Siena: così in campo, le curiosità, attenzione a …

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Non solo Palio, contrade e buona cucina. La splendida cittadina di Siena sta scoprendo la grinta ed il carattere di 22 guidati ragazzotti dal sempre combattivo Serse Cosmi. Il tecnico di Ponte San Giovanni sta vincendo la sua scommessa alla guida di una squadra pesantemente ridimensionata dopo le sentenze di Scommessopoli. Cosmi è stato abile a ricomporre i pezzi dopo l’implosione, ad inculcare ai suoi ragazzi carisma e determinazione per affrontare un inizio in salita. La penalizzazione di 6 punti è stata annientata conquistandone otto sul campo, cancellando immediatamente il segno negativo in graduatoria. Ambiente rivitalizzato, questo è il miracolo del Generale Serse.

STORIA – La storia del calcio senese ha inizio nel lontano 1904, ma solo nel 1933-34 la società (nata alla stregua di un dopo lavoro) cambia la sua denominazione in quella attuale: Associazione Calcio Siena. Il cammino dei toscani lungo la storia viene contrassegnato da tante esperienze in Serie C e D, cadute e risalite, fallimenti e ricapitalizzazioni. La serie cadetta arriva solo nell’anno del Giubileo, con Antonio Sala in panchina, nonostante una breve parentesi dal 1938 al 1948. Tre stagioni in B, poi il primo salto nella massima serie nel 2003, al termine di una cavalcata trionfale guidata da Giuseppe Papadopulo. La squadra mantiene la categoria per 6 stagioni consecutive, lottando ogni anno nelle posizioni più calde della classifica. Il Siena torna in B nel 2010, anno dell’approdo in società dell’imprenditore edile romano Massimo Mezzaroma. La massima serie viene riconquistata dopo una sola stagione di purgatorio, grazie al campionato fenomenale dei ragazzi di Antonio Conte. Su quel gruppo tuttavia spunteranno alcune ombre relative al calcio scommesse, venute alla luce nei processi della scorsa primavera. La scorsa stagione la squadra viene affidata Giuseppe Sannino, reduce dai playoff di B con il Varese, e capace di centrare una salvezza con un organico di medio basso livello. La “chicca” è la semifinale di Coppa Italia, persa per un soffio con il Napoli nel doppio confronto (2-1; 0-2).

CURIOSITÁ – La prima gara della sua storia in Serie A, il 31 agosto del 2003, la vide opposta al Perugia di Serse Cosmi, attualmente al timone della squadra. Nel 2004-05 la squadra chiuse il campionato senza neanche un rigore a favore. Il presidente Massimo Mezzaroma non ha mai nascosto la sua fede giallorossa, pur essendo imparentato con Claudio Lotito: il padre Pietro, infatti, è fratello di Gianni, padre della moglie di Lotito, Cristina. Il ds del Siena Stefano Antonelli ha dichiarato più volte la sua fede biancoceleste. Il primo ingaggio importante di Cosmi, nel Perugia di Gaucci, era di 150 milioni di lire. Il simbolo del Siena è la lupa che allatta i gemelli Senio ed Ascanio, ed è anche il simbolo che da sempre rappresenta la città. Il record di presenze appartiene a Simone Vergassola (289), mentre il bomber più prolifico è Massimo Maccarone con 49 reti. Abdoulay Konko ha collezionato 14 gettoni e un gol con la maglia del Siena nel 2006-07.

SQUADRA Cosmi opta per un 3-4-2-1 che in fase difensiva mostra chiaramente una linea a cinque. I pali sono difesi da Pegolo, portiere con tanti anni di cadetteria alle spalle. Il muro difensivo è composto dal portoghese Neto (esordiente), l’esperto Paci e il brasiliano Felipe, promessa mai esplosa dai tempi di Udine. Sugli esterni all’estro del folletto Sestu viene contrapposto l’equilibrio di Del Grosso maggiormente dedito alla fase difensiva. In mezzo al campo il mancino fatato di D’Agostino garantisce circolazione della palla e punizioni al bacio, mentre Vergassola è il classico combattente di mediana che non disdegna l’appuntamento con il gol. In avanti l’infortunio del “russo” Rosina lancia il “moderato” Valiani al fianco del più offensivo Ze Eduardo, che in estate aveva rifiutato un provino al Milan perché irrispettoso nei suoi confronti. Perno centrale è l’inossidabile Calaiò, autore di due reti in questo primo scorcio di stagione.

BONUS&MALUS Dal lato sinistro dell’attacco biancoceleste possono nascere i maggiori pericoli. Sestu è un elemento offensivo, nasce trequartista e si sgancia spesso per sortite offensive. La difesa bianconera dovrà esser abile a scalare con le diagonali anche perché da quella parte il portoghese Neto potrebbe mostrare la sua inesperienza nell’uno contro uno, in opposizione al Lulic, al Mauri, all’Ederson di turno. La mediana bianconera vanta buoni piedi, ma pochi muscoli, può diventare un fattore importante contro i mastini della Lazio. Per contro la posizione dei trequartisti può mettere in difficoltà la Lazio: Valiani agisce da regista avanzato, con il compito di servire le punte ma soprattutto di contrastare in prima battuta l’avvio dell’azione biancoceleste; Ze Eduardo invece tende a dialogare con Calaiò e ad operare una sorta di elastico sfruttando le ottime sponde aeree di Calaiò per dare profondità all’azione, affidandosi alla sua buona tecnica. Gli intermedi di centrocampo di Petkovic dovranno prestare attenzione e scalare posizione per non costringere i centrali difensivi ad uscire troppe, concedendo quindi metri all’implacabile Calaiò.

OCCHIO A… – Il Siena non vanta individualità importanti, la sua forza è il gruppo, tuttavia il giocatore segnalato in forma smagliante è sicuramente Emanuele Calaiò. La scorsa stagione ha timbrato il cartellino in 12 occasioni, quella precedente 18, trascinando la squadra alla promozione. Se riesce a ricevere palla nelle condizioni giuste, spalle alla porta o con un cross ben calibrato può diventare letale. Pecca in rapidità, ma nel gioco aereo è tra gli attaccanti più validi del nostro campionato. Passatore sottovalutato, fondamentale nel gioco di sponda.

PROBABILE FORMAZIONE – (3-4-2-1): Pegolo; Neto, Paci, Felipe; Sestu, D’Agostino Vergassola, Del Grosso; Valiani, Ze Eduardo; Calaiò. All.: Cosmi.

[Davide Capogrossi – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]