Cesena: la salvezza è lontana, ma non è ancora utopia

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Tre premesse doverose.

La prima. Questo Cesena ha delle gravi lacune strutturali in ogni reparto.

La seconda. Ficcadenti, in queste prime quindici giornate, non ha commesso patacate così colossali come qualcuno può pensare.

La terza. Siccome amo il Cesena, spero vivamente che lo stesso Ficcadenti, il prossimo 18 dicembre, rifili tre gol al Cagliari e possa così cominciare la sua corsa (decisiva) verso la salvezza.

Bene, esaurite queste tre premesse, devo dirvi che io, Ficcadenti, domenica scorsa dopo il derby perso col Bologna, lo avrei mandato a casa. Segato. Trombato. Esonerato. Usate voi il termine che volete, tanto il succo, signori miei, non cambia di una virgola. Perché lo avrei fatto? Semplice, perché a condannare il grintoso trainer di Fermo (e credetemi, l’attuale condottiero bianconero ha molta più grinta di quanto voi possiate pensare..) sono i freddi numeri della matematica. Dodici punti totali raccolti in quindici giornate. Cinque mattoncini incamerati nelle ultime dodici uscite (in media 0,42 punti a gara!!). Serve altro? Guardate che, nel calcio, la matematica è tutto. O quasi.

Ok, il Bari sta peggio. Ok, il Cesena ha fatto gli stessi punti di Brescia e Lecce. E allora? Non si può guardare sempre al peggio. Anche perché, più il tempo passa, più le altre pericolanti prendono il volo (visto il Parma? Visto il pur ‘disastrato’ Bologna?). Insomma, a mio avviso, questa squadra, avrebbe avuto bisogno di una scossa immediata. Di un nuovo ‘motivatore’. Per dieci, cento, mille ragioni. C’è poi chi dice che i soldi che si risparmieranno (forse) con la conferma di Ficcadenti, si potranno investire nel prossimo mercato di gennaio. Ma questo, perdonatemi, è un discorso che mi lascia di sasso. Perché se stiamo a guardare a queste cose, allora, possiamo davvero chiudere baracca e burattini e pensare al prossimo campionato di serie B.

Detto questo, per finire, altre tre cose importanti. Importantissime.

La prima. Contro il Cagliari mi aspetto davvero di non rivedere più in campo Benalouane ed Appiah.

La seconda. Sempre contro il Cagliari mi aspetto di rivedere invece schierato dal primo minuto il granitico Lauro (uno che magari non sa dare del ‘tu’ al pallone, ma che quando c’è da rischiare non tira mai la gamba indietro).

La terza. Con il Cagliari voglio vedere un Cesena tutto ‘grinta e sostanza’. Perché quella, signori miei, sarà (davvero) la Partita.

Serve altro? Direi proprio di no. Forza caro ‘vecchio’ Cavalluccio! La salvezza è lontana. Ma, per fortuna, non è ancora utopia.

[Flavio Bertozzi – Fonte: www.tuttocesena.it]