Genoa-Catania 0-2: Maran le azzecca tutte, i siciliani prendono il volo

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GENOVA – Inverno freddo in quel di Genova. Tira il vento, gelido. I gradi ruotano intorno allo zero: clima non abituale per l’Elefante. Maran deve rinunciare a Marchese, colto da un virus influenzale, Almiron, acciaccato, e agli squalificati Legrottaglie e Lodi. In campo manda il suo solito 4-3-3 con Spolli-Bellusci centrali e Alvarez-Capuano sulle fasce, un centrocampo inedito con Paglialunga, Izco e Castro. Davanti il solito terzetto delle meraviglie. Il Genoa è al completo e mister Del Neri opta per un undici a trazione anteriore con Olivera a supporto della coppia pesante Immobile-Borriello. Matuzalem in regia del 4-3-1-2 rossoblu.

Che faccia freddo lo si denota anche dalla durata del riscaldamento delle due squadre. Circa 20 minuti a testa, lo stretto indispensabile per entrare in temperatura, poi corsa verso gli spogliatoi. Con l’Udinese sconfitta a Torino e la Fiorentina bloccata dal Napoli, far punti a Marassi è una ghiotta occasione. Già, a Marassi, dove il Catania da quando è in massima serie non ha mai vinto.

Bergessio colpisce a freddo

Rossazzurri in casacca bianca, Genoa con la prima maglia rossoblu. Pronti via ed il grifone è subito pericoloso con un’incornata di Borriello che si spegne sul fondo. Passano poco più di 200 secondi e Barrientos si inventa un assist a scavalcare per Gomez, partito sul filo del fuorigioco. La difesa del Genoa è impreparata e il Papu non deve far altro  che appoggiare per un liberissimo Bergessio che a porta vuota insacca. La reazione del Genoa è veemente. Sulla fascia di Capuano scatta ancora Immobile, bruciando tutti, mette in mezzo dove Borriello fallisce un gol fatto. L’attaccante campano sbaglia appoggiando di sinistro. Un inizio migliore non poteva esistere soprattutto sul piano della fortuna.

A centrocampo la squadra di casa si fa sentire e pressa bene. Ma in fase di costruzione c’è molta imprecisione. Castro e Paglialunga provano a recuperare palloni per le ripartenze vanificate però da un eccesso di leziosità.

Il Genoa comincia a stazionare nella trequarti rossazzurra, mai pericoloso. Paglialunga e Izco continuano il lavoro di rottura del gioco e sull’ennesima ripartenza favoriscono Gomez steso da Matuzalem. Primo giallo al 18’. Al 20’ il primo tiro in porta genoano è di Olivera, Andujar blocca senza patemi. Tre minuti più tardi è più difficile l’intervento per l’estremo difensore rossazzurro che mette in corner sull’inzuccata precisa di Borriello.  La squadra di Maran soffre in particolare sull’asse Capuano-Gomez. Le azioni e i cross nascono tutte da quel lato. Bergessio viene ammonito per un salto a gomito alto.

Difesa attenta, Grifone appannato

Kucka giganteggia in mezzo al campo ben coadiuvato da Matuzalem ma il Genoa sembra non riuscire a pungere arrivato ai sedici metri: merito soprattutto della coppia Bellusci-Spolli che arginano bene gli inserimenti degli attaccanti genoani. Al 31’ il funambolismo di Barrientos regala a Castro un’incursione in area. L’argentino è indeciso tra il tiro e il cross e paga l’indecisione perché il cross finale che viene fuori grazia la disattenta difesa rossoblu. Matuzalem ha una marcia in più. Al 37’ un suo slalom produce una punizione dai 25 metri, sugli sviluppi della quale Kucka è impreciso e  spedisce alto.

A pochi minuti dalla chiusura del primo tempo. Immobile spara a lato da posizione centrale. Il primo tempo si chiude con un minuto di recupero nel quale il Genoa guadagna due angoli ma non crea pericoli alla porta di Andujar. Tutti a prendere un “tè caldo”.

Ripresa

Rientrano in campo gli stessi ventidue. Il freddo riaccompagna i temi del match e per Andujar sono subito brividi. Immobile si incunea. Spolli lo anticipa ma il pallone pericolosamente prosegue la sua corsa verso la porta di Andujar che sembra battuto. Il palo salva lui e il risultato. Sampirisi dall’altro lato combina l’ennesimo pasticcio della giornata e permette a Gomez di battere da posizione defilata un fendente che costringe Frey al corner. Beccato dal pubblico, il siciliano viene sostituito da Marco Rossi.

Al 57’ minuto, dopo l’ennesimo lancio sbagliato, Olivera lascia il posto a Floro Flores. Il Genoa diventa a trazione anteriore: è 3-4-3. Il tema della partita però apparentemente non cambia. Il Genoa porta palla e prova ad offendere ma l’ultimo passaggio è sempre intercettato dalla difesa o bloccato da Andujar. Piccoli accenni di nervosismo affiorano quando inspiegabilmente Manfredini chiede il secondo giallo di Bergessio su un contrasto di gioco.

A centrocampo gli errori sono numerosi, a causa del freddo e dei primi segnali di mancata lucidità. Per questo motivo, al 68’, Maran toglie un generoso Paglialunga e lo sostituisce con Biagianti. Un minuto dopo Bellusci devia in angolo di braccio. Per Rizzoli il tocco è involontario e solo corner.

Carte scoperte

L’ultima carte di Del Neri è Nadarevic. Fuori Immobile, il Grifone torna al 4-4-2. Il Catania continua a difendere bene. Sale in cattedra anche Capuano che è più convinto e concentrato rispetto al primo tempo.

Il minuto 73 può chiudere la storia del match. Gomez, ispiratissimo, si inventa un passaggio a scavalcare e la difesa rossoblu sbaglia l’ennesimo fuorigioco. Bergessio ha una ghiottissima chance per raddoppiare e chiudere l’incontro ma è lento ad addomesticare il pallone. Uno contro uno con Frey si lascia ipnotizzare e non capitalizza. A dieci minuti dalla fine, Il Papu, stanchissimo alza bandiera bianca: entra Ricchiuti. Proprio sui piedi del piccolo argentino c’è la seconda clamorosa occasione per chiuderla. Izco si invola sulla fascia destra, ne scarta due e mette dietro per Adrian. La troppa sicurezza o l’imprecisione negano a lui e al Catania la gioia del raddoppio.

Le squadre sono molto provate e gli errori non si contano più. Lenti e fermi i giocatori del Genoa si affidano ad azioni confusionarie. Il Genopa è ccome un pugile stanco alle corde e il Catania è pronto a buttarlo giù. Izco è il miglior attore protagonista e si produce nel suo repertorio classico. Palla rubata, ripartenza e assist. Raccoglie il Pitu che di precisione appoggia un rasoterra che dalla destra si infila alle spalle di Frey. Apoteosi, Marassi espugnato. Izco, il capitano, meriterebbe il gol alla fine che però non arriva

Il Catania che non ti aspetti, quello delle tante assenze, quello senza Lodi, Almiron e Legrottaglie è grande al cospetto di un piccolo, piccolissimo Genoa. Maran stravince la sua sfida con Del Neri azzeccando tutte le mosse e in un sol boccone scavalca Udinese e Parma. Il Catania spiega le sue ali in un gelido pomeriggio invernale, spazza le nuvole e si proietta in avanti. Promossi tutti. Un ottimo modo per prepararsi a riabbracciare Montella.

[Federico Caliri – Fonte: www.mondocatania.com]