Parma-Catania 1-2: Lodi-Keko, i rossoblu raggiungono le grandi

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PARMA – La prima prova Europa per il Catania si consuma al Tardini. La neve, copiosa nelle notti e nei giorni precedenti rischia di mettere a repentaglio lo svolgimento dell’incontro tra Parma e Catania. Grande il lavoro degli addetti emiliani che sgombrano lo stadio dal ghiaccio e fanno propendere il GOS per la conferma dell’evento.

Nonostante ciò è il freddo a dominare e il bianco della neve fa da contorno ad una gara molto importante per entrambe le compagini. Il Parma si ritrova con una classifica meno sorridente rispetto all’inizio del 2013. La squadra di Donadoni è in leggero calo e si presenta a questo match per allontanare un periodo che l’ha costretta ad guardare il treno europeo allontanarsi pian piano. Il tecnico gialloblu conferma il suo 4-3-3 con Amauri al centro e Belfodil a sinistra, supportati in avanti dalla velocità di Biabiany. Catania sente l’entusiasmo a mille. La vittoria contro il Bologna ha definitivamente sancito la salvezza e adesso puntare all’Europa è un dovere, Come ha detto il presidente Pulvirenti in settimana, “per la città e i tifosi”. Nonostante le assenze di Almiron, Barrientos e Biagianti, Maran non rinuncia al collaudato 4-2-3-1 e conta sulla motivazione dello spagnolo Keko, all’esordio dal primo minuto in serie A, al fianco di Gomez e Castro. Davanti il solito Bergessio, dietro Legrottaglie rientra perché Alvarez non ce la fa, lasciando scalare Bellusci sulla sinistra.

RieccoLO-DIsinistro

Al di là di ogni pronostico qualche raggio di sole accoglie l’ingresso delle due squadre in campo. Iniziano aggressive le due formazioni e per questo il Parma prova ad affidarsi a qualche lancio dalle retrovie, sempre ben controllato dalla difesa. Ma è un Catania deciso. Lo si vede dai contrasti decisi. Al minuto 5 Castro conquista una punizione defilata sul lato destro. Alla battuta si presenta Lodi, ancora a secco nel 2013. Parte con una breve rincorsa e beffa Mirante. Il suo sinistro passa al lato della barriera e gira sul palo non coperto. Il portiere degli emiliani è colpevolmente in ritardo e non ci arriva. Al quinto il Catania è già avanti. Al decimo è ancora Catania. Gomez recupera palla a centrocampo, semina il panico superando due avversari e appoggiando per Castro che crossa per Bergessio: Gonzalo in piena area controlla e spara un rasoterra che si stampa sul piede di Mirante, più fortunato che bravo.

La reazione del Parma è sterile. Si affaccia dalle parti di Andujar solo su corner. È soprattutto la paura di lasciare lo spazio in ripartenza all’Elefante che costringe l’undici di Donadoni a non rischiare troppo. Gomez e Castro sembrano in giornata di grazia e dispensano colpi di alta classe tra dribbling e corsa palla al piede. A soffrire maggiormente la pressione è forse lo spagnolo che soffre forse l’emozione dell’esordio e sbaglia qualche appoggio di troppo.

Che Catania! Che Keko!

Tra il ventesimo e il venticinquesimo, il Catania dimostra il pieno controllo della gara:staziona in mezzo al campo e giostra la palla da grande squadra. Gomez, Castro, Lodi e Bergessio si trovano a meraviglia. Gioco a due tocchi e torello per i giocatori del Parma. Purtroppo manca l’ultimo passaggio e il bel gioco non si concretizza.

Belfodil si fa male in uno scontro con Andujar, che lo anticipa, e intorno al 25’ deve lasciare il campo per Palladino. Il Parma dal canto suo si sveglia al 27’. Lo fa con un tiro da fuori che lambisce il palo. È Parolo a provarci dai trentacinque metri. Ma è solo un brivido. Serve raddoppiare per metter in ghiaccio la partita. E Bergessio avrebbe l’occasione per farlo: clamoroso è però l’errore dell’argentino che all’altezza del dischetto si ritrova sul destro un pallone che sarebbe da spingere facilmente in rete ma che finisce alto di qualche centimetro sulla traversa. Mirante ringrazia.

Quanto sia messo bene in campo l’undici di Maran lo si capisce dall’innumerevole serie di passaggi sbagliati in fase di impostazione dei gialloblu. Con il trascorrere dei minuti anche Keko si trasforma in uomo pericoloso. E quando deve girare la fortuna, gira. E proprio lo spagnolo è l’uomo giusto nel momento giusto. Castro riceve in area, controlla, rientra sul sinistro e tira sul secondo palo. Mirante ci arriva con la punta delle dita ma non è abbastanza perché il rapace Keko raccoglie e appoggia di prima intenzione un tap in vincente. Il Catania va al riposo sopra 0-2.

TITOLO – Si ricomincia con il Parma un po’ piu aggressivo ed alto. Bellusci, ammonito nel primo tempo, sente dolore al polpaccio e chiede il cambio. Alvarez al 49’ gli subentra. Due minuti dopo è Amauri a creare il primo vero pericolo della seconda frazione. Su angolo di Belfodil, incorna l’oriundo mandando a lato. Il Catania sembra ancora con la testa negli spogliatoi e rischia anche qualche istante dopo su una incursione di Biabiany. Gli emiliani sviluppano una pressione a tutto campo per provare a rimettere in piedi la partita e la partita si incattivisce. A farne le spese è Paletta che riceve un giallo. Però alla distanza Amauri fa salire bene i suoi e la sua grinta è contagiosa: lotta su ogni pallone e guadagna punizioni e corner. Il livello di attenzione della difesa rossazzurra è fortunatamente alto e qualunque pericolo viene arginato sia centralmente che lateralmente.

Intorno al ventesimo gli etnei provano a mettere la testa fuori. Gomez e Lodi scambiano ma le squadre sono lunghe e spesso il Catania non riesce a seguire l’uomo che riparte. Con le squadre allungate, i rossazzurri faticano a contenere Biabiany. E così al 25’ il francese è libero di andare sul fondo e mettere un rasoterra in area verso l’accorrente Amauri. Ci vuole il tempismo di Andujar per salvare. Quattro minuti dopo quasi a porta vuota il francese manda di testa sulla traversa. Poi ancora Amauri si avvita di testa ma spedisce a lato. È il momento degli emiliani che producono il loro maggior sforzo nella seconda parte della ripresa. Nel frattempo in campo vanno Ninis per Valdes e Salifu per Keko, protagonista della giornata rossazzurra.

A dirla tutta il Parma ci prova in tutti i modi e il Catania resta rintanato nella sua metà campo. Ma se qualche volta gli etnei rischiano che il Parma accorci le distanze, il controllo del match non è mai in discussione. Dalla possibile gioia del terzo gol ai brividi finali. Brividi causati dall’unico errore dell’arbitro Giacomelli che non vede una chiara trattenuta di Amauri su Legrottaglie. L’attaccante del Parma si smarca fallosamente e resta libero in area, con tutto il tempo per battere a rete e trafiggere Andujar per l’1-2. Il difensore del Catania perde la testa e protesta reiteratamente.  L’arbitro lo espelle.

Sono solo piccoli brividi finali perché i rossazzurri espugnano Parma, chiudendo in dieci ma non concedendo altra chance ai gialloblu. Il Catania vince meritatamente la terza trasferta stagionale e si proietta a ridosso delle grandissime, in attesa dei loro scontri. Tre punti che pesano, su un campo mai espugnato, tre punti che confermano lo stato di forma, fisico e mentale, degli uomini di Maran. Un primo tempo da campioni, un secondo di contenimento. I punti diventano 42 e il Buon Compleanno al Presidente è servito.

[Federico Caliri – Fonte: www.mondocatania.com]