Verona battuto ed è record in trasferta

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Grande grande goduria. Primato in classifica confermato, quinta trasferta consecutiva vincente, mai era accaduto nella storia granata, e nessuna sconfitta dopo nove giornate. C’è quasi da essere storditi. I meriti vanno attribuiti a tutti: a Petrachi che ha caldeggiato l’ingaggio di Ventura; a Cairo che ha dato retta al suo direttore sportivo e poi ha assecondato parecchio l’allenatore comprando i calciatori che servivano e non cedendo Ogbonna e Bianchi; a Ventura che ha saputo ridare un’anima a tutto l’ambiente e ha preteso i giocatori giusti per la sua concezione di gioco, insegnando loro cosa dovevano fare in campo; ai giocatori che hanno seguito il loro mister. I tifosi possono finalmente gonfiare il petto e dire: io sono del Toro e la mia squadra è forte. Ma chi lo avrebbe mai detto fino a poco tempo fa, siamo sinceri proprio nessuno.

La trasferta di Verona, oltre al risultato ha evidenziato, che il Torino mentalmente c’è a prescindere dal fatto che la partita non sia stata delle più esaltanti per quel che concerne il gioco: ritmo blando; Verona mai particolarmente aggressivo – forse anche per l’assenza di Gomez alla quale però faceva da contraltare quella di Ogbonna per i granata – che ha provato a pareggiare ma non è praticamente mai stato veramente pericoloso nel tiro finale; granata che hanno badato più alla concretezza che al bel calcio. Da questa partita emerge chiaramente che il Torino non ha patito l’assenza del suo gioiello più prezioso, Ogbonna, infatti ha eretto un muro quasi invalicabile davanti alla difesa e Pratali, a parte qualche incertezza iniziale, non ha fatto rimpiangere Angelo, impegnato con la Nazionale di Prandelli.

E qui c’è una doverosa parentesi da aprire: ora Cairo non pensi che il Toro può fare a meno di Ogbonna e quindi intavoli trattative per venderlo e guadagnare tanti soldi. Sia ben chiaro che al Torino Ogbonna serve per tornare in A, ma soprattutto per avere una squadra competitiva nella massima divisione. Difensori centrali forti come lui non se ne contano tanti neppure in serie A e quelli che sono forti costano carissimi, sicuramente molto di più di un aumento di stipendio e di un allungamento del contratto di Ogbonna. Detto questo torniamo alla partita.

E’ emerso chiaramente anche, seppur sul finire del primo tempo i granata si siano rilassati forti del due a zero e siano stati subito castigati da Abbate, che non si sono scomposti, in fin dei conti continuavano a vincere, e nel secondo tempo sono scesi in campo con la stessa tranquillità che avevano dimostrato nei primi quaranta minuti controllando l’andamento della gara, predominando nel possesso palla e mettendo al sicuro il risultato con la terza rete.

Altra nota positiva della vittoria sul Verona è stata che gli attaccanti granata continuano a segnare: Bianchi si conferma il bomber da trasferta, infatti ha segnato ad Ascoli, a Vicenza, a Genova con la Samp e oggi; Sgrigna all’apparenza sembra il più defilato degli attaccanti, ma è utilissimo nei movimenti e ci prova sempre a mettere il suo sigillo; Ebagua con il suo fisico imponente e la sua esuberanza è sempre un cliente scomodissimo per le difese avversarie. Ma non sono stati solo gli attaccanti a fare la gara. Iori ormai è una certezza capace di impostare e di supportare gli attaccanti, suo l’assist per Sgrigna, e di coprire quando gli avversari attaccano. Basha anche lui dà importanti garanzie in mezzo al campo. Darmian, sarà pur giovane, ma dalle sue parti difficilmente si passa. Parisi fa dell’esperienza la sua arma migliore. Pratali, gioca poche volte, ma si fa trovare pronto quando serve. Di Cesare rispetto allo scorso anno è cresciuto tantissimo. Surraco pian piano sta entrando in forma e a tratti fa vedere le sue doti; oggi i granata hanno giocato meno sulle fasce e quindi gli esterni hanno avuto meno opportunità di mettersi in mostra. Antenucci si sacrifica a fare l’esterno e di tanto in tanto prova il tiro. Coppola sarà anche un po’ lento nel dare il via all’azione, si è anche beccato l’ammonizione per questo, ma giornata dopo giornata aumenta la sua sicurezza fra i pali, nella ripresa al 37’ su Abbate, al 38’ su Berrettoni e al 42’ di nuovo su Abbate è attento e non si fa sorprendere. Verdi e D’Ambrosio, entrati nel finale al posto rispettivamente di Surraco e Antenucci, non hanno avuto il tempo per dare il loro contributo, anche se Simone ha provato il tiro finito sull’esterno della rete.

Rimanere con i piedi per terra è sempre più difficile, l’entusiasmo è alle stelle e dopo anni di umiliazioni essere su di giri è più che giustificato. Tutti sanno che prima o poi una battuta d’arresto è inevitabile, ma tutti vogliono che avvenga il più tardi possibile. Sabato prossimo alle 15 all’Olimpico arriva la neo promossa Juve Stabia, già il nome stuzzica la mente e rievoca ben altre sfide, il popolo granata ha un’immensa voglia di vedere giocare i suoi beniamini e di godere. Ventura e i giocatori sono avvisati.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]