Inter: con Taider completato il mercato in entrata

logo-interSaphir Taider è l’ultimo di una lista di acquisti compiuta dall’Inter quest’estate. La società nerazzurra si è mossa, negare l’evidenza è difficile. Campagnaro, Icardi, Andreolli, Belfodil, Laxalt e adesso Taider, con l’uruguaiano che farà il percorso inverso per crescere in Serie A e far vedere le sue doti. L’acquisto del franco-algerino è stato fortemente voluto da Mazzarri, che lo ritiene perfetto per il suo centrocampo. Anche in prospettiva, perché Taiderè ancora molto giovane. Adesso però gli uomini mercato nerazzurri si prenderanno una breve sosta da quelle che saranno le entrate, perché c’è da sfoltire una rosa comunque numerosa.

Sul piede di partenza certamente Schelotto e Kuzmanovic. Il primo non è stato nemmeno convocato per il ritiro. Le proposte non sono mancate, dal Chievo ad altri club, ma nessuna offerta concreta è arrivata al momento sul tavolo dell’Inter. Probabile che parta in prestito, proprio perché è difficile trovare una sistemazione. Diverso il discorso per Kuzmanovic, che gode di estimatori sia in Inghilterra che in Spagna. West Ham e Siviglia sono sulle sue tracce, col club inglese favorito a meno che quello spagnolo non ceda Kondogbia. E poi c’è Cristian Chivu, il cui futuro è tutto da scrivere. Il romeno è stato operato a Miami, restano da capire i tempi di recupero e la possibilità di rescindere o meno il contratto. Insomma, sono ore calde. Il mercato in entrata è congelato, i botti vengono conservati per la fine. Ora si pensa a sfoltire.

[Riccardo Gatto – Fonte: www.fcinternews.it]

Juventus: si prepara all’arrivo di un nuovo Pogba?

logo-juventusDi questi tempi, un anno fa, mostrava per la prima volta i suoi muscoli ed i suoi piedi aggraziati nel mondo bianconero: era l’amichevole in famiglia di Villar Perosa e Paul Pogba si palesava in tutta la sua esuberanza fisica e spensieratezza tecnica. Adesso, quasi dodici mesi ed una Coppa del Mondo under20 dopo, è già inevitabilmente riferimento del centrocampo di Antonio Conte, che per lui ha anche cambiato modulo sul finire della scorsa stagione. Come tenerlo fuori, uno come lui?

Uno che mira a «seguire l’esempio di Platini, Zidane, Trezeguet, Thuram», che per i rigori ha ammesso di aver studiato «un po’ Messi e un po’ Neymar», ma alla fine ha fatto «Pogba: è il mio stile e spero di continuare così». Rincorsa con passettini, poi finta e conclusione lenta: l’abbiamo vista nel Mondiale vinto da capitano della sua Francia e la vedremo ancora.

Del resto, non alberga nella sua mente alcun interesse di andare via. Né da Torino: « Mi trovo bene, anche se ormai quando esco mi riconoscono e chiedono foto: sono nero e con una pettinatura particolare, difficile nascondersi. Comunque i tifosi sono incredibili: ci sono vicini quando vinciamo e quando perdiamo».

Né dall’Italia: «Il clima è molto buono, la musica è bella e la cucina mi piace, se solo potessi goderne: Conte vuole che mangi solo pasta al pomodoro e pollo». Né dalla Juventus: «Sono a mio agio nel gruppo: scherzo molto con Pepe, Storari e Vucinic; Lichtsteiner è un altro compagnone, molto divertente; con Asamoah, ho in comune la passione per il ballare». Ancora in bianconero, quindi, Pogba proverà a realizzare il suo sogno («Giocare con uno dei suoi gemelli») ed a emulare i suoi idoli, passati («Zidane, Del Piero, Platini, li guardo su youtube) e presenti («studio Ronaldo, Ronaldinho, Messi, mentre tra i miei compagni Pirlo ha un piede incredibile: spero un giorno di poter fare le stesse cose»).

Magari, chissà, a breve lo affiancherà un caro amico: Marotta è vigile su Geoffrey Kondogbia, talento della mediana francese, compagno di Paul nella Nazionale fresca campione del Mondo giovanile. Di proprietà del Siviglia, promesso al Real Madrid, il classe ’93 conoscerà il suo destino questo fine settimana: se non si chiuderà la trattativa con le “Merengues”, la dirigenza bianconera sarebbe pronta ad inserirsi.

Perché Kondogbia sarebbe un colpo, almeno dello stesso valore di Pogba: alto 1,92 per 78 kg, fisico potente e longilineo, sinistro naturale, è un centrocampista ‘totale’, che il meglio lo da’ come interno sinistro, ma che può giostrare anche davanti alla difesa oppure qualche metro più avanti la linea mediana. Grandi doti fisiche come Pogba, notevoli qualità tecniche come Pogba, ampi margini di miglioramento come Pogba: e se la Juve raddoppiasse?

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]

Juventus: il mercato un anno fa …

logo-juventusUn anno fa, di questi tempi, la domanda era una sola in casa Juventus. Arriverà il top player? La risposta è arrivata al 31 agosto: no, arriverà Bendtner. Che di fuoriclasse aveva davvero ben poco, avendo passato una stagione più o meno decente al Sunderland, senza però infiammare nessuno. Da primo attaccante a quinto la discesa è rapida, senza contare l’infortunio che lo toglie di mezzo fino alla fine della stagione – con sei mesi d’anticipo – e la necessità di comprare un altro sostituto che non sarà certo l’ago della bilancia, come Nicholas Anelka.

Però, nelle stesse ore di dodici mesi fa, c’era un altro interrogativo sul banco, magari detto sottovoce per paura di rovinare i piani. “Ma quando firma Pogba?” perché, nonostante fosse già un acquisto concluso, non arrivava il nero su bianco. Quello che fu sancito a inizio agosto, con il francese a disposizione della Juventus. Il resto è storia nota, perché in un campionato il transalpino ha dato dimostrazione delle sue capacità, vincendo pure un Mondiale under 20 con la sua nazionale, diventando il miglior giocatore del torneo. Un colpo magnifico di Marotta, forse il migliore in rapporto qualità, longevità e prezzo. In mezzo ai Pirlo – per l’immediato – e ai Vidal, comunque pagato 10 milioni.

Però, nel mezzo di operazioni meravigliose, ci può essere un grosso rimpianto. È Geoffry Kondogbia, centrocampista che un anno fa sembrava vicinissimo a vestire la casacca della Juventus. Il Lens chiedeva però troppo – bottega cara da cui è uscito anche Varane del Real Madrid, in tempi recenti – e i bianconeri avevano già abbastanza centrocampisti giovani su cui puntare. La scelta si rivelò fallace, tanto è vero che oramai Kondogbia è uno dei migliori mediani di Spagna, con il Real Madrid che potrebbe fare uno sforzo per acquisirlo e metterlo in mezzo al campo con Illaramendi, altro ragazzino terribile preso dalla Real Sociedad. Nelle ultime ore pure l’Inter ha sondato la disponibilità del giocatore, ma le Merengues sono in netto vantaggio. La Juventus può comunque essere contenta così, ma con un Kondogbia in più il mercato dello scorso anno sarebbe stato da Mille e una Notte.

[Andrea Losapio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]

Mercato Inter: cosa manca al progetto 4-3-3?

logo-interE adesso si comincerà a fare sul serio. La stagione sta (finalmente) per finire e l’Inter potrà gettarsi anima e corpo per completare un mercato già avviato con abbondante anticipo. Icardi, Botta, Laxalt, Andreolli e Campagnaro sono, di fatto, già nerazzurri. Cinque pedine importanti, ma, per un motivo o per l’altro, il solo Icardi potrebbe ricevere immediatamente i galloni di titolare (Milito out ancora per qualche mese). Per il resto, Campagnaro è quello che più degli altri potrebbe partire in un ipotetico 11 titolare, mentre Botta (infortunato), Laxalt (da inserire gradualmente) e Andreolli saranno verosimilmente riserve. Cosa manca allora per completare il progetto di 4-3-3 sbandierato da Stramaccioni? A guardare bene, mancherebbe un terzino destro, un mediano forte fisicamente e almeno un esterno d’attacco.

Per il ruolo di terzino destro, i nomi che si fanno con maggior insistenza sono quelli di Montoya del Barcellona e Peruzzi del Vélez (extracomunitario). Non convince Konko della Lazio, già vicinissimo al club di Moratti in passato. Da collaudare gli affondi per Vrsaljko della Dinamo Zagabria e Zuniga del Napoli.

In mediana, sono spuntati a sorpresa due nomi nuovi: il francese Schneiderlin del Southampton e l’austriaco Holzhauser dello Stoccarda. Due giovani di belle speranze. Tra i due, è il capitano dell’Under-21 austriaca quello che più potrebbe ricalcare l’identikit di Stramaccioni: robusto (193 cm), forte, mancino. Restano obiettivi difficili, come complicato sarebbe strappare Fernando al Gremio. Lui sì che sarebbe un top: 21 anni, già titolare nel Brasile di Felipe Scolari. L’alternativa è l’altro Fernando, quello del Porto, con il club lusitano che pare abbia abbassato le pretese vista la volontà del ragazzo di cambiare aria. Il nome preferito sarebbe Kondogbia del Siviglia, ma su di lui ci sono già gli occhi (e le mani) del Real.

E veniamo all’attacco. Con Milito, Palacio e, soprattutto, Icardi, il ruolo di punta centrale sembra coperto. Sembra, appunto, perché se poi i tempi del rientro del Principe si allungheranno e il Trenza sarà adattato sulla fascia (probabile), ecco che resterebbe il solo Icardi. Per non ripetere gli errori di quest’anno, verosimile che in rosa resti Longo di ritorno dal prestito con l’Espanyol (ma anche lui è stato operato a una spalla). Detto del probabile addio di Cassano, come attaccanti esterni l’Inter è a caccia di un giocatore in grado di dare profondità, dribbling e fantasia. Tutte doti che avrebbe assicurato Botta. Con l’argentino ex Tigre fuori causa, ecco che dovranno essere almeno due gli arrivi in quella zona del campo. Di nomi se ne fanno tanti, il più vicino a Milano pare Papu Gomez, nonostante l’interesse dell’Atletico Madrid: lui vuole l’Inter, finora l’offerta di 4 milioni più metà Biraghi è stata rifiutata. Le alternative al catanese? Menez e Cerci, oltre a Diamanti. E poi c’è il sogno Markovic. Il Chelsea ha chiuso con il serbo da mesi, ma l’esplosione di Moses (oltre alla disponibilità in rosa di gente come Hazard, Marin, Mata e Oscar), potrebbe ridurre drasticamente gli spazi per il talento del Partizan. Si vocifera che l’arrivo di Mourinho possa aiutare in qualche modo la trattativa con l’Inter, magari per un prestito.

Infine, le chimere: appaiono lontani Alexis Sanchez e David Villa del Barça, così come Luka Modric del Real Madrid. La sensazione è che un grosso colpo verrà contemplato solo nel caso di una partenza eccellente, come potrebbe essere quella di Handanovic (ma il Barça s’è raffreddato) o Guarin. E occhio alla situazione di Alvaro Pereira. L’uruguayano è stato pagato 10 milioni (più 5 di bonus legati a obiettivi praticamente non raggiunti) e non ha ricambiato a pieno la grande fiducia: nuova chance o cessione al miglior offerente? Per lui, come per Guarin, il Tottenham dell’ex mentore al Porto André Villas-Boas pare disposto a spendere parecchio.

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]

Inter: i nuovi nomi del mercato neroazzurro

logo-interA volte ritornano. Non lo vietano le leggi del mercato, idee che passano e poi si ripresentano, prezzi che crollano magari a un anno di distanza. D’accordo, non siamo in tempo di saldi, ma per il calciomercato il periodo è già cruciale. Perché le società devono decidere come gestire le situazioni dei giocatori in scadenza nel giugno del 2014 che non intendono rinnovare: il rischio è perderli a parametro zero, la scelta saggia porta spesso a una cessione nell’attuale finestra di mercato. Ovviamente, con un prezzo che non sarà quello di listino. Per questo l’Inter sta valutando diverse ipotesi, specialmente a centrocampo, il cuore della squadra da dove partirà la ricostruzione, già ampiamente avviata con l’acquisto di Mateo Kovacic in gennaio. Sulla mediana che verrà, Stramaccioni è stato chiaro: se dovesse essere confermato, gradirebbe un pilone di fisicità e quantità con visione di gioco per affiancare Kovacic e Guarin nel 4-3-3, senza disdegnare ovviamente piedi buoni. E hanno fiutato di conseguenza l’idea anche gli agenti di Fernando del Porto, in scadenza tra un anno e con il sogno Mondiale per il 2014.

Difficile, difficilissimo, ma O Polvo vuole cambiare aria e dell’Inter gli parlano tutti benissimo. La clausola da 30 milioni rivendicata un anno fa dal Porto è praticamente utopia, per questo c’è stata una promessa della società al giocatore di cessione in caso di proposta vicina ai 10 milioni di euro. Addirittura, dall’entourage garantiscono che a 7 milioni si può chiudere. L’Inter tiene appuntato anche il suo nome, deciderà più avanti, non è il preferito perché la società in quel ruolo sta tenendo nascosto qualche nome di livello molto alto che sogna di regalare al prossimo allenatore, che sia Stramaccioni o chi per lui (appuntamento a settimana prossima per conferme o saluti). Il cosiddetto top player, per intenderci. E magari completando il reparto con un giovane di qualità che possa avere un percorso simile a quello di Kovacic, il mercato oggi si fa anche così, più idee che soldi sperando di indovinare il talento di turno.

Per questo è spuntato nuovamente in queste ore anche il nome di Tonny De Vilhena, centrocampista classe ’95 del Feyenoord, già una colonna della squadra olandese. Giovanissimo ma di assoluta prospettiva, l’Inter ha mandato i suoi 007 a studiarlo, per adesso senza informarsi sui prezzi. Perché bisognerebbe passare da Mino Raiola, agente dell’olandesino che assicurano ricordi Edgar Davids per intensità di gioco con piedi comunque più educati e visione di calcio più matura rispetto all’età che ha. Con Raiola i rapporti restano decisamente freddi, ma De Vilhena come Kondogbia (altro desiderio proibito , però lo ha in pugno il Real) rischia di essere un altro colpo alla Pogba. Vedremo come andranno le cose su questo fronte, se l’Inter deciderà di tramutare l’interesse in trattativa vera e propria, affrontando costi (sopra i 5-7 milioni), concorrenza (dalla Premier e non solo) e proprio lo scoglio Raiola (ci sarebbe da ricucire il rapporto). Tutt’altro che facile, insomma, ma un affare che comunque non pregiudica la pista che porta a Fernando: il brasiliano scalpita, gradirebbe molto la destinazione Milano accettando anche un contratto economicamente sostenibile (non oltre i 2,5-3 milioni). Non prenderlo a 7-8 milioni per spenderne poco più di 5 dal riscatto di Gargano sarebbe quantomeno discutibile: staremo a vedere. Per adesso l’affare resta in stand-by, mentre Fernando chiacchiera spesso e volentieri con Fredy Guarin.

Aspettando di sapere se giocheranno uno accanto all’altro, proprio attorno a Guarin stanno spuntando diverse indiscrezioni in questi giorni. Il suo agente Marcelo Ferreyra è a Milano e ci resterà ancora per 6-7 giorni, in agenda sottolineato in rosso un incontro con l’Inter. Da Fredy è arrivato l’assoluto gradimento di fronte a una permanenza all’Inter, dove si trova bene, non ha intenzione quindi di cambiare. Nessuno però può essere incedibile, il mercato d’oggi per le società italiane è così, per cui si valuterebbero eventuali proposte. Finora niente di ufficiale, ma l’agente di Guarin – che non sa nulla dei sondaggi – vedrà l’Inter anche per capire i piani futuri e sapere di più su ipotetiche richieste di informazioni da altri club. Portando comunque ai dirigenti nerazzurri la disponibilità del colombiano a restare a Milano. E consapevole che l’Inter per meno di 20 milioni o scambi comunque vantaggiosi e di valutazione attorno a questa cifra, neanche si siede a trattare.

Con la Sampdoria, invece, gli uomini nerazzurri si sono seduti eccome alla ricerca di un accordo per Mauro Icardi. Con le garanzie del giocatore che ha scelto l’Inter sin dallo scorso gennaio. Per questo è stato piuttosto facile chiudere con la Samp, anche se non è stato trovato alcun accordo per le contropartite: i blucerchiati volevano comproprietà, l’Inter non vuole perdere gente come Bardi, Duncan (a proposito di mediana futura…) o Longo. Fumata bianca quindi per una valutazione da 12,5 milioni più bonus fino a 13-14 milioni, pagati in più anni, per un prospetto assoluto a cui verrà dato tanto spazio il prossimo anno. Icardi non sarà la riserva di nessuno, la società è stata chiara con i suoi agenti e con il giocatore stesso. Maurito ha avuto la benedizione di Luisito Suarez che ha capito perfettamente come potrà esplodere il ragazzo: “Piedi buoni a centrocampo, Icardi in profondità e diventa letale”. Esatto, da Kovacic e dai nuovi arrivi ci saranno i rifornimenti per l’argentino. Suarez ha capito tutto, anche se è stato fatto fuori come altri uomini della Grande Inter. Arrabbiati, molto, non con Moratti ma con altri uomini della società. Ma non c’è tempo di pensare al passato, specialmente ora: all’Inter hanno la testa al presente e al futuro. Anche se a volte ritornano, questa volta va bene così.

[Fabrizio Romano –  Fonte: www.fcinternews.it]

Inter: rispunta il nome di Markovic

logo-interLa stagione nerazzurra volge al termine quasi senza obiettivi. Ma è sul mercato che l’Inter si muove pesantemente e l’obiettivo è quello di consegnare a Stramaccioni (o chi per lui) la squadra già pronta per l’inizio del ritiro di Pinzolo, senza aspettare l’ultimo momento. Tanti gli acquisti già conclusi e tanti quelli in fase di chiusura. Si lavora con discrezione, ci saranno sorprese. E intanto rispunta con fermezza il nome di un fuoriclasse slavo che è sempre piaciuto ad Appiano Gentile.

AMORE SERBO – L’amore per Lazar Markovic non è mai venuto meno in questi mesi e Moratti punta dritto sul talento serbo del Partizan per rinforzare e ringiovanire l’attacco. Secondo la Gazzetta dello Sport, infatti, nonostante la concorrenza del Chelsea (arrivato sul giocatore grazie alla mediazione di Avram Grant, tecnico del Partizan lo scorso anno), l’Inter mantiene argomenti validi per strapparlo ad Abramovich. Uno su tutti: “Aprendo un confronto positivo con Pini Zahavi, agente Fifa, che a suo tempo si sarebbe assicurato — in Serbia dicono per 7 milioni — la gestione diretta del patrimonio Markovic. La chiave fondamentale è evitare di arrivare a un’asta: difficilmente l’Inter potrebbe arrivare a spendere una cifra superiore ai 12-15 milioni e il club di Abramovich, si sa, sotto questo punto di vista sa avere argomenti convincenti”, si legge sulla rosea. E proprio la Gazzetta spiega come la corsa a Markovic abbia frenato l’arrivo di Alejandro Gomez: la trattativa per il Papu resta in stato avanzato, ma dovesse arrivare il serbo tutto cambierebbe.

AL POSTO DI ZANETTI – Senza Zanetti praticamente per tutta la prima metà della prossima stagione, Branca a Ausilio ora daranno l’accelerata per un esterno destro in grado di difendere e bravo a spingere. I nomi restano quelli di tre ottimi prospetti: Montoya del Barça, Vrsaljko della Dinamo Zagabria (da cui è arrivato a gennaio Kovacic) e, soprattutto, Peruzzi del Vélez. L’argnetino potrebbe essere il prescelto, se non fosse che lo status di extracomunitario pone qualche ostacolo.

AL FIANCO DI KOVACIC – E anche in mezzo al campo si guarda a giovani virgulti. Sul taccuino dei dirigenti nerazzurri restano sottolineati i nomi di Fernando del Porto e Kondogbia del Siviglia. Ma il vero obiettivo è Nainggolan del Cagliari: Cellino potrebbe decidere di vendere finalmente il belga, bisognerà capire a quanto.

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]