Dimentichiamo il Mondiale, per fortuna c’è l’Inter… e il mercato!

Abbiamo tutti ancora negli occhi la pessima, breve avventura dell’Italia di Lippi nel Mondiale in Sudafrica. Un’avventura partita male con il primo pareggio e finita malissimo con l’ultima sconfitta contro la Slovacchia. È vero che in Italia sono tutti Ct e che Marcello Lippi avrà sicuramente le sue motivazioni, ma di appunti da fare ce ne potrebbero essere tanti: dalla lista dei convocati e degli esclusi alle formazioni mandate in campo.

Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma sono davvero curioso di sapere come avrebbe potuto essere questa Italia, svogliata e senza idee, con la grinta di un Balotelli, la concretezza di un Miccoli, la genialità di un Cassano. Ma per fortuna qui ci occupiamo di Inter, e allora cerchiamo di dimenticare in fretta questa triste parentesi della nostra storia calcistica e torniamo ad eventi più lieti, come la nostra Inter, che per fortuna ci ha regalato un’annata da ricordare.

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New Italia: Nuovo Ciclo

Il lavoro che spetta a Prandelli è arduo e assai delicato.L’Italia che gli verrà affidata provenie dalla brutta sconfitta 3-2 ad opera della Slovacchia,che significano 2 anni di lavoro e preparazioni psicologiche buttate all’aria.

Come uno specchio in cui abbiamo rivisto la strada percorsa,ma che non ha portato ad altro che 2 pt al Mondiale 2010 che per l’Italia si chiudono. E’ ormai sancito il fallimento del nostro calcio,lontano dagli albori del 2006, dove si sono susseguiti campioni ormai “spremuti” e alcuni giocatori decisamente non ai livelli di Totti e Del Piero.

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Ecco i motivi per cui Douglas Maicon non deve lasciare l’Inter

La scorsa estate doveva essere uno dei sicuri partenti della squadra di massimo Moratti, al tempo allenata da Josè Mourinho. Maicon Douglas Sisenando, accostato al Chelsea, al Manchester City rimase in nerazzurro e dopo un inizio al di sotto dei suoi standard, si è poi rivelato determinante per il triplete. Il brasiliano è cresciuto esponenzialmente soprattutto in Champions League, quando negli anni precedenti non rendeva al meglio, appariva timido, a dispetto di quel rullo compressore ammirato in Serie A. Il Colosso brasiliano, così come tutta l’Inter, ha trasformato la sua timidezza in forza, basti vedere le gare con Chelsea e Barcellona, perfette sia in difesa (quella a Londra fu un capolavoro, così come in Catalogna) ed in attacco, basti vedere il grandissimo gol contro il Barcellona, a termine di un azione stupenda.

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Prandelli Ct azzurro: il nuovo corso partirà da SuperMario Balotelli

Toccherà a Cesare Prandelli guidare la Nazionale azzurra una volta conclusa l’esperienza al Mondiale in Sudafrica. L’ex allenatore della Fiorentina ha infatti ricevuto l’incarico di commissario tecnico per i prossimi 4 anni, fino alla coppa del Mondo in Brasile. Tra poco più di un mese dunque terminerà il mandato di Marcello Lippi, e con esso anche le numerose polemiche legate alle scelte, spesso opinabili ma sempre coerenti, dell’attuale Ct, ancora con la corona di Campione del Mondo in testa. Prandelli viene considerato da tutti la scelta migliore, sia dal punto di vista professionale sia umano. E’ un tecnico, ma anche un uomo che ha saputo farsi apprezzare da sempre, rimanendo al suo posto e lavorando sempre di più per dare alle sue squadre la propria impronta, senza mai andare sopra le righe. Non è un caso se, nonostante la stagione della Fiorentina (sogno Champions a parte) sia stata sottotono, il pubblico gigliato non gli ha mai fatto mancare la sua stima.

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Analisi tattica di Inter-Milan 2-0

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CAMPIONATO SERIE A STAGIONE 2009/2010 (21°GIORNATA)
“EXTRAINTER”
a cura di Gabriele Aielli

Il Milan si presenta con il modulo di gioco 4-3-3, mentre l’Inter si dispone con un sistema 4-3-1-2 come da figure.

Come ha evidenziato Mourinho nelle sue interviste post partita, l’Inter di questa sera non avrebbe perso neanche se fosse rimasta in 7: ha mostrato grande solidità fisica, ma anche organizzazione tattica.

Come si può notare dalle figure sotto riportate l’Inter pur rimanendo in dieci per gran parte della partita e in nove nella parte finale, è rimasta sempre equilibrata in tutti i reparti.

In alcune circostanze l’Inter non ha fatto notare l’inferiorità numerica: Mourinho ha tenuto per buona parte della gara i due attaccanti anche dopo l’espulsione di Sneijder, disponendosi con un 4-3-2.

Solo nella parte finale della gara, con l’ingresso di Motta, l’Inter si è disposto con un 4-3-1-1.

Il Milan è rimasto con lo stesso atteggiamento tattico per tutta la gara.

Pur in superiorità numerico non ha dato mai l’impressione di avere la partita in pugno.