I numeri del match – Rossoblù a caccia della ‘svolta’

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Archiviato il pareggio interno contro il Bologna, il Cagliari si prepara alla difficile trasferta di Catania con l’animo della squadra ancora alla ricerca di un’identità. Non solo per via delle assenze (certe quelle di Nainggolan, Nenè, Astori ed El Kabir, in forte dubbio Biondini, affaticati Ibarbo e Rui Sampaio) che ne snatureranno non poco l’ideale undici titolare, quanto perché – se ce ne fosse ancora bisogno – l’ultima sfida interna ha ulteriormente palesato i limiti di una compagine che vive un sempre più tormentato rapporto col gol. Non foss’altro che, con il rigore trasformato all’80esimo, Daniele Conti  – non certo un bomber di razza – è diventato il nuovo capocannoniere della squadra.

MARCATURE COL CONTAGOCCE – A sostegno del non esaltante quadro della situazione arrivano i freddi numeri: il Cagliari ha totalizzato appena 11 gol, di cui appena 5 provenienti da elementi del reparto avanzato, a fronte dei 13 subiti. Non solo, l’ultima realizzazione casalinga ha interrotto un’astinenza che durava da ben 2 mesi e 10 giorni quando, al Sant’Elia, fu il Novara a cadere sotto i colpi di Larrivey e Thiago Ribeiro. Il panorama resta tuttavia desolante: sono infatti appena 3 le marcature totali messe a segno tra le mura amiche (5 quelle subite). È dunque in trasferta che, in controtendenza rispetto alle recenti stagioni, risulta un rapporto tra reti fatte e subite più equilibrato, attestato in entrambi i casi sulle 8 marcature. È questo forse l’unico dato positivo in vista della sfida del “Massimino”, dove il Cagliari si troverà di fronte un Catania lanciatissimo in classifica e che, grazie alla vittoria raggiunta in extremis a Lecce, occupa oggi la sesta piazza in compagnia nientemeno che di Roma e Napoli.

SOTTO L’ETNA – Come da tradizione, è soprattutto in terra siciliana che il Catania costruisce le sue fortune: gli etnei, infatti, sono stati fin qui capaci di battere in casa Cesena, Inter e Napoli e bloccare sull’1-1 la capolista Juventus, riuscendo a limitare il passivo interno di reti ad appena 5, a fronte delle 18 subite complessivamente. Un trend che deve suonare come un ulteriore campanello d’allarme per la truppa di Ballardini anche se, in realtà, il tecnico ravennate ben conosce ciò che lo aspetta: già 4 sono state per lui, infatti, le trasferte al Massimino nel corso della sua carriera in Serie A. 3 le sconfitte, dalla prima avventura a Cagliari nel 2008 (2-1 il risultato finale per i rossoazzurri), al derby sulla panchina del Palermo (2-0), fino alla più recente debacle col Genoa (ancora un 2-1). Nel mezzo l’unico pareggio, ottenuto da allenatore della Lazio (un 1-1 nella stagione 2009/2010). Ancora peggio sono andate le uniche due partite casalinghe disputate contro i siciliani: prima il pesante scivolone nella gara di ritorno del derby di Trinacria (un pesante 4-0), poi la sconfitta allo Stadio Olimpico arrivata nel febbraio 2010 (Lazio-Catania 0-1) che decretò l’esonero del tecnico e la sua sostituzione con Edy Reja. Nel totale dei confronti, sono stati appena 2 i gol realizzati dalle squadre da lui guidate, contro i 12 subiti. Insomma, se il Catania non rappresenta un vero e proprio incubo per Ballardini, poco ci manca.

NUOVE SFIDE – Come esorcizzare questi fantasmi? C’è anzitutto una casella ancora da ‘sporcare’, quella relativa agli incontri tra Ballardini e Montella, che domenica si troveranno di fronte per la prima volta. Lo stesso ex aeroplanino sarà al suo esordio assoluto contro il Cagliari, mai affrontato in passato. In più c’è l’eccezionalità dell’orario d’inizio, le 12.30, che sorride ai rossoblù rispetto ai suoi avversari: nei 3 incontri disputati all’ora di pranzo durante la scorsa stagione, i sardi hanno ottenuto una vittoria (3-1 sul Palermo al Sant’Elia), un pareggio (0-0 a Bari) e una sconfitta (0-1 per mano dell’Inter, a firma Eto’o). Negativo invece il saldo degli etnei, che hanno rimediato due sconfitte, a Lecce e Bologna, un pareggio a Novara (un 3-3 risalente a due mesi fa) e una sola vittoria, proprio il già citato 2-1 contro il Genoa di Ballardini.

PRESENZE – Schierato titolare nell’ultima gara contro il Bologna, Victor Ibarbo ha interrotto il curioso record che lo rendeva l’unico giocatore della massima serie a essere sempre subentrato in tutte le partite di campionato. Il colombiano resta tuttavia uno dei sei rossoblù scesi in campo in ogni gara, insieme a Thiago Ribeiro, Nainggolan, Canini, Agostini e Agazzi, con gli ultimi tre presenti per tutti i minuti di gioco fin qui disputati. Un gruppetto che già domenica si ridurrà certamente di un’unità, a causa dell’assenza forzata del belga-indonesiano.

Insomma, se il buon giorno si vede dal mattino, a Catania non potrà che scoppiare un temporale. Ma chissà che non basti un filo di luce a trafiggere le nubi e riportare il sereno in casa rossoblù. Accantonati i roboanti proclami di inizio campionato, quando ancora si sentiva sussurrare, a voce neanche tanto bassa, la parola Europa League, oggi il primo pensiero del Cagliari è soltanto quello di ricostruire le fondamenta di un progetto rimasto tante, troppe volte, solo uno schizzo sulla carta.

[Alessandro Ariu – Fonte: www.tuttocagliari.net]