Zarate e i ricordi in biancoceleste

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Una questione romantica, intrecciata con una questione d’onore, praticamente una storia d’amore d’altri tempi. Una questione di passioni, di quelle difficili da decifrare, perchè toccano a fondo gli impulsi e i sentimenti. Il ritorno del numero 10 all’Olimpico, il ritorno con la maglia nerazzurra di Mauro Zarate. A che si pensa quando dico Mauro Zarate? Che suscita questo nome nel cuore del tifoso, dell’osservatore di calcio emotivamente rapito da una sfera in perenne rotazione, figlia del capriccio del caso e della maestria di chi la sfiora, la addomestica, la fa sua?

Scorrono ricordi di un pallone che gira, lanciato di destro a tutta velocità dal limite dell’area, che rientra a tutta velocità verso l’incrocio, ed era l’11 aprile 2009, Lazio-Roma 4-2, e Mauro Zarate da posizione decentrata aveva saltato con un scarto improvviso il suo uomo, e poi contribuito con la sua pennellata a dare manforte a coloro che ritengono che il calcio sia un’arte, e il gol il tocco più pregevole del pennello sulla tela. Ricordi di 13 gol che incantarono nel 2008-09, i 9 gol della sua ultima stagione, 9 gol, quelli che in attacco alla Lazio quest’anno non ha segnato nessuno tranne Klose.  O non si fa parte degli aficionados dell’argentino, e allora scorrono ricordi di palloni persi, di isterie, le camminate in campo, le sostituzioni digerite male e le partite giocate peggio.

Che siano malevoli o pieni di sospiri amorosi, girano turbinosi desideri e  pensieri attorno all’argentino, eccome. All’Inter finora, pagato 2,7 milioni, con riscatto fissato a 15,5 ulteriori milioni, non ha convinto del tutto. La cifra del riscatto è importante, e le prestazioni sono diventate poco più che discrete dopo l’arrivo di Stramaccioni. In casa nerazzurra si naviga a vista: togliere la panchina al baby romano se dovesse centrare una Champions del tutto insperata, vista l’annata disastrosa dalle parti di Appiano Gentile, potrebbe essere difficile perfino per Moratti. La conferma o meno di Zarate potrebbe quindi dipendere dalla guida tecnica, Stramaccioni gli ha dato fiducia e libertà, ma non è certo detto che questo accada con un altro mister.  L’ex Romulea ha speso parole importanti per lui, Benoit Cauet in esclusiva a Tuttomercato ha aggunto la sua opinione sul tavolo: “In attacco al momento è difficile ipotizzare un riscatto per Zarate, un giocatore che grazie a Stramaccioni è tornato su alti livelli. Difficile pensare che Moratti possa investire 15 milioni per un attaccante, è più facile pensare che l’Inter acquisti una nuova punta. Se la Lazio dovesse abbassare le pretese economiche, allora ci sarà qualche possibilità di vedere Zarate con la maglia dell’Inter anche per la prossima stagione“.

In soldoni le soluzioni sarebbero tre: l’Inter decide di investire pesantemente su Zarate, di dargli fiducia cieca, senza pensare alla sua annata non proprio esaltante; l’Inter decide, magari anche su volontà di eventuale nuova guida tecnica, di non investire un euro sul giocatore, e rimandarlo a Formello con tanti saluti, e qui entra in gioco l’onore: Moratti sa che solitamente questi prestiti con diritto di riscatto si risolvono, tacito patto d’onore, con l’acquisto a titolo definitivo del giocatore, a meno di un clamoroso flop, e sul talento dell’argentino non si può discutere, a maggior ragione  viste le sue ultime prestazioni; terza possibilità, la più probabile, che accontenterebbe tutti: l’Inter lascia scadere il termine ultimo del contratto, si siede attorno ad un tavolo e, sentite le campane della sua nuova guida tecnica, e anche dell’eventuale nuovo allenatore biancoceleste, ridiscute i termini con la Lazio e con il giocatore, per ottenere uno sconto, o per meglio dire una rivalutazione del cartellino del giocatore, per cui da 18 milioni si scenderebbe di parecchio, almeno meno 6 milioni, che poi è la valutazione che ne danno parecchi autorevoli siti di calciomercato, tra cui Transfermarkt: 12 milioni, o giù di li.

Tutti felici: il giocatore, che all’Inter che deve puntare di nuovo in alto per far dimenticare i postumi dei fasti Mourinhani non si trova male, l’Inter che pagherebbe il giocatore la cifra che vale attualmente, più o meno, con la speranza di vederne lievitato il valore in futuro, visti i mezzi dell’argentino, e la Lazio, che incamererebbe una cifra buona comunque da investire sul mercato, vista l’aria di rinnovamente che dovrebbe tirare a Formello l’anno prossimo, a partire dal tecnico, per arrivare ad una squadra da snellire, ampliare, ringiovanire. Sul piatto potrebbe rientrare Pazzini, complicato, Stramaccioni ne parla fin troppo bene, ed è molto richiesto, o, come ipotizza il Corriere della Sera, la Lazio avrebbe chiesto Destro, giocatore del Genoa, con diritto di riscatto del Siena e controriscatto grifone, ma con una prelazione “morale” proprio della società nerazzurra. Una questione d’onore, una questione d’amore, praticamente una storia d’altri tempi, il finale sarà comunque una sorpresa: come ogni storia che si rispetti, c’è chi sarà deluso, chi sarà felice, chi avrà il magone, domenica all’Olimpico. Torna Mauro Zarate: una questione d’amore, una questione d’amore, praticamente una storia d’amore d’altri tempi.

[Luca Capriotti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]