Vulpis: “Con l’addio di Profumo possibile rallentamento nella cessione della Roma. Alemanno ha informazioni importanti”

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“Profumo non si è dimesso? Si tratta solo di un braccio di ferro sulla buonuscita con l’azienda. Un po’ come era successo ai tempi di Matteo Arpe e Cesare Geronzi in Banca di Roma. In Unicredit c’è stato uno scontro interno tra alcuni soci e l’ad Profumo sulla crescita dei libici all’interno della banca, e questo ha portato a una rottura che era già in luce da alcuni mesi. La vendita della Roma però è un processo che andrà avanti sempre e comunque.

Non ci sono motivi per bloccarlo anche se in UniCredit per le difficoltà interne che sta vivendo – sta andando verso l‘estromissione di un uomo che è stato a capo dell’istituto di credito per tanti anni – cambieranno una serie di poltrone e dovrà essere nominato un nuovo amministratore delegato. E sono delle priorità che vengono prima di altre situazioni, come appunto l’As Roma ed è possibile un rallentamento della cessione del club. Ci può essere un rallentamento, ma questo non vuole dire che non verrà più venduta, ma solo che la vicenda potrà concludersi tra un mese, due mesi, tre mesi … L’interessamento degli americani ? Non ho elementi di riflessione e non capisco come questa notizia sia arrivata sulla stampa italiana.

Faccio una ragionamento: chi non è interessato alla Roma? Li abbiamo detti tutti, dal russo al libico, agli arabi … stiamo esagerando. Non credo proprio che il proprietario di Banana Republic possa essere il prossimo presidente della Roma. Il fatto che l’informativa sulla vendita della Roma sia finita sui loro tavoli non vuol dire che un imprenditore americano poi compri la società. Per rilanciare questo marchio sotto il profilo sportivo ci vogliono eccellenze a livello di marketing e una somma tra i 300-400 mln in 2-3 anni. Io non vedo imprenditori in grado in questo momento di investire queste somme. Siamo in una fase di economia disastrosa, i soldi sono finiti e lo si vede anche a livello di finanza pubblica, in una situazione del genere chi è che si mette a spendere dei soldi per una squadra sportiva?

Oggi i club investono solo nell’acquisto dei giocatori, a cominciare dai campioni d Italia, l’inter. L’unico che ha liquidità a livello italiano è Francesco Caltagirone, che però ha sempre ribadito di non essere interessato ad acquistare l’As Roma. Se uno segue per logica quello che ha detto il sindaco della capitale Gianni Alemanno, e cioè che entro ottobre si potrà dire chi sarà l’acquirente della Roma, ed ottobre è praticamente domani, secondo voi è normale che un acquirente su una società quotata in borsa non faccia una due diligence come si deve?

E i tempi per farla non coincidono con quelli prospettati da Alemanno: se non viene fatta la due diligence può essere solo che ciò preluda all’arrivo di un fondo sovrano straniero, libico, indiano, americano o emiratino che sia, un fondo con liquidità tale che entrerebbe nella Roma e solo successivamente si farebbe i suoi conti. La seconda ipotesi è che questo asset possa essere svenduto, cioè venduto a un prezzo basso e in breve tempo. Comunque credo che la data di fine ottobre sarà un spartiacque e ipotizzo che Alemanno abbia delle informazioni importanti che i giornalisti romani non hanno. In attesa anche degli sviluppi in UniCredit, dove prima dovrà tornare la calma e si dovrà trovare un nuovo timoniere”.

[Giulia Spiniello – Fonte: www.vocegiallorossa.it]