cacares sbaglia (U), Giaccherini gol (I), Gargano sbaglia (U),

[Andrea Uttieri – Fonte: www.goalnews24.it]

Confederations Cup: l’Italia oggi in campo per il terzo posto

Confederations Cup 2013Nell’ordine sono stati fermati per infortunio prima Abate durante il match con il Brasile di una settimana fa, poi Balotelli (addirittura tornato a Milano per curarsi), infine Barzagli, che ha risentito di un vecchio malessere nell’intervallo della semifinale con la Spagna.

Come se non bastasse, per la finalina di stasera contro l’Uruguay, mancheranno anche Pirlo (a riposo dopo aver forzato nei 120 minuti più rigori con la Spagna) e Marchisio, a cui potrebbero aggiungersi le assenze di Giaccherini e Chiellini, stremati dal tour de force di questa competizione dal calendario ristretto ed a tratti insensato (vedi finale per terzo e quarto posto in un torneo a cui partecipano appena otto nazionali: “una formula da rivedere“, come precisato ieri da Prandelli in conferenza stampa).

Tante dunque le assenze (potrebbero essere addirittura sette!) che condizioneranno ovviamente le scelte del ct azzurro sia in termini di uomini che di modulo. Sicuro infatti il ritorno alla difesa a quattro: gli unici difensori sicuramente disponibili sono Maggio, Bonucci, Astori e De Sciglio, dunque è facile, o meglio, scontato, che possano essere loro i maggiori indiziati per partire titolari davanti a Buffon nel match delle 18.00 (italiane).

A centrocampo, De Rossi e Montolivo dovrebbero prendere le redini del centrocampo, con Candreva, Diamanti ed El Shaarawy pronti a sostenere l’unica punta Gilardino: lo schieramento della mediana sarà dunque simile a quello visto con il Brasile dopo i cambi forzati ad inizio match, con il Faraone nel ruolo di Giaccherini ed i due mediani davanti la difesa.
Uniche possibili varianti l’inserimento di Aquilani o Giovinco, gli unici altri giocatori sicuramente disponibili oltre a Sirigu e Marchetti, ma al momento gli 11 più accreditati a scendere in campo come titolari sono quelli sopra indicati.

Difficile infatti, che venga tentato il recupero in extremis di giocatori tutt’ora in dubbio, a rischio di condizionarne l’avvio della prossima stagione, poiché evidentemente, se già la Confederations Cup non era considerata una competizione così nobile, figurarsi questa finalina

[Andrea Uttieri – Fonte: www.goalnews24.it]