Inter: 10 punti per ripartire

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Primo giorno nerazzurro per Walter Mazzarri. logo-interÉ oggi la conferenza di presentazione, le prime parole da allenatore dell’Inter. Alle 12 inizia ufficialmente l’era Mazzarri ad Appiano Gentile, è tutto pronto. Già ieri c’è stato un incontro molto importante con il presidente Moratti. Si è parlato di mercato e non solo: il tecnico ha spiegato tutte le sue idee, ha un progetto tecnico/tattico ben definito in testa. La nuova Inter riparte da qui.

1. Moratti – “É stata una scelta mia”. Così Massimo Moratti ha presentato Walter Mazzarri. All’Inter da tempo si pensava a WM, c’era soprattutto una parte della società che spingeva. Una settimana dopo la fine del campionato, si è concretizzato il cambio in panchina: via Stramaccioni, al suo posto Mazzarri. Massimo Moratti sembra convinto della scelta, che non sia un Gasperini-bis. Ora che la scelta è stata fatta, bisogna sostenere l’allenatore: gli errori del passato non vanno ripetuti.

2. Modulo – Con Mazzarri non ci saranno sorprese, solo piccoli accorgimenti tattici. La base sarà quella, la solita: il 3-5-2. Occhio però alle varianti, in base agli uomini a disposizione. Sicura la difesa a 3, importante tassello sarà Campagnaro. A centrocampo ci sono diverse soluzioni: la base sono due terzini di spinta, come possono essere Basta da una parte e Nagatomo dall’altra. Ma anche Zuniga o Pereira. In mezzo il Napoli di Mazzarri ha giocato in modi diversi: con due mediani e un trequartista (Behrami-Inler, con Hamsik) con tre centrocampisti in linea o con un perno basso e due centrocampisti offensivi (nel finale di stagione con Behrami e Dzemaili-Hamsik in liena). Questa, secondo me, l’ipotesi migliore per questa Inter: un perno basso (Fernando o lo stesso Behrami)  con Kovacic e Guarin più liberi. E’ l’unico modo per sfruttare al meglio due patrimoni dell’Inter come il croato e il colombiano. Con Nainggolan (all’occorrenza può fare anche il perno davanti alla difesa, ma non è il suo ruolo) e Paulinho, due interni di centrocampo, si può fare un 3-5-2 in linea con Kovacic regista. Una soluzione molto offensiva. Per questo penso che se arriverà Paulinho, sarà Guarin probabilmente a partire. In attacco due attaccanti: una prima e una seconda punta. Palacio con Icardi o Milito, vedremo se ci sarà ancora spazio per Cassano. Poi Ruben Botta, che quando tornerà potrà fare la seconda punta ‘alla Lavezzi’. L’Inter di Mazzarri sarà una squadra quadrata e compatta, sfrutterà spesso le ripartenze. Queste le idee, c’è tempo per lavorarci.

3. Difesa – Nell’ultima stagione l’Inter ha avuto la seconda peggior difesa pari al Siena e dietro solo al Pescara. 57 gol subiti: numeri che non si possono ripetere. Mazzarri dovrà quindi ripartire da qui, sperando che dal Barcellona non arrivino offerte irriunciabili per Handanovic. C’è da risolvere il rebus Ranocchia: piace molto alla Juve e può rischiare la squalifica per qualche mese. L’Inter ovviamente spera di poter contare su di lui, è considerato un elemento importante anche per il futuro. Chi non si tocca è Juan Jesus, nella rosa poi ci sono i nuovi Andreolli e Campagnaro e i senatori Chivu e Samuel, fresco di rinnovo. Per i due reduci del Triplete, sarà molto probabilmente l’ultimo anno all’Inter. La certezza è la difesa a 3, non ci saranno altri cambi di modulo. L’assenza delle coppe europee permetterà anche di giocare con gli stessi interpreti. Basterà per aggiustare la difesa? Forse arriverà anche un rinforzo.

4. Kovacic – Nessuno lo tocchi, per nessuno motivo. Mateo Kovacic merita fiducia e deve giocare sempre. Non importa tanto dove, perché tanto il croato è un talento ancora da plasmare. Può giocare sia da regista sia da mezzala, 20 metri più avanti. L’ideale sarebbe affiancargli un mediano puro, che possa correre e contrastare per lui. Per l’Inter è incedibile per un semplice motivo: Kovacic può fare ancora meglio. Se è stato acquistato per 11 milioni più bonus, ora ne vale almeno 20, l’anno prossimo ne varrà 30. L’Inter deve tornare grande con lui e per lui.

5. Icardi – Maurito fa oggi le visite mediche, è arrivato ieri a Malpensa. Anche lui è un acquisto giovanissimo, classe ’93, e oneroso. L’Inter ha speso e investito su di lui. E’ questa la strada giusta. Con Mazzarri può diventare il nuovo Cavani, sì, ma serve calma e pazienza. E questi paragoni possono essere dannosi soprattutto per lui.

6. Senatori – Il rapporto tra l’Inter e Stramaccioni si è chiuso con qualche ruggine, soprattutto con alcuni senatori come Cambiasso. Mazzarri dovrà subito calarsi in uno spogliatoio considerato ‘difficile’. Dei senatori, abbiamo detto che resteranno per un altro anno Samuel e Chivu. Poi confermati Cambiasso e Zanetti, con Milito. Per tutti, potrebbe essere l’ultimo anno all’Inter: Milito e Cambiasso al momento hanno il contratto in scadenza nel 2014. Da valutare la situazione di Stankovic, sarà lui a dire quando è il momento giusto per smettere.

7. Infortuni – Un tasto dolente dell’ultima stagione, Moratti non vuole più vedere infortuni a catena. Anche per questo è stato scelto Mazzarri, nel suo staff c’è l’uomo di fiducia Pondrelli. Cambia quindi lo staff tecnico e atletico, Mazzarri si porta i suoi uomini (resta però Baresi nello staff). Non cambia invece lo staff medico, perché il dottor Combi è stato confermato. Un indizio la sua presenza durante l’incontro di ieri tra Moratti e Mazzarri. Anche qui, bisogna vedere se basteranno i cambiamenti per invertire la tendenza infortuni.

8. Thohir – Molto del futuro dell’Inter passerà da questo nome, Erick Thohir. La trattativa va avanti, ma bisogna fare in fretta. L’Inter infatti sta aspettando a fare mercato perché aspetta sviluppi dalla discussione con gli indonesiani. Per questo non si può più aspettare, perché la squadra va rinforzata e alcuni tasselli vanno presi subito. Per quanto riguarda la trattativa, quasi impossibile che Moratti decida di vendere tutta la società: probabile invece la cessione di una quota tra il 20 e il 30%. Non bisogna dunque aspettarsi grandi colpi, ma solo un colpo di presentazione, in caso di arrivo di Thohir.

9. Mercato – Thohir o non Thohir, l’Inter si muove e si è già mossa. Anche se per ora è tutto bloccato e non si possono chiudere operazioni. Però si lavora, eccome. Dopo Laxalt, Icardi, Botta, Campagnaro e Andreolli, potrebbe arrivare Dusan Basta, individuato come il rinforzo giusto per la destra. Piacciono anche Zuniga e Isla, mentre in difesa si fanno i nomi di Dragovic e Rami. In mezzo al campo intrigano Fernando e Behrami davanti alla difesa, Nainggolan e Paulinho come interni. Probabile che arrivi anche un rinforzo low cost in attacco: Gilardino e Bianchi decisamente più economici del buon prospetto Belfodil. Per ora non c’è niente per Lavezzi, sarebbe meglio investire soldi su un talento come Muriel.

10. Tifosi – Primo compito per Mazzarri: conquistare i tifosi nerazzurri. Lo vuole fare con i risultati, con il lavoro sul campo. É questa la ricetta del mister, la più semplice. Lui che non è stato mai esonerato, facendo bene su tutte le panchine. Ora ci riprova all’Inter, nella sfida più difficile. L’avventura comincia oggi, per davvero. Prime parole, prime emozioni. Comincia l’era Mazzarri.

[Guglielmo Cannavale – Fonte: www.fcinternews.it]