Un gol allo scadere di Pazzini tiene accesa la speranza: a Brema, Samp sconfitta 3-1

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Un po’ l’inesperienza, un po’ la sfortuna e la Samp cade al Weserstadion di Brema sotto i colpi di un buon Werder si, ma non irresistibile. Un 3 -1 che non ci fa disperare del tutto, anzi alla luce di ciò che di bello i ragazzi hanno fatto vedere, ci fa ben sperare per la gara di ritorno a Marassi in programma tra sei giorni.

Samp che schiera il tradizionale 4-4-2, con Curci tra i pali. Volta schierato a sorpresa a destra e Ziegler a sinistra. Centrali giocano Lucchini e Gastaldello. A centrocampo da destra verso sinistra troviamo Semioli, Palombo, Tissone (che ha vinto il ballottaggio con Poli) e Mannini. Davanti i due ragazzi terribili: Cassano e Pazzini.

Pronti via e prima occasione di marca blucerchiata: Pazzini ben servito da Palombo, pregevole lo schema su punizione, mette a lato di un niente. Passano 11 minuti e ancora il Pazzo in fuorigioco millimetrico scaraventa in porta, gol giustamente annullato. Al quarto d’ora Curci respinge bene di pugno un tiro di Hunt, mentre di testa da distanza ravvicinata Almeida scheggia la parte superiore della traversa: Samp un po’ in difficoltà.

Il tempo si conclude con un bel tiro di Bargfrede ben parato da Curci. Un primo tempo giocato a buoni ritmi si conlcude quindi a reti inviolate. La ripresa si apre all’insegna dei padroni di casa: dopo cinque minuti Fritz, su errore in disimpegno di Tissone, estrae dal cilindro un gol meraviglioso che non lascia scampo al nostro portiere.

La Samp è in barca al nono Hunt calcia di poco a lato. Intanto Di Carlo richiama in panchina Tissone, al suo posto Poli, ed al quarto d’ora la Samp reagisce con una bell’azione corale conclusa da Pazzini, ma il suo tiro con la punta del piede impatta contro il palo, peccato.

Al diciannovesimo secondo cambio per la Samp: dentro Guberti, fuori Mannini per dar maggior spinta, ma al ventiduesimo leggerezza di Lucchini che trattiene leggermente in area su Prodl che si lascia andare in una sceneggiata eccessiva: calcio di rigore ed espulsione del difensore.

Dagli undici metri Frings non sbaglia. I doriani trascinati comunque da un gran Palombo sempre più capitano, sbanda troppo e due minuti dopo Pizarro rischia di chiudere i giochi, ma i tedeschi, ed un arbitro che usa due pesi e due misure, non hanno fatto i conti con il cuore Samp: al trentaduesimo Guberti calcia di poco a lato ed al novantesimo preciso Stankevicius, subentrato a Semioli, pesca in area il Pazzo che di testa stavolta non sbaglia e realizza il gol che ci tiene vivi.

Adesso tutti a Marassi perchè l’impresa è ardua, ma non impossibile. La qualificazione è appesa ad un filo e noi a quel filo ci dobbiamo agrappare con tutte le nostre forze, per raggiungere tutti insieme più che mai un sogno chiamato girone di Champions League.

[Andrea Piras – Fonte: www.sampdorianews.net]