Catania-Lazio: sfida all’attacco

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Il Catania per la Salvezza, la Lazio per la Champions Legue. Desideri opposti si scontreranno al Massimino tra pochi giorni, desideri che per esser realizzati necessitano parimenti dei tre punti messi in palio dalla gara. Non sarà il “biscotto” di fine campionato, non ci saranno regali né per l’una né per l’altra parte; scenario ben diverso in altri campi.

Situazione Lazio – I biancocelesti non attraversano un momento particolarmente brillante. Efficaci in casa, ma discontinui fuori dalle mura amiche dove negli ultimi quattro incontri hanno racimolato tre soli punti, frutto di una vittoria contro il Brescia e di tre sconfitte consecutive: Cagliari, Roma e Napoli, dove tuttavia gli uomini di Reja hanno dimostrato un netto miglioramento rispetto alle precedenti uscite. A rimettere in corsa i biancocelesti per un posto nell’Europa dei Campioni, anche il momento negativo dell’Udinese, alla seconda sconfitta consecutiva, che ha reso il successo interno contro il Parma decisivo per riacciuffare il quarto posto perduto proprio a favore dei friulani.

Situazione Catania – La trasferta di Bari ha portato alla classifica degli etnei un punto prezioso ma che non mette certo al sicuro la permanenza nella massima categoria. I rossazzurri, che da cinque stagioni lottano nelle zone pericolanti della classifica, e che in due occasioni ne sono usciti fuori solo all’ultima giornata, sanno quanto imprevedibile possa esser anche questo finale di stagione, e quanto sarà complicato, per i limiti da loro palesati, raccoglier punti nelle prossime trasferte. Ecco che la sfida interna contro la Lazio, per quanto temibile sia la formazione biancoceleste, non può che esser un’occasione da provare a sfruttar appieno, facendo forza sulle risorse che solo il Massimino riesce a dare alla squadra etnea.

Gli Ex.. – Tre gli ex rossazzurri attualmente in maglia laziale, nessuno di questi dovrebbe scender in campo domenica. Si tratta del portiere Albano Bizzarri (due stagioni al Catania dal 2007 al 2009), Fabio Firmani, centrocampista (due stagioni al Catania, dal 2003 al 2005), Guglielmo Stendardo, difensore centrale (una stagione al Catania, 2003/2004). Ex è anche il tecnico laziale, Edy Reja, a guida del Catania nella stagione 2002/03 per appena 9 gare. Ma il grande ex è Diego Pablo Simeone, che alla Lazio, da giocatore, ha vinto uno scudetto, una coppa italia, una supercoppa italia, una supercoppa Uefa (tutto nella stagione 1999/2000).

All’andata… –Terminò 1-1 con rete di Silvestre, colpo di testa, ed immediata replica di Hernanes, tiro dalla distanza. A gara quasi terminata, l’occasione più macroscopica della gara sui piedi di Potenza che, a tu per tu con Muslera, rinuncia al tiro per un improbabile cross rasoterra al centro, spazzato dalla difesa ospite.

Così in Campo… Lazio – Solo problemi di abbondanza per Reja che medita di concedere un turno di riposo ad Hernanes, il brasiliano capocannoniere della Lazio nonché giocatore determinante per il salto di qualità compiuto quest’anno da biancocelesti. Qualora il tecnico dovesse confermare il 4-2-3-1 visto nelle ultime uscite, dovrebbe scegliere chi tra il brasiliano e Floccari schierare dal primo minuto. Negli ultimi allenamenti tuttavia, ha preso corpo la possibilità del 4-3-2-1, con Mauri arretrato a centrocampo ed un attacco che vedrebbe schierata tutta la potenza di fuoco laziale, con Zarate, Hernanes e Floccari. Senza Matuzalem a centrocampo, ancora squalificato, pochi i dubbi di formazione. A centrocampo il sempiterno Brocchi affiancherà il figliol prodigo Ledesma. In difesa fuori solo Diakité, Biava e Dias coppia centrale, Radu recupera e verrà schierato sulla fascia opposta alla sinistra, occupata da Lichtsteiner.

Lazio (4-3-2-1): Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma, Zauri; Hernanes, Zarate, Floccari.

Così in campo… Catania – Tra i tanti recuperi un’assenza importante, quella del centrale Spolli, che certo non partirà dal primo minuto e che rischia persino di non esser convocato, saltando così la seconda partita dopo quella di Bari. Spazio quindi a Terlizzi a fianco del rientrante Silvestre, capitano della formazione rossazzurra nonché difensore con la miglior vena realizzativa della serie A. Nonostante le generose prestazioni offerte di recente, Simeone ha provato Capuano sulla fascia sinistra al posto di Marchese. I due saranno in ballottaggio fino all’ultimo, certo del suo posto Alvarez, che avrà il duro compito di fronteggiare Zarate. A centrocampo il nodo da sciogliere, che deciderà l’atteggiamento della squadra almeno per i primi 45 minuti. Simeone ha ribadito la volontà di vedere un Catania aggressivo, senza però specificare in quale delle due fasi, se di recupero o proposizione. Ecco che nella prima Lodi potrebbe esser sacrificato per fa posto ad uno tra Ledesma, Biagianti o Izco (in ordine di probabilità). Dopo l’opaca prestazione di Bari dubbi anche sulla riconferma di Bergessio in luogo di Gomez, la cui esclusione sembra però legata maggiormente allo splendido momento di forma attraversato da Schelotto, che avrà l’incombenza, oltre che di spingere, anche si coprire sulle avanzate di Mauri.

Catania (4-3-2-1): Andujar, Alvarez, Silvestre, Terlizzi, Capuano; Carboni, Lodi, Schelotto, Ricchiuti, Bergessio, Lopez.

Uomini decisivi – Nel Catania diciamo Ricchiuti, Schelotto e Lopez. Il primo perché ha la capacità di creare superiorità numerica e mandare in porta gli attaccanti, il secondo perché riesce a dar equilibrio alle due fasi, il terzo perché appare in crescita in zona goal.

Nella Lazio certamente Hernenes come Zarate, giocatori con un tasso tecnico altissimo. Ma anche Brocchi, che in assenza di Matuzalem dovrà abbinare qualità a sostanza in mezzo al campo.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]