Viola, mercato di gennaio: gli ultimi top e flop

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logo-fiorentinaSe la sessione invernale di mercato si chiama di riparazione un motivo, o forse di più, c’è. Si cerca in un mese di colmare le lacune e di vendere i giocatori non più utili alla propria causa. Il tutto con cifre spesso folli e acquisti dell’ultimo minuto. La storia della Fiorentina durante l’era Della Valle in questo senso è sempre stata ricca di operazioni in entrata ed in uscita fino dalla prima occasione dell’ormai lontanissimo 2003 quando la Florentia Viola (fisiologico qualche prurito quando si pronuncia questo nome) fu rinforzata tra gli altri con gli acquisti di Bismark, Ariatti, Diamanti e Maspero. Negli stessi giorni lasciò Firenze quell’attaccante dal nome simpatico che andò a vincere altrove raggiungendo la Nazionale: Quagliarella. La stagione successiva la squadra fu allestita per la Serie C1 ma per via del ripescaggio si ritrovò in Serie B e pertanto gli acquisti migliori arrivarono nel mercato che mai fu più riparatorio. In riva all’Arno giunsero giocatori come Viali, Piangerelli, Fantini e l’attuale DS del Pescara Delli Carri.

Lasciò i compagni Comotto salvò poi essere riacquistato in futuro dalla famiglia Della Valle. La sessione del 2005 è fino ad oggi quella maggiormente dispendiosa: in viola arrivarono, oltre Marco Donadel, Bojinov e Pazzini per i quali la società elargì circa 20 milioni di €. L’anno seguente con Corvino in regia arrivarono il “gatto” Lobont e Luis Jimenez dalla Ternana oltre che il difensore Kroldrup. Soltanto un anno dopo arriva ad indossare la casacca viola il centrocampista del Basilea Zdravko Kuzmanović mentre Lobont farà il suo ritorno in patria. Il mercato di riparazione del 2008 non fu tra i più rosei, l’acquisto che maggiormente si ricorda è quello di Papa Waigo, esterno senegalese rimasto nel cuore dei tifosi viola per la grande prestazione contro la Juventus a Torino dove i viola si imposero 2-3. Nella stessa sessione lasciò Firenze l’esterno basso Balzaretti.

Si arriva così all’inizio della fase della sciagura degli acquisti per il reparto offensivo che Pradè è chiamato a smentire: nel 2009 arrivò Emiliano Bonazzoli mentre partirono Osvaldo e Pazzini. E’ il 2010 il protagonista degli acquisti invernali maggiormente sbagliati. Eccezion fatta per Ljajic a Firenze arrivarono Felipe, Bolatti e Keirrison. In quei giorni salutò la comitiva un’altra punta poco rimpianta nella città del giglio: Josè Ignacio Castillo. Insieme a lui partirono due capitani come Jorgensen e Dainelli, il primo tornò in Danimarca mentre il secondo approdò al Genoa. Si arriva al Gennaio 2011 quando a Firenze giungono Valon Behrami e il portiere brasiliano Neto oltre che il giovane Salifu, oggi in prestito al Catania. Lo scorso anno vede Corvino dirigere per l’ultima volta le operazioni di mercato della Fiorentina. Olivera dal Lecce e Amauri dalla Juventus i nuovi acquisti per rinforzare la rosa e l’arrivo sfumato per questione di minuti di Mounir El Hamdaoui. La cessione più importante fu senza dubbio quella di Alberto Gilardino, bomber dalla “luce ormai spenta” a detta di Delio Rossi. Un quadro non molto incoraggiante per Pradè e Macia che tuttavia hanno già mostrato che per questa Fiorentina non esiste niente di impossibile.

[Stefano Rossi – Fonte: www.violanews.com]