Fiorentina-Milan: l’analisi tattica

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logo-serieaLa sfida del Franchi termina con un 2 a 2 che può essere interpretato da molti punti di vista: occasione persa, dal momento che i rossoneri si erano portati sul 2 a 0, risultato che va meglio a conti fatti al Milan che tiene a distanza la Fiorentina in classifica oppure corsa al secondo posto che se non è del tutto compromessa, ora è decisamente più complicata causa la contemporanea vittoria del Napoli sul Genoa.

Dal punto di vista del gioco, la gara dei rossoneri si divide in due: dopo un avvio dove la Fiorentina ha giocato da padrona di casa, il Milan trova il gol grazie ad un’azione caparbia di Montolivo, bravissimo a non attenuare il pressing su Pizarro ed a sradicargli il pallone, infilando poi Viviano con un tiro di precisione chirurgica. Galvanizzato dal gol, il Milan gioca un primo tempo tutto sommato buono e trova il raddoppio nella ripresa con Flamini, ma da lì in poi comincia un’altra gara. Il baricentro rossonero si abbassa troppo: la squadra di Allegri che si trova sopra di due gol e in superiorità numerica concede alla Fiorentina di fare la partita, subendo una rimonta che può essere interpretata come un rilassamento psicologico della squadra, probabilmente convinta che si trattava di gestire il vantaggio da lì alla fine, oppure come un calo fisico dei rossoneri, che per la verità si era già intravisto in alcune fasi della sfida contro il Chievo Verona. In ogni caso, ci sarà del materiale su cui lavorare per Massimiliano Allegri in vista della sfida contro il Napoli.

Inutile dire che l’arbitraggio di Tagliavento ha inciso sull’esito della partita: analizzeremo più avanti gli episodi che hanno visto protagonista il fischietto, ma vogliamo chiarire che gli errori dell’arbitro, che a nostro avviso hanno penalizzato sia la squadra viola che il Milan, non devono essere interpretati come un alibi per la squadra di Allegri: sul 2 a 0 e in 11 contro 10 una grande squadra deve assolutamente portare a casa i tre punti.

TUTTI GLI EPISODI CHE HANNO DECISO LA PARTITA

– Il primo tempo rossonero è stato molto positivo e la partita della retroguardia rossonera è ottima: sopratutto Mexes ha giocato una prima frazione abbondantemente sopra la sufficienza, marcando con puntualità gli avanti avversari e concedendo molto poco alla squadra padrone di casa.

– L’espulsione di Tomovic per una presunta gomitata su El Sharaawy è molto generosa: il difensore della Fiorentina allarga le braccia e colpisce l’avversario ma dai replay appare chiaro che nel gesto non vi è alcuna volontarietà. Era un fallo per cui già il giallo si sarebbe potuto considerare una punizione eccessiva. Molto probabilmente però Tagliavento rivede l’episodio nell’intervallo e per spirito di compensazione nel secondo tempo concede un primo rigore alla Fiorentina altrettanto generoso, mentre il secondo penalty si poteva fischiare ma andava fatto ribattere, in quanto Pizarro si ferma durante la rincorsa. Insomma, non parleremmo di un arbitraggio favorevole ad una squadra piuttosto che all’altra, ma semplicemente di un arbitraggio nel complesso molto al di sotto della sufficienza che finisce con il condizionare la gara e forse anche quelle successive: il giallo a Balotelli, visibilmente innervosito dall’andamento dell’incontro, potrebbe privare il Milan del proprio centravanti per le due delicatissime sfide successive.

– Come già detto, il baricentro del Milan nel secondo tempo è stato troppo basso: in questo modo la squadra rossonera ha permesso al centrocampo della Fiorentina di prendere in mano le redini del gioco e di poter giocare senza la necessaria pressione che si era vista nel primo tempo. Avevamo detto alla vigilia che la sfida si sarebbe decisa a centrocampo e così è stato: un centrocampo come quello viola non va sottovalutato e va affrontato apportando un’elevata pressione per tutti i 90 di gioco.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]