10° giornata Serie A: prevale il segno uno, chi sale, chi scende …

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In attesa del posticipo tra Genoa e Fiorentina, sono 32 le reti siglate in questo turno infrasettimanale della serie A: 12 le hanno segnate le formazioni impegnate in trasferta. A prevalere è stato il segno 1:  Sei vittorie interne, tre pareggi, nessun successo esterno. Singolare osservare come su tre campi a passar in vantaggio sia stata la formazione ospite, poi ripresa in una occasione e superata in altre due (Parma e Inter). Due le doppiette, quella di Nené (Cagliari) e Di Natale (Udinese). L’Is Arenas il campo in cui si è segnato di più, 6 reti, Pegolo, portiere del Siena, l’estremo difensore più battuto della giornata.

Il Catania
C’è chi dice che l’importante, alla fine dei giochi, fosse comunque venir via da quella quota undici che tanta “sfortuna” ha attirato e che rischiava d’esser un po’ come la carta moschicida rivelatasi quota 10 per la Sampdoria, sconfitta per la quinta volta di fila ed anche stavolta in virtù di decisioni ed interpretazioni arbitrarie del regolamento. Un passo avanti per i rossazzurri significa il raggiungimento di quota 12, a cui, piazzando alcuni risultati inattesi, è giunta quest’oggi anche l’Atalanta di Colantuono mentre il sorprendente Cagliari, dismesso Ficcadenti, vola addirittura sopra il Catania dimostrando l’imprevedibilità del campionato e dimostrandosi scheggia impazzita della fase centrale del girone d’andata.

Il prossimo avversario
La Lazio di Petkovic stenta non poco contro il Torino. Sono i granata a passare in vantaggio ed i biancocelesti riescono a venir a capo della situazione solo dopo non poca sofferenza. Nel finale clamoroso goal mancato da Rocchi ed ammonizione per Klose che, diffidato, salterà la sfida contro il Catania.

Chi sale
L’Inter, che giovandosi della sconfitta del Napoli e del mestiere di Milito riesce a venir fuori da una situazione complicata. In svantaggio, dà una svolta alla gara guadagnandosi rigore, espulsione e pareggio nel giro di pochi secondo. Poi è tutto più facile quando gli assistenti si dimenticano la regola del fuorigioco. A farne le spese, ieri il Catania, oggi la Sampdoria. Sale anche il Parma che dimostra tutta la propria solidità difensiva vincendo lo scontro diretto che lo porta sopra la Roma ed a pari con la Fiorentina. Nell’acquitrinio del Tardini la Roma, dopo esser passata in vantaggio, affonda tra le proteste di Zeman. Il successo del Chievo sul Pescara solleva i gialloblu dalla profonda zona rossa che si sposta in avanti d’un punto.

Chi resta in equilibrio
I soliti “imbattibili” che solo a tempo scaduto trovano contro il Bologna la rete d’una vittoria ormai insperata ma che “ai punti” avrebbero comunque meritato in ogni caso, ormai si sa. Primo posto stabile quindi per la banda bianconera, quarto per la Lazio, fermata all’Olimpico dal Torino. Siena e Bologna non si muovo dal fondo della classifica.

Chi scende
Il Palermo patisce col terzultimo posto il pareggio subito in casa, dal Milan, che sotto di due reti è riuscito a rimontare nell’anticipo del martedì. Giù anche il Pescara come la Sampdoria ed il Napoli che perdendo a Bergamo si vede scalzato al secondo posto dalla banda Stramaccioni.

La Classifica
Il Catania resta distanziato di quattro lunghezza dalla zona retrocessione mentre i punti in negativo dal quinto posto resterebbero tre solo in caso di sconfitta della Fiorentina a Marassi. In caso contrario salirebbero a sei, una mini fuga insomma. Nel gruppone centrale, gli etnei hanno cinque squadre a portata di vittoria e da altrettante sono inseguite a tiro di tre punti.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]