Meno 5 al “Pozzo day” – Zac, il timoniere della prima Europa

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Si dice che chi entra nella storia vi rimane per sempre e questo detto si può sposare benissimo con la figura di Alberto Zaccheroni, attuale selezionatore della nazionale maggiore del Giappone ma, anche, uno dei tecnici che hanno segnato in maniera indelebile la 25ennale storia d’amore della famiglia Pozzo con l’Udinese.

Zac approda al Friuli nell’estate del 1995 per volontà del patron che decide di scommettere su un esordiente in serie A in quanto, fino a quel momento, il tecnico di Cesenatico non aveva mai allenato nella massima serie Italiana.

L’impatto è di Alberto nel mondo friulano è di quelli importanti: calcio offensivo basato su un modulo altamente votato all’attacco, ossia il 3-4-3, con i due esterni di centrocampo chiamati ad essere i primi rifinitori del tridente offensivo che ha trovato la sua massima espressione nella formazione composta da Poggi, Bierhoff e Amoroso.

Dopo l’undicesimo posto rimediato nella stagione 1995-96, l’Udinese cambia marcia e inanella, per due anni consecutivi, la qualificazione in Europa, all’allora coppa UEFA, con lo storico terzo posto centrato nella stagione 1997-98 nella quale Oliver Bierhoff, terminale della manovra offensiva, mise a segno ben 27 gol conditi anche dai 5 di Marcio Amoroso e dai 13 di Paolo Poggi.

Fu proprio quella stagione a lanciare Zac verso la panchina del Milan sulla quale, l’anno successivo, vinse lo scudetto. Un tricolore che ha, dietro le quinte, anche la firma dei Pozzo, ossia di coloro che cedettero nello stratega romagnolo e lo lanciarono verso una grande carriera.

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it