Il punto su Benitez e cosa accadrà: tra fiducia, riunioni e una brutta aria

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Un secondo tempo sul filo di lana. I tifosi dell’Inter erano curiosi di sapere già da quando Pellissier ha volato per beffare Santon, quale sarebbe stata la sorte di Rafael Benitez. Il tecnico nerazzurro era in bilico e secondo molti avrebbe rischiato già con una sconfitta a Verona, e quella sconfitta – effettivamente – è arrivata puntuale, quasi che nell’ambiente ce la si aspettava. Ma qual è la situazione dell’allenatore spagnolo allo stato attuale delle cose? Va fatta un’analisi approfondita per capire quali sono i reali risvolti da attendersi nei prossimi giorni, o addirittura nelle prossime ore.

L’ipotesi esonero è ballata tra gli spogliatoi del Bentegodi quando Benitez ha ritardato nel presentarsi all’appuntamento con le televisioni, ma – almeno per il momento – va scartata. In quegli attimi, Rafa era in riunione con squadra e dirigenti, c’è stato bisogno di un chiarimento perché la situazione sta degenerando. Ma il presidente Moratti, nella serata di ieri, si era giocato la parola: “Anche se perdiamo a Verona, c’è il tempo per andare avanti con la stessa persona”. Benitez quindi – a meno di drastiche decisioni che ci sentiamo di escludere – non verrà esonerato prima della gara di Champions League contro il Twente, decisiva per le sorti del girone A.

Lo stesso Moratti però ha parlato di tempo, dunque la fiducia non è più illimitata come poteva sembrare quando arrivarono solo i primi scricchiolii. Adesso la ferita si sta allargando, e i prossimi risultati saranno davvero decisivi per il futuro di Benitez. Una semplice analisi può portarci a quella che sarà la decisione delle prossime settimane: l’Inter crede nel suo allenatore, ma le sei ore di summit (tre alla Pinetina tra dirigenti ed allenatore, ed altre tre negli uffici Saras tra Moratti e Branca) di mercoledì sono un indicatore importante: con toni seri si è fatta presente al tecnico la gravità della situazione, e sicuramente non si è trattato di incontri di ordinaria amministrazione perché avvenuti con tempi molto lunghi, ed anche perché il presidente ci ha tenuto a sapere tutto subito dal fidato Branca.

Già in quell’occasione però arrivò l’avviso: Chievo e Twente saranno due crocevia importanti, uno è già stato clamorosamente bucato, però Benitez avrà l’altra chance. E dovrà stare ben attento a non bruciarla, perché Moratti ha detto che c’è il tempo di andare avanti con la stessa persona, dunque di dargli ancora fiducia ma non si può certo stare seduti sugli allori.

La brutta aria che tirava negli spogliatoi – come è stata descritta da Sky quest’oggi – era un sintomo di quello che potrà accadere. C’è nervosismo, si avverte un senso di impotenza, sembra che questi cinque anni di trionfi siano improvvisamente spariti per far spazio ad un’Inter bruttissima. Dunque bisogna pensare a vincere col Twente, e se non accadrà Benitez allora rischierà davvero tantissimo. Ma un altro appuntamento sarà clou, anche in caso di vittoria sugli olandesi, ed è quello del Mondiale per Club: lì Moratti non consentirà passi falsi clamorosi, nella maniera più assoluta. Importante però potrebbe essere un’altra riunione che potrebbe verificarsi prima del match contro il Twente, perché Benitez in prima persona sa che così non si può andare avanti. Oggi glielo si leggeva negli occhi, troppe cose stanno andando nel verso sbagliato. Attendiamo una nuova puntata, dunque, di questa storia condita da uno sfondo davvero molto, molto triste.

[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]